Il calcio italiano ha salutato Gigi Riva, icona del Cagliari e della Sardegna, spentosi all’età di 79 anni nella serata di lunedì 22 gennaio. Rombo di Tuono, così soprannominato da Gianni Brera, lascia un vuoto incolmabile. Specialmente nel cuore del popolo sardo, che ha avuto modo di celebrarlo con la vittoria del magico Scudetto 1969-70, eleggendo ufficialmente a leggenda per aver guidato un’intera isola sul tetto d’Italia. Riva è stato ricordato anche da Gianfranco Zola, intervenuto in ESCLUSIVA ai nostri microfoni.
Nato a Oliena, in provincia di Nuoro, il 5 luglio 1966, Zola è probabilmente, assieme a Riva, il giocatore più rappresentativo nella storia della Sardegna. Per le sue origini, ma anche per il suo percorso calcistico. Cresciuto nella Nuorese, si è fatto conoscere alla Torres, prima di essere acquistato dal Napoli di Maradona, con cui ha vinto lo Scudetto nel 1989-90. La sua avventura calcistica è proseguita al Parma e poi al Chelsea, club del quale è diventato un’autentica leggenda, a cavallo dei due secoli. Nel 2003 ha fatto ritorno nella sua isola, unendosi al Cagliari, che ha contribuito a riportare in Serie A, prima di annunciare il ritiro nel 2005.
Zola ricorda Riva: “Sempre pronto ad aiutarti, ci trovavamo per giocare a golf”
Il popolo sardo è indissolubilmente legato alla figura di Gigi Riva, nato a Leggiuno, ma diventato sardo d’adozione. Gianfranco Zola ha spiegato cosa rappresentasse realmente Rombo di Tuono: “Per me, come per la maggior parte dei sardi, è stato un punto di riferimento assoluto. Io giocavo a calcio sin da piccolo, lui mi ha trasmesso la passione, mi ha indirizzato. Gli sono grato per questo“. Classe 1966, Zola non ha vissuto appieno l’anno dello Scudetto, anche se i ricordi di Riva non mancano: “Io ero molto piccolo quando lui giocava. Poi all’epoca le immagini in televisione erano veramente poche. Le sue gesta si tramandavano perlopiù a voce. Se ne parlava molto. E tutte queste cose hanno alimentato le varie passioni“.
Nel giro della Nazionale durante gli Anni ’90, proprio durante il periodo in azzurro, Gianfranco Zola ha potuto conoscere Rombo di Tuono, nominato dirigente nel 1990. L’ex capitano del Cagliari ha ricordato anche cosa significasse per lui la presenza di un totem come Riva: “Ho veramente un bel ricordo di quei momenti. Naturalmente io sapevo chi fosse e lui conosceva me soprattutto per la mia provenienza. Anche in Nazionale era un riferimento per tutti. Se avevi un problema, lui ti era vicino, sempre pronto ad aiutarti, ti ascoltava e ti sapeva parlare. Un riferimento per tutti, per me, come anche per Roberto Baggio“.
Gigi Riva e l’ex attaccante sardo hanno avuto modo di vedersi varie volte, anche al di fuori dell’ambiente calcistico, soprattutto vivendo entrambi in Sardegna. E Zola ha voluto ricordare anche alcuni momenti trascorsi insieme, lontano dal campo di calcio: “Io e Gigi ci trovavamo spesso. Mi ricordo quando andavamo a giocare a golf a Is Molas. Erano dei bei momenti. Sono veramente felice di aver trascorso del tempo con lui“.
Cagliari, Zola e l’obiettivo salvezza: “Ranieri sta facendo un lavoro importante”
Nei destini di Gigi Riva e di Gianfranco Zola c’è sicuramente il Cagliari, una sorta di seconda pelle per entrambi. I rossoblù non attraversano un momento felice, specie dopo la sconfitta subita in casa del Frosinone nell’ultima partita disputata in campionato. L’ex numero 10 rossoblù ha commentato il percorso dei sardi e l’operato di Claudio Ranieri: “Il suo è un lavoro importante. Lo è stato l’anno scorso e lo è anche in questa stagione. Sapevamo tutti che sarebbe stato un campionato difficile, ma è una cosa che va messa in conto, a maggior ragione quando sali dalla Serie B“.
Zola ha vissuto certe sensazioni sulla propria pelle, giocando nel Cagliari in Serie B e poi anche l’anno successivo in A. Per l’ex capitano rossoblù, il gruppo rimane valido, con le carte in regola per salvarsi: “Vedo un bello spirito in campo, una squadra resiliente. Sono certo che Ranieri lotterà fino alla fine. Il momento è complicato ma lo sapevamo che non sarebbe stato semplice. Bisogna stare vicino a questi ragazzi, che stanno dimostrando una personalità importante. L’obiettivo è quello di creare il gap necessario soprattutto con le ultime tre della classifica“.