Cesare Prandelli, uomo d’altri tempi: dalla tragedia dell’Heysel alle gioie sulla panchina della Fiorentina

Redazione
14 Min Read

Nella vita di una persona, spesso sono gli eventi a determinare il futuro, che siano questi positivi o negativi. Fin da bambino, la vita ha fatto capire a Cesare Prandelli che aveva qualcosa di grande in serbo per lui, anche se non era ben chiaro se fosse qualcosa di buono. Di tragedie nella propria storia ne ha vissute, dalla morte del padre, passando per la tragica notte dell’Heysel con la Juventus fino ad arrivare alla scomparsa della tanto amata moglie nel 2007. Ripercorriamo la carriera di Prandelli, per far luce su un uomo che è caduto diverse volte, ma si è sempre rialzato da solo. Un uomo d’altri tempi, amato ovunque è stato, ma soprattutto a Firenze, dove ancora oggi fa parte della storia della Fiorentina.

- Pubblicità -
Cesare Prandelli, tecnico della Fiorentina
Cesare Prandelli, tecnico della Fiorentina

 

Gli inizi da calciatore e la tragedia con la Juventus

Da subito, il giovane Prandelli è costretto dalla vita a rimboccarsi le maniche e diventare l’uomo di casa, quando dopo un’infanzia tranquilla, a 15 anni perde il padre Claudio e prende in mano le redini della famiglia. La passione per il calcio gli consente di giocare per lavoro, così da far stare bene i suoi familiari. La sua carriera comincia da Cremona, dove alla Cremonese disputa 4 campionati discreti e riceve la chiamata dell’Atalanta, dove esordisce in Serie A e sigla 27 presenze nel suo primo anno nella massima categoria.

Dopo la Dea, arriva la chiamata che gli cambia la vita in tutti i sensi, la Juventus lo acquista e Prandelli disputa in bianconero 6 stagioni. Le annate alla Vecchia Signora sono ricche di successi, Cesare nella sua permanenza a Torino vince di tutto, tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e la storica Coppa dei Campioni macchiata dalla tragica notte dello Stadio Heysel.

L’ex Cremonese ha spesso parlato di quella notte negli anni successivi, ricordandola come un vero e proprio fallimento del calcio di quegli anni. Nessuno ricorda il risultato di quella partita, quello che salta alla memoria è sempre e solo ciò che è successo sugli spalti e che ha portato alla morte di 39 persone, per colpa di un’organizzazione scellerata e una gestione dell’evento che ancora oggi lascia dei dubbi. Nella testa di Prandelli, quella notte è ancora una ferita aperta enorme, che lo perseguita da tutta la vita. La sua carriera calcistica termina all’Atalanta, dove disputa 5 stagioni fino a ritirarsi nel 1990.

Cesare Prandelli con la maglia della Juventus
Cesare Prandelli con la maglia della Juventus

Le prime esperienze da allenatore

Una volta appesi gli scarpini al chiodo, l’Atalanta gli offre il primo contratto da allenatore, con i ragazzi degli allievi nel settore giovanili. Le qualità di Prandelli nell’area tecnica si fa vedere senza attendere troppo, già al primo anno con i giovani bergamaschi vince il campionato di categoria e si guadagna il posto in Primavera. Vince anche lì, andando oltre le aspettative, e si porta a casa lo scudetto e anche il Torneo di Viareggio che lo consacra a grande promessa della panchina.

- Pubblicità -

Cesare rimane nel settore giovanile orobico fino al 1997, quando arriva la sua prima vera esperienza da allenatore, sulla panchina del Lecce. L’avventura in giallorosso dura 6 mesi, la stagione è ricca di difficoltà e a febbraio l’ex Atalanta decide di dimettersi lasciando la squadra in piena zona retrocessione e si mette alla ricerca di un progetto di rilievo anche in categorie inferiori.

Prandelli sceglie l’Hellas Verona, in Serie B, per rilanciare la sua carriera dopo la brutta esperienza in Puglia. Il Veneto sembra l’ambiente giusto per lavorare al meglio, e infatti al termine della stagione i gialloblù stravincono il campionato e si guadagnano la promozione in Serie A sotto la guida del tecnico bresciano. L’anno dopo si classifica in nona posizione, qualificandosi anche alla Coppa Intertoto, che però la società sceglie di declinare, costringendo Cesare alle dimissioni al termine della stagione.

Cesare Prandelli ai tempi del Verona
Cesare Prandelli ai tempi del Verona

Venezia, Parma e la malattia della moglie

Dopo Verona, Cesare rimane in Veneto e si accasa nella laguna alla guida del Venezia, ancora in Serie B. Alla guida degli arancioneroverdi ottiene di nuovo la promozione in Serie A, dopo un ottimo campionato, culminato in quarta posizione. I lagunari si affidano ancora a lui per la stagione successiva in massima serie, ma l’esperienza del tecnico bresciano non è delle migliori, visto che a seguito di un inizio povero di risultati viene esonerato. Può sembrare una battuta, ma Prandelli per ricaricare le proprie batterie e per risollevarsi un po’, intraprende un’esperienza nel mondo del golf, mentre è in attesa di nuove sfide stimolanti.

- Pubblicità -

Arriva così la chiamata del Parma, che ha grandi ambizioni e si affida a Cesare per centrare l’obiettivo minimo, ovvero la qualificazione in Coppa Uefa. Gli emiliani al termine della stagione, chiusa al quinto posto, staccano il pass per l’Europa e si ripetono anche l’anno seguente, nonostante la società non passi un bel periodo. La sua avventura in Emilia Romagna termina così e la Roma decide di puntare su Prandelli. L’esperienza in giallorosso sembra essere l’apice della sua carriera in quel momento, ma purtroppo Cesare deve dimettersi ancor prima di cominciare, a causa della malattia che ha colpito sua moglie Manuela.

Cesare Prandelli ai tempi del Parma
Cesare Prandelli ai tempi del Parma

La Fiorentina come scelta di vita

In uno dei momenti più delicati della sua vita a causa della grave malattia di sua moglie, Cesare Prandelli compie la scelta di vita che lo consacra nell’olimpo dei grandi allenatori italiani degli ultimi 20 anni. L’ex Parma sceglie la Fiorentina, che lo contatta per sedersi sulla panchina del Franchi al posto di Dino Zoff. I viola dispongono di una rosa importante, e infatti sotto la guida di Cesare raggiungono il 4 posto in classifica, a discapito del Milan e subito dietro le grandi del campionato. I toscani ottengono la possibilità di disputare i preliminari di Champions League, ma rimangono coinvolti nel grande vortice di Calciopoli.

Ancora una volta, Cesare Prandelli si ritrova risucchiato in qualcosa di più grande di lui, quando la Procura Federale annuncia che la Fiorentina è legata agli illeciti sportivi di quegli anni e la sentenza è durissima: 30 punti di penalizzazione e esclusione dalle coppe europee. Tutto all’aria quindi, l’impegno dell’allenatore e dei giocatori è vanificato da una sentenza che vale anche per la stagione successiva, in cui la Viola partirà con 15 punti di penalizzazione in classifica.

- Pubblicità -

Ancora una volta Cesare si rimbocca le maniche e si rialza, col sostegno della squadra e di tutta Firenze. La Fiorentina disputa un’annata fantastica, al netto dello svantaggio in partenza rispetto alle altre, e dimostra che senza i punti in meno avrebbe potuto davvero dare fastidio alle posizioni più alte. Trascinati da uno strepitoso Luca Toni, che al termine della stagione si accaserà al Bayern Monaco, i gigliati sotto la guida di Prandelli raggiungono la sesta posizione e conquistano la qualificazione alla Coppa Uefa.

Cesare Prandelli alla sua prima esperienza con la Fiorentina
Cesare Prandelli alla sua prima esperienza con la Fiorentina

 

L’allenatore più vincente della storia della Fiorentina

Gli anni a Firenze, sono ricchi di gioie per Cesare Prandelli, come dimostrano i risultati ottenuti tra il 2006 e il 2010. La Fiorentina dispone di una rosa di qualità e il gioco dell’allenatore esalta la tecnica dei suoi interpreti, tanto che ormai diventa un appuntamento fisso la qualificazione in Champions League. Nell’immaginario collettivo tutti ricordano la grande cavalcata in Coppa Uefa nel 2007-08, interrotta solo ai calci di rigori dai Glasgow Rangers in semifinale. Indelebile nella memoria dei tifosi viola, nella stagione 2009-10, la doppia vittoria contro il Liverpool nel girone di Champions League che vedrà i toscani al primo posto, poi eliminati agli ottavi dal Bayern Monaco.

- Pubblicità -

Nello stesso anno, Cesare Prandelli entra definitivamente nella storia della Fiorentina, quando  dopo aver battuto la Sampdoria, aggancia in vetta a 99 vittorie Fulvio Bernardini, nella classifica degli allenatori più vincenti della storia viola. Qualche settimana dopo, in seguito alla vittoria contro il Livorno in uno dei tanti derby toscani, Cesare diventa ufficialmente l’allenatore più vincente della storia della Fiorentina e verrà ricordato per sempre dai cuori gigliati. Al termine della stagione intraprende un’avventura ancora più stimolante, la guida della Nazionale italiana.

Cesare Prandelli, tecnico della Fiorentina @imagephotoagency
Cesare Prandelli, tecnico della Fiorentina @imagephotoagency

 

La parentesi in Nazionale e l’Europeo sfiorato

Cesare Prandelli viene presentato il 1 Luglio 2010, allo Stadio Olimpico, dopo la debacle al mondiale dello stesso anno sotto la guida di Marcello Lippi. L’ex tecnico viola quindi ha l’obiettivo minimo di qualificarsi agli Europei del 2012 e di disputare una buona competizione continentale. L’Italia nel girone di qualificazione liquida la pratica molto velocemente, stabilendo il record per la qualificazione più precoce nella storia degli Europei, chiudendo il girone a 22 punti in 8 gare.

Il campionato europeo è colmo di aspettative per tutto il tifo azzurro, nonostante un girone complicato con Spagna, Croazia e Irlanda. Prandelli comunque come al solito viene fuori nelle difficoltà e trascina la squadra al passaggio del turno, dove incontra l’Inghilterra nei quarti di finale del torneo, vincendo per 4-2 ai calci di rigore. Storico il rigore di Andrea Pirlo che con una conclusione in pieno stile Panenka brucia Hart con un pallonetto. In semifinale contro la Germania va in scena il Balotelli show, quando l’attaccante bresciano fortemente voluto da Cesare tra i convocati, stende i tedeschi con due gol bellissimi che mandano gli azzurri in finale.

- Pubblicità -
Cesare Prandelli - CT della Nazionale
Cesare Prandelli – CT della Nazionale

Nell’atto conclusivo del torneo l’Italia si trova di fronte alla Spagna, probabilmente una delle Nazionali più forti degli ultimi decenni, che ha già vinto l’Europeo nel 2008 e i mondiali nel 2010 in Sudafrica . La selezione allenata da Del Bosque schianta gli azzurri per 4-0, mettendo fine ai sogni di un intero paese, che rimane comunque soddisfatto del cammino dei ragazzi di Prandelli. L’allenatore ex Fiorentina viene confermato anche per il campionato del mondo nel 2014, nel quale comunque l’Italia non supera i gironi contro Uruguay, Costa Rica e Nuova Zelanda. Cesare viene sostituito da Antonio Conte alla guida della selezione italiana e torna ad allenare squadre di club.

Il ritorno alla sua Fiorentina

Dopo varie esperienze non troppo positive in giro per l’Europa, tra Galatasaray, Valencia e anche Genoa, il destino di Prandelli si incrocia nuovamente con il prato verde dello Stadio Artemio Franchi di Firenze. Le aspettative dei tifosi viola sono alle stelle, il ritorno del tecnico più vincente della storia del club sembra voler anticipare un periodo di successi come i quattro anni precedenti dell’allenatore bresciano.

Prandelli
Cesare Prandelli, tecnico della Fiorentina @Imagesport

Purtroppo però l’ex C.T. della Nazionale, non riesce a rispettare le attese, complice un campionato mediocre disputato fino a marzo, e delle problematiche personali che lo costringono a rassegnare le dimissioni nel marzo del 2021. Oltre all’avventura con la Fiorentina, si chiude anche la sua carriera da allenatore. Cesare Prandelli non è mai stato un uomo comune, si è sempre elevato al di sopra delle difficoltà che lo hanno colpito nel corso della sua vita personale e calcistica, dimostrando di appartenere ad un’epoca diversa, in cui dalle avversità ci si rialza e si trova la forza per raggiungere grandi traguardi.

Seguici sui nostri canali

- Pubblicità -

Ultime Notizie

Ultima Ora

🏎️ GP di Cina, Streaming Gratis: la Sprint Race in Diretta LIVE

Dopo un week-end di pausa, la Formula 1 riaccende i motori, per mandare in scena la quinta prova del mondiale 2024. Duello tra Red Bull e Ferrari, che si manifesterà…

🛡️ Empoli-Napoli, Nicola vede la salvezza: Calzona sogna l’Europa

La 33ª giornata di Serie A ha aperto il sipario con match importanti, e continuerà nell'anticipo di sabato 20 aprile con la sfida tra Empoli e Napoli che si giocherà…

- Pubblicità -

⚽ Stories

Approfondimenti e Indagini

Il “Caso Calvi” fa paura, alla Roma di De Rossi, no!

Sembrava incredibile dover raccontare una sfida europea senza considerare che in Italia si affrontavano due top club come Roma e Milan, eppure possiamo provare a descrivere l'impresa giallorossa con una…

- Pubblicità -

Altre Notizie

Tutte le altre News recenti

🥅 Athletic Bilbao-Granada 1-1, Williams sbaglia porta: Guruzeta la pareggia

La prima partita della 32ª giornata de LaLiga, che ha visto come protagoniste Athletic Bilbao e Granada, si è conclusa con il risultato di 1-1. Una partita con pochi colpi…

🔭 Nizza-Lorient 3-0, Farioli punta la Champions League: profondo rosso per Le Bris

La 30ª giornata di Ligue 1 si è aperta con la sfida tra Nizza e Lorient, terminata sul risultato di 3-0. Una partita tutta a strisce rossonere e che ha…