Giro d’Italia 2022, il percorso: dalla Sicilia alle Alpi, passando per l’Ungheria

Redazione A cura di Redazione
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Manca meno di un mese al Giro d’Italia: la corsa rosa prenderà il via nel mese di maggio. Tre settimane intensissime dove i corridori affronteranno tutte le asperità che prevede il percorso. Quest’anno l’organizzazione ha fortemente voluto un paio di tappe in Sicilia, una delle quali potrà anche segnare le prime differenze in classifica. Chiaramente, sarà poi il passaggio sulle Alpi che sancirà, sicuramente, il vincitore del Giro.

Partenza dall’Ungheria: cronometro insidiosa

Anche per questa edizione, il Giro d’Italia partirà dall’Ungheria, una meta che negli ultimi anni ha spesso ospitato la Corsa Rosa. Il motivo è presto detto: in quanto si tratta di un prodotto e di un evento internazionale, il Giro riscontra molto successo anche all’estero. Questa scelta legata al marketing genera un fatturato non indifferente, che aiuta notevolmente anche nello sviluppo della Corsa Rosa.

Queste tappe iniziali, le prime tre, sono piuttosto piatte. Tuttavia, la seconda tappa sarà sicuramente interessante. Si tratta di una cronometro che, nonostante la brevità, solamente 9 chilometri, presenta un’insidia da non sottovalutare. Il percorso presenta infatti una salita di quasi un chilometro e mezzo che porterà poi al centro di Budapest, traguardo di questa tappa. Difficilmente si potranno vedere grandi distacchi dopo questa tappa ma sarà sicuramente una cronometro divertente da vedere. Prendendo atto che in Ungheria sembra difficile che la classifica generale possa prendere grandi distacchi, il Giro entrerà nel vivo al rientro in Italia.

Tappe siciliane: l’Etna protagonista

La Corsa Rosa sbarcherà dunque in Sicilia, dove ci attendono due tappe. La prima è sicuramente la più affascinante delle due: prevede la partenza da Avola e la salita dell’Etna fino al rifugio Sapienza, prima vera tappa di montagna del Giro d’Italia. Questa potrebbe essere la prima occasione per creare dei distacchi, limitati, nella classifica generale, proprio grazie alle asperità che il percorso della tappa numero quattro comporta. Il dieci di maggio potrebbe attenderci una giornata decisamente esplosiva.

Giro d'Italia, Etna
Giro d’Italia, Etna

La seconda tappa isolana è quella che parte da Catania e arriva a Messina. Anche se si tratta di una tappa di pianura bisogna fare attenzione ai possibili ventagli che potrebbero verificarsi dato che per gran parte del tratto si passerà vicino alla costa, prima sul fronte orientale, poi su quello settentrionale. Il vento potrebbe quindi essere protagonista di una tappa che, sulla carta, non presenta altri ostacoli.

Tappe intermedie: arriva il Blockhaus

Una volta arrivati nello Stivale, ci attenderanno una serie di tappe mosse, con sprazzi di salita ma che difficilmente potranno fare la differenza nel gruppo in ottica di classifica generale. Uno sguardo particolare va riservato però alla tappa numero 7, corsa che va da Diamante a Potenza e che chiuderà la prima settimana di gare. L’altimetria della corsa si presenta parecchio movimentata e, grazie appunto a salite e discese che potrebbero sfaldare il gruppo e creare fughe interessanti.

La prima tappa contrassegnata con cinque stelle dall’organizzazione è la numero 9 che parte da Isernia e termina sul Blockhaus dopo 189 chilometri. Questa è la seconda tappa di montagna vera, una salita storica che senza ombra di dubbio, proprio grazie alle pendenze che spesso vanno a due cifre, potrebbe risultare il primo vero e proprio punto dove gli scalatori potrebbero fare la differenza.

La seconda settimana: arriva la tappa del Pila-Verrogne-Cogne

Dopo la tappa del Blockhaus le squadre avranno un giorno di riposo per recuperare dalle fatiche accumulatesi fino a questo momento. La seconda settimana si presenta molto movimentata sin da subito. Con la decima tappa che va da Pescara a Jesi, corsa da tre stelle che servirà a rimettere in moto le gambe dopo il riposo. Dopo una tappa assolutamente piatta, nonché la più lunga del percorso, 203 chilometri, ci sarà la Parma-Genova, corsa che sarà utile per coloro i quali si trovano attardati in classifica per provare qualcosa di diverso, magari inserendosi in una fuga.

È nella seconda parte della settimana che arrivano le montagne. La quattordicesima tappa, che va da Santena a Torino, è decisamente mossa e prevede anche il doppio Superga. Difficile che qualche uomo di classifica decida però di attaccare qui, visto che il giorno dopo lo attenderà una delle tappe più imprevedibili di tutto il Giro d’Italia. A chiudere la seconda settimana ci saranno infatti le montagne della Valle D’Aosta, con Pila Les Fleurs, Verrogne e Cogne che si susseguiranno. Se qualcuno vorrà portare un attacco alla maglia rosa, questa potrebbe essere la tappa ideale.

Settimana da cinque stelle: tra Alpi e cronometro

Fondamentale recuperare al meglio nella giornata di riposo messa a disposizione dall’organizzazione perché da lì in poi la strada è tutta in salita, letteralmente. La terza settimana è sempre quella decisiva, dove il favorito alla vittoria emerge definitivamente. Non conta soltanto la performance pura ma anche la condizione fisica che, nell’arco di 21 tappe, può chiaramente avere dei down. La prima tappa è sicuramente una delle più dure. Sono ben tre le salite che verranno affrontate, con Mortirolo e Santa Caterina a fare da protagonisti. Difficile prevedere veri e propri attacchi qui, più probabile che ci sia una selezione naturale tra i contendenti per la rosa e gli altri.

Il giorno dopo non si recupera affatto, con il Menador che potrà fare altre vittime in classifica. Dieci chilometri al 9,9% di media, un muro infinito. Dopo queste montagne storiche arriva una tappa adatta ai velocisti, con arrivo a Treviso. La tappa diciannove vedrà il passaggio in Slovenia per affrontare il temibilissimo Kolovrat, salita di prima categoria. Arriviamo dunque alla ventesima tappa, ultima possibilità di fare la differenza per chi non ha un buono spunto a cronometro. Si tratta della tappa regina di questo Giro, con San Pellegrino, Pordoi e Marmolada che incutono timore nei cuori e nelle gambe dei ciclisti.

Giro d'Italia, Marmolada
Giro d’Italia, Marmolada

Attacchi? Solo se si dovessero presentare le condizioni necessarie: è indispensabile avere ancora un po’ di benzina nelle gambe in questa tappa per poter far bene e provare l’assalto alla maglia rosa. La tappa conclusiva di questo Giro d’Italia 2022 sarà una cronometro da appena 17 chilometri nella città di Verona, è qui che la maglia rosa alzerà il tanto ambito trofeo, venendo aggiunto tra i nomi che hanno segnato la storia di questo meraviglioso sport.

Percorso da scalatori puri

Giro d'Italia
Giro d’Italia

Si tratta di un percorso differente rispetto a quelli degli anni passati, basti vedere il numero del dislivello positivo che è aumentato nettamente. Il Giro d’Italia si sta adattando alla richiesta del pubblico che chiede sempre più attacchi sulle salite storiche, attacchi che però, in un percorso così lungo e duro, raramente avvengono. Si ha piuttosto una tendenza conservativa, dove gli scalatori puri hanno la meglio sui velocisti e i passisti pesanti proprio per il peso inferiore. Solo il tempo ci dirà cosa potrà regalarci questa edizione della corsa rosa.

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