Giro d’Italia, le origini della maglia rosa: una storia lunga più di 90 anni

La maglia rosa è una dei simboli del ciclismo in tutto il mondo e viene indossata al Giro d'Italia: ecco quando è stata introdotta

Fabio Tognini
4 Min di lettura

Ogni grande competizione di ciclismo su strada prevede che vengano assegnate delle maglie per il merito sportivo in diverse specialità, come nel Tour de France, nella Vuelta o nel Giro d’Italia. Ci sono proprio dei colori specifici che distinguono i corridori al primo posto in una determinata classifica rispetto ai colleghi. Nella grande corsa della nostra penisola è presente la casacca ciclamino, per il leader della graduatoria a punti, ma ce ne sono molte altre.

È assegnata anche la divisa azzurra, per il detentore della leadership degli scalatori, e anche quella bianca, per il ciclista Under 26 al miglior piazzamento in graduatoria. Poi c’è la più importante di tutte, la maglia rosa, per il ciclista al primo posto nella classifica generale del Giro d’Italia. L’ultimo tra tutti i partecipanti che grazie alle grandi prestazioni riesce a vestirla è il vincitore di una delle competizioni più importanti di questo sport.

Giro d’Italia, l’idea della maglia rosa

È una storia che ha origine nel secolo scorso quella di una delle icone dello sport in Italia. Da un’idea di Armando Cougnet, giornalista de La Gazzetta dello Sport, nasce nel 1931 la maglia rosa, che viene indossata dal ciclista leader della classifica del Giro d’Italia. Il colore non è casuale, viene scelto infatti quello delle pagine del famoso quotidiano sportivo, che inoltre nel 1909 aveva ideato la grande corsa di bici per le strade della nostra penisola.

Secondo Cougnet, il corridore al primo posto della classifica deve distinguersi dagli altri suoi colleghi, sia per far notare che lui è al momento il migliore del Giro, ma anche per essere individuato meglio dagli spettatori tra i tanti sfidanti. Il lampo di genio del giornalista è stato accolto con tanto interesse e curiosità alla sua introduzione, ma nessuno si aspettava che la maglia rosa sarebbe diventata il simbolo del Giro d’Italia per un periodo così lungo.

Giro d’Italia, la prima maglia rosa e i record

Il 10 maggio 1931 Learco Guerra, il cui soprannome è Locomotiva Umana, vinse la prima tappa del Giro, che partì da Milano e che si concluse a Mantova, ed il giorno dopo nel secondo atto della corsa ebbe l’onore di essere il primo ciclista nella storia ad indossare la prestigiosa maglia rosa, fatta in lana grezza e con il collo alto e due tasche davanti chiuse da dei bottoni. Quelle in materiale sintetico verranno invece introdotte negli anni ’70 e ’80.

Nella storia del grande giro, sono in tantissimi ad aver corso almeno una tappa vestiti di rosa ed il record per aver indossato più volte la maglia più importante della competizione è di Eddy Merckx. Considerato uno dei ciclisti più forti di tutti i tempi, il belga l’ha portata addosso per 77 occasioni tra il 1968 e il 1974. Dopo lui ci sono gli italiani Francesco Moser a 57, Bartali con 50 e Saronni a 49. Invece prima di Coppi, che ne ha avute 31, c’è Jacques Anquetil con 42.

Un episodio singolare e incredibile accadde il 21 maggio del 1971, quando gli otto corridori della squadra Salvarani corsero la tappa da Brindisi a Bari tutti con la maglia rosa. Questo perché il giorno precedente il team ciclistico vinse la crono-staffetta e dunque, essendo tutti in testa alla classifica e senza un vero primatista perché chiaramente tutti avevano lo stesso tempo, fu fatta la scelta di correre tutti con la casacca del leader.

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