Estate del 1982. L’Italia di quelli anni, patria dei talenti migliori, importa in Serie A i calciatori più forti del mondo. C’è la fila per entrare a far parte di una delle compagini che, in quella decade, ma non solo, detta legge. Tra questi c’è anche un “generale”, traduzione dell’originale spagnolo “El Caudillo”. Daniel Alberto Passarella, stopper di 1 metro e settantasette di pura grinta e posizionamento difensivo. Arriva dal River Plate, con cui ha vinto 7 titoli nazionali, alla Fiorentina. Il forte difensore argentino ha già calcato la Promenade di Montecarlo, venendo premiato come leggenda al Golden Foot del 2015.
Nonostante la bassa statura, si è sempre dimostrato un difensore capace di segnare diversi gol. Prima alla Fiorentina, dove è rimasto quattro anni, e poi all’Inter, dove, però, non ha trovato stessa fortuna, ha dimostrato di saper “sentire la porta”. 35 reti in 153 presenze: un bottino da più di un gol ogni 4 partite. Vinto il premio di leggenda nel 2015, ha percorso la Promenade di Montecarlo per quanto fatto nella “sua” Argentina e anche nella nostra Serie A. Trascinatore di un popolo, grazie al suo carattere forte, a volte anche troppo, ha vinto due mondiali con la Nazionale. Prima, nel 1978, in casa Albiceleste, in una situazione socio-politica molto particolare, con l’Argentina guidata da Mario Kempes e poi nel 1986. All’epoca brillava la stella di un altro, forse il più grande di sempre, protagonista del calcio mondiale e della Serie A: Diego Armando Maradona.
Golden Foot 2022, Daniel Passarella: difensore col vizio del gol
Pur avendo il compito di difendere la fantasia del “Pibe de oro” e dei compagni attaccanti, nella sua carriera, non mancano, come detto, i gol. Un difensore goleador arrivato a vedersi riconosciuto il premio di leggenda durante il Golden Foot del 2015. Libero in anticipo sui tempi, era molto abile nel far ripartire l’azione. Come molti dei difensori protagonisti a Montecarlo i prossimi 20 e 21 dicembre, o già passati dalla Promenade, era abile nella “costruzione del basso”. Era dotato di un sinistro preciso e potente, che gli ha consentito di segnare diversi gol su punizione e su rigore. Alcune delle marcature di Passarella, difensore con enorme confidenza in zona gol, sono anche di pregevolissima fattura.
I gol segnati da Passarella in Italia sono stati tanti e quasi tutti molto belli. Il difensore argentino si è sempre distinto per senso della posizione e pulizia degli interventi. Rapido nello stretto, ma anche roccioso, sfruttava la sua intelligenza superiore per farsi trovare nel posto giusto anche in zona gol. Con lui in squadra, i calci da fermo diventavano quasi una condanna. Che fosse lui a batterli, o a sfruttare il suo fiuto del gol, infatti, il pericolo era sempre dietro l’angolo. Con la Fiorentina ha stretto un sodalizio importante. I suoi ricordi più belli in Italia, infatti, sono legati quasi tutti agli anni in maglia viola. In attesa che altri difensori del suo livello possano arrivare a calcare la Promenade des Champions, riviviamo alcuni dei suoi gol più belli.

Gol pazzesco di Passarella contro l’Ascoli, Serie A 1982-83
Arrivato in Italia con la nomea del difensore abile anche con i piedi, Passarella impiega poco per sbloccarsi. Il primo gol “italiano” arriva contro il Cagliari all’ottava giornata. Il gol più bello di quella stagione, la prima in Serie A, arriva, però, qualche mese dopo. Il 24 Aprile 1983, la Fiorentina ospita l’Ascoli, allenato da Carlo Mazzone, all’Artemio Franchi per la 27° giornata di Serie A. La partita è equilibrata e i marchigiani riescono a reggere lo 0-0. Al minuto 70, però, la palla arriva sul sinistro di Passarella che ha un po’ troppo spazio. L’argentino fa partire una staffilata mancina dai 30 metri. La palla viaggia a mezz’aria, schizza sul palo sinistro e si insacca: è il gol vittoria.
Serie A 1983-84: Passarella completa la rimonta contro la Lazio col destro
Dall’Ascoli all’Ascoli: un anno dopo, la sua prima vittima è ancora la squadra marchigiana, punita alla terza giornata. Il gol più dello di quella stagione, però, arriva in trasferta. La Lazio, rilevata dall’ex bandiera Chinaglia, è tornata in Serie A dopo due anni di cadetteria. Giordano porta i biancocelesti in vantaggio. Antognoni segna l’1-1. Minuto 81: sugli sviluppi di un calcio d’angolo arriva l’1-2 definitivo. La palla vagante in area, arriva a Passarella che controlla al volo di petto e calcia al volo di destro, non il suo piede. La palla supera il portiere laziale e il difensore albiceleste segna un altro gol decisivo.
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Golden Foot 2022, Serie A 1984-85: è l’anno delle prodezze di Passarella
Benché l’anno migliore, dal punto di vista realizzativo, sarà il 1985/86, l’ultimo in maglia Fiorentina, i 6 gol della stagione 1984-85 sono quasi tutti d’autore. A fine anno, il bottino di Passarella sarà di 6 gol. Pur essendoci difensori molto abili tra coloro i quali hanno già calcato la Promenade di Montecarlo, i gol segnati dall’argentino sono davvero tanti. Sono pochi i difensori presenti, o già premiati, al Golden Foot che possono vantare numeri simili a quelli del Caudillo argentino. Gol quasi tutti pregevoli e quasi tutti, da soli, meritevoli di ricevere un premio per le capacità balistiche e di coordinazione. Tre dei suoi cinque gol più belli, infatti, arrivano proprio da quella stagione.

Passarella, Serie A 1984-85: sinistro chirurgico contro l’Atalanta
Dopo aver incantato nella fase a gironi di Coppa Italia, segnando già 3 gol, Passarella impiega poco a sbloccarsi anche in Serie A. La Fiorentina ha vita facile contro l’Atalanta alla quarta giornata: a fine partita il punteggio sarà di 5-0. Il 4-0 d’autore è del difensore argentino: la difesa bergamasca spazza via la palla dall’area di rigore. Passarella è solo, controlla col petto e scarica in rete un sinistro letale che prende uno strano effetto e si insacca, ingannando il portiere neroblu. È il primo dei 6 gol in campionato di quell’anno.
Punizione magica contro “la Magica”: Passarella batte la Roma 1-0
Oltre al tempismo eccezionale in area di rigore, Passarella diventa famoso per il suo sinistro fatato, soprattutto su punizione. Nell’anno 1984/85, e in quelli successivi, Passarella bagnerà diverse sue apparizioni con delle perle su calcio da fermo. A subire uno dei suoi tiri chirurgici sarà la Roma. All’andata, i capitolini battono 2-1 la Fiorentina. Al ritorno, però, a “vendicare” la sconfitta ci pensa Passarella. Punizione dal lato sinistro, dai circa 25 metri. L’argentino fa partire un sinistro preciso che scavalca la barriera e si insacca nel sette alla destra del portiere. È il gol dell’1-0, che resisterà fino alla fine.
Passarella, Serie A 1984-85: “punita” anche la Juventus, rivale storica
Infine, ma non per bellezza, anzi, il gol che sancisce la vittoria per 1-2 contro la Juventus, rivale storica dei gigliati. È la giornata numero 27 di Serie A. In una stagione avara di soddisfazioni, con anche il cambio in panchina, la Fiorentina si regala una piccola gioia battendo i bianconeri. È la squadra allenata da Trapattoni ad andare in vantaggio. Cecconi, però, pareggia l’iniziale svantaggio. Al minuto 77 viene fischiata una punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore per la Fiorentina. La posizione è difficile per un mancino, ma non per Passarella. Rincorsa lunga e fucilata diagonale che si infila sotto l’incrocio dei pali, quasi sfondando la rete. L’incolpevole Bodini, rimasto immobile, può solo guardare la palla che entra in porta.

Golden Foot 2022: Passarella, protagonista sul campo, in panchina e non solo
Esaurita la carriera da calciatore, ha scelto di allenare. Ha centrato tre titoli nazionali con il River Plate, vincendo il titolo nel 1989-1990, il campionato di Apertura del 1991 e del 1993. Trasferitosi al Monterrey nel 2003, ha vinto il campionato messicano. Nonostante una medaglia d’argento olimpica ad Atlanta 1996 e l’eliminazione ai quarti contro l’Olanda ai Mondiali del 1998, lascia la Nazionale argentina. La stampa lo accusa di praticare un calcio troppo conservativo e poco spettacolare. Concluse le esperienze come allenatore di club, diventa presidente del suo River Plate. Anche nelle vesti di massimo dirigente, conferma tutto il carattere sanguigno visto in campo. Il 6 novembre 2013, quattro anni dopo la nomina, lascia l’incarico, anche a causa di alcune controversie giudiziarie. Le difficoltà extracampo, non gli hanno, comunque, impedito di arrivare a Montecarlo e ricevere il premio di leggenda al Golden Foot 2015.
In attesa del gala di quest’anno, sarà comunque difficile ritrovare un campione con il suo talento. Marcatore di livello mondiale, abile nel far partire l’azione dalla difesa e abilissimo a proporsi in zona gol. Pur essendo passati diversi campioni dalla Promenade di Montecarlo, pochissimi, quasi nessuno, ha mai mostrato il carisma mostrato da El Caudillo. Passarella è stato molto più di un difensore comunque capace di segnare 11 gol in una stagione, nel campionato più competitivo al mondo. Ha incarnato, più di tanti altri, la voglia di rivalsa di un popolo. Il riconoscimento di leggenda al Golden Foot del 2015 è stato il naturale e sacrosanto corollario di una carriera non monumentale, ma certamente irripetibile.