Il pilota batte il computer. Nel 2024 non avremmo mai pensato di vedere una situazione del genere. In un GP del Belgio pirotecnico, dove una sola sosta non era nemmeno contemplata nelle strategie pre-gara, George Russell ha compiuto un capolavoro, di testa, di cuore e, soprattutto, di piede. Il britannico della Mercedes ha scelto di ascoltare sé stesso, incurante dei dati raccolti dagli ingegneri.
Piastri a podio, Leclerc tiene dietro Verstappen e Norris
Con la testardaggine e la sensibilità dei campioni, George ha tirato dritto, senza effettuare il secondo (fisiologico) pit stop, tirando le gomme dure per 34 giri. Capolavoro finale, Russell ha resistito al ritorno di Hamilton, proteggendo strenuamente quella prima posizione, tanto inaspettata quanto clamorosa, per una doppietta Mercedes.
Sir Lewis non ha trovato lo spunto vincente, accontentandosi del secondo posto, dopo aver dominato la prima metà di gara. Piastri arriva terzo, mentre un ottimo Leclerc termina quarto dopo una volata mozzafiato con Verstappen e Norris. Il monegasco, partito in pole position, ha visto il ritorno dello spauracchio bouncing negli ultimi, perdendo ritmo e terreno sui primi. Charles ha dovuto lasciare strada all’australiano della McLaren, ma si è difeso come un leone dal ritorno degli altri due avversari.
Perez rimane?
Gara mozzafiato, dove i primi sei sono giunti al traguardo racchiusi in meno di 10″, il tutto senza l’ausilio della Safety Car. Come detto, Leclerc ha resistito stoicamente al ritorno degli agguerriti Verstappen e Norris. Sainz giunge settimo, penalizzato dall’eccessivo degrado della gomma media nel secondo stint, mentre Perez chiude ottavo. Il messicano ha sofferto molto nell’ultima parte, lasciando aperti gli interrogativi sul proprio futuro. Prende piede l’ombra di Ricciardo, 10° al traguardo.