Hey Jude! Bellingham attore protagonista a Wembley

Jude Bellingham torna a Wembley per conquistare la prima Champions League della sua carriera: contro il suo passato ma con la maglia del Real Madrid in terra inglese, nel giardino di casa

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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L’attesa è quasi terminata. Alle ore 21:00, il teatro di Wembley farà da cornice alla finale di Champions League, dove Borussia Dortmund e Real Madrid canalizzeranno l’attenzione del mondo calcistico. Una notte stellare, dove il terreno di gioco ospiterà diverse stelle, specialmente con indosso la camiseta blanca, la maglia più gloriosa del mondo. Riflettori sull’uomo della serata, Jude Bellingham, in campo con la leggendaria numero 5 di Zinedine Zidane.

Il giovane inglese si esibirà a casa sua, in mezzo al proprio pubblico, in un incontro speciale per lui. Nato in Inghilterra, Bellingham si è trasferito al Borussia Dortmund a soli 17 anni, incantando e disegnando calcio in mezzo ai ragazzi più grandi. Fin da subito, il calcio ha capito di aver trovato il fenomeno del futuro. Nemmeno Carlo Ancelotti è rimasto insensibile dinnanzi alla classe del fantasista britannico.

E come spesso accade in questi casi, se il Real Madrid chiama, non si può rispondere picche. Sarebbe un’eresia. E difatti, il bambino-prodigio Jude coglie al volo l’occasione. L’esborso di 103 milioni di euro, versati dai Blancos nelle casse del BVB la scorsa estate, solleva più di qualche dubbio, visto l’arduo compito di rimpiazzare un totem come Benzema. Le qualità e i colpi ci sono, ma il gioco vale realmente la candela?

Esultanza Bellingham, Real Madrid
Esultanza Bellingham, Real Madrid @livephotosport

Passato e futuro

Risposta spicciola: sì. Il Bellingham sbarcato in Spagna ha impiegato pochissimo a convincere gli scettici e a prendere il proprio ruolo di protagonista in un Real giovane e stellare. In mezzo alla classe di Kroos e Modric, la velocità di Vinicius e Rodrygo, spicca proprio Jude, il ragazzino inglese catapultato nel club più glorioso al mondo con un enorme peso sulle spalle. La carta d’identità recita 29 giugno 2003? Non è un problema.

23 gol e 10 assist messi a segno alla prima stagione in maglia blanca sono il segno del futuro che attende questo ragazzo, grande fra i grandi. Merito anche di Carletto, ovvio, che ha avuto la geniale intuizione di cucirgli su misura il ruolo di falso nueve, per formare il tridente delle meraviglie con Rodrygo e Vinicius. Supercoppa e Liga conquistate, ora arriva l’esame di maturità. Quella Champions League tanto ambita da Jude, quanto “formale” per il Real.

E il destino ha scelto di mettersi di traverso, nella maniera più spettacolare possibile. Già, perché a Wembley, casa sua, Bellingham affronterà il suo Borussia Dortmund, la prima squadra che credette veramente in lui e che lo lanciò nel calcio che conta. In quello stadio dove tre anni fa, Jude assistette (dalla panchina) alla sconfitta della sua Inghilterra contro l’Italia in finale dell’Europeo. Questa sera, il ragazzino diventato uomo può cancellare il passato e scrivere il proprio nome sul futuro. Contro la sua ex squadra, ma nel giardino di casa sua. Hey Jude! Ora scrivi la tua canzone.

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