Troppo spesso negli stadi durante le gare dei vari campionati si sentono ancora epiteti che nulla hanno a che vedere con lo sport e il calcio. Ma non è solo appena fuori dal rettangolo di gioco che vivono questi insulti: sui social, infatti, nascosti dietro il proprio account, tifosi e non lasciano libero sfogo alla propria frustrazione.

Tuttavia lo schermo non è sempre fonte di protezione: lo insegna una sentenza emanata in Inghilterra e riportata dalla Northumbria Police, che ha fatto sapere del bando di Antonio Neill, autore di epiteti xenofobi verso Ivan Toney, che per i prossimi tre anni non potrà entrare in nessuno stadio inglese.
Dalla denuncia di Toney alla sentenza
La vicenda che ha coinvolto questo tifoso risale allo scorso ottobre e a renderla pubblica è stato lo stesso Ivan Toney, giocatore del Brentford, che ha deciso su twitter di mostrare ai suoi follower gli insulti razzisti ricevuti. Una pratica fin troppo comune soprattutto sui canali social e raramente punita.
Stavolta però all’autore, Neill, non è andata bene, perché oltre al fatto che non potrà entrare più in uno stadio per il prossimo triennio è stato condannato anche a quattro mesi con sospensione della pena. Una sentenza che si augura possa muoversi come deterrente: anche se online, un insulto grave non può restare impunito.