L’Inter è a un passo dal tracollo in Champions League: dopo lo 0-2 contro il Real Madrid in casa, i nerazzurri sono vicinissimi all’eliminazione, ed è in pericolo anche l’accesso ai sedicesimi di Europa League. Certo c’è ancora una fiammella di speranza per passare agli ottavi di Champions, ma è evidente che due pareggi e due sconfitte in quattro giornate di Champions League sono un bilancio disastroso per sperare in una simile rimonta.
Inter- Real Madrid: l’evidenza dei limiti
L’allenatore dell’Inter spacca i supporter nerazzurri tra chi ancora lo difende e chi vorrebbe le sue dimissioni o l’esonero. La sconfitta di ieri ha mostrato tutti i limiti tecnici e mentali dei nerazzurri. E’ parsa scarica, senza quel furore agonistico caratteristico delle squadre di Conte, come già capitato tante volte in questa stagione.
Sotto attacco anche Arturo Vidal e il suo arrivo in estate dopo un anno di inseguimento. L’allenatore ha scommesso fortemente nel cileno, l’uomo che ieri sera lo ha tradito e che ha rovinato la serata nerazzurra.
Vengono inoltre condannate le scelte, se non vere e proprio fisse: l’insistenza a costruire una squadra muscolare e mettere in secondo piano la tecnica e basata esclusivamente sul 3-5-2, ma soprattutto l’esclusione di un calciatore come Christian Eriksen, che anche nel match di ieri avrebbe quantomeno potuto alzare la qualità della squadra, e che invece come un Primavera qualsiasi è stato buttato in campo a quattro minuti dalla fine a risultato acquisito per il Real Madrid, solo per far rifiatare Romelu Lukaku. La situazione di separato in casa del danese (così come per Radja Nainggolan), è penalizzante per l’intero ambiente.

Bufera Inter: #Conteout, ma la società non può permetterselo
Sui social dopo la sconfitta interna contro i blancos ha iniziato a circolare l’hashtag di molti tifosi nerazzurri #Conteout. Anche tra i dirigenti sicuramente sarà circolata questa scelta, ma i piani dirigenziali sono diversi da quelli dei tifosi.
Tra chi sogna Allegri e chi invece rimpiange Spalletti, la sensazione è che Conte e l’Inter rimarranno insieme per convivenza. Perché l’Inter è schiava di Conte e del suo ingaggio. A causa del Covid-19 e dei suoi effetti sull’economia, il club nerazzurro non dispone di denaro ulteriore per pagare Allegri e congedare il salentino, avendo a libro paga oltre ai 12 milioni di Conte anche i 5 di Spalletti.
Si prosegue, dunque, con questo finto sorriso stampato in faccia. Almeno per il momento. In tantissimi la scorsa estate nel famoso vertice di Villa Bellini tra Antonio Conte e la società avevano sperato in un chiarimento delle posizioni, dopo una prima annata più che soddisfacente del tecnico leccese sulla panchina nerazzurra. In pochi, però, si sarebbero aspettati un inizio di stagione così disastroso.

L’Inter vuole tornare a vincere, la dirigenza era sicura di aver costruito una rosa che potesse lottare in Serie A e passare almeno i gironi di Champions. Anche perché al contrario di quanto detto da Conte nella conferenza della vigilia, questo girone era, ma lo è ancora in minor modo, tutt’altro che proibitivo. C’è chi sogna Allegri e chi rimpiange Spalletti, la verità è che al momento delle firme, pochi si sarebbero aspettati di trovarsi prigionieri di quel faraonico ingaggio per l’allenatore.