Inter, buon compleanno Dzeko: la carriera del Cigno di Sarajevo

Spegne 37 candeline l'attaccante dell'Inter Edin Dzeko: ecco la storia del Cigno di Sarajevo, garanzia del reparto offensivo nerazzurro

Amanda Baccarin Topics:
9 Min di lettura

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Spesso non sono necessari tanti anni perché un giocatore possa fare definitivamente breccia nel cuore dei propri tifosi: è questo il caso dell’attaccante dell’Inter Edin Dzeko, che oggi, 17 marzo 2023, spegne 37 candeline. Il bosniaco veste i colori nerazzurri solo dal 2021, ma ha saputo ritagliarsi un ruolo di prim’ordine all’interno della formazione allenata da mister Simone Inzaghi, conquistando così l’amore del popolo nerazzurro.

Il Cigno di Sarajevo, questo lo storico soprannome del calciatore, è cresciuto in modo esponenziale rispetto alle prime gare disputate la scorsa stagione con la Benamata, e ha saputo maturare una sostanziale consapevolezza del suo ruolo e della sua posizione in campo. La sua esperienza non passa inosservata, e l’attaccante è ormai diventato un punto di riferimento anche per i compagni di squadra; sicuramente i 37 anni non lo impensieriscono, e i supporter nerazzurri si augurano che possa continuare ancora a lungo a difendere i colori dell’Inter.

Edin Dzeko - @livephotosport
Edin Dzeko – @livephotosport

Dzeko, gli esordi del bosniaco: l’infanzia difficile, poi la Bundesliga

Di frequente le carriere dei calciatori cominciano con un calcio al pallone nella prima infanzia, il quale dà inizio alla storia d’amore che scriverà le loro vite. Vale lo stesso anche per Edin Dzeko, che un’infanzia però non l’ha quasi nemmeno avuta. All’età di 6 anni, nel 1992, scoppia infatti la guerra in Bosnia-Erzegovina, che costringe la sua famiglia a spostarsi di frequente all’interno del paese sotto gli scoppi fragorosi delle bombe, per scongiurare le peggiori minacce.

Nonostante ciò, l’oggi attaccante dell’Inter riesce a perseguire il suo sogno e, dopo le prime esperienze nel campionato bosniaco e ceco, la sua carriera comincia a decollare: nel 2007 approda in Bundesliga, firmando per il Wolfsburg. Il suo trasferimento è determinante per i biancoverdi, i quali riescono a conquistare l’anno successivo il titolo tedesco per la prima volta. Un risultato storico al quale Dzeko contribuisce in misura considerevole: in coppia con il brasiliano Grafite costituisce infatti quello che diventerà il duo più prolifico nella storia del campionato tedesco.

Ma le menzioni d’onore per il bosniaco non finiscono qui: al termine della stagione viene premiato come miglior giocatore della Bundesliga, e l’anno successivo i 22 gol siglati lo coronano capocannoniere del torneo. Una vera e propria favola che non passa inosservata all’estero, dove i vari club cominciano a contendersi il giovane talento; a spuntarla saranno gli inglesi del Manchester City.

Edin Dzeko, ex attaccante della Roma @livephotosport
Edin Dzeko, ex attaccante della Roma @livephotosport

Dzeko, il decollo dell’attaccante: l’exploit tra Manchester City e Roma

Nella sessione di calciomercato invernale della stagione 2010-2011 viene ufficializzato il passaggio di Dzeko in terra inglese: 35 milioni di euro la cifra sborsata dal Manchester City per assicurarsi all’interno della propria rosa uno dei centravanti più richiesti del momento.

L’esperienza in Premier League dura 4 anni, durante i quali l’attaccante porta tanta qualità nel gioco dei Citizens; con il suo contributo il club viene coronato campione d’Inghilterra dopo 44 anni, risultato storico raggiunto con la rimonta in pieno recupero nell’ultima di campionato contro il Queens Park Rangers, partita che potrebbe essere considerata la più appassionante della carriera del bosniaco.

Un bottino notevole contraddistingue le stagioni a Manchester City per Dzeko: sono 72 le reti realizzate nel corso delle quattro annate, a dimostrazione del peso del giocatore all’interno della squadra. L’ultima di queste, non al livello delle precedenti, porta il bosniaco a cambiare aria: viene quindi ceduto in prestito con diritto di riscatto alla Roma nell’estate del 2015. Per il Cigno l’Italia è una nuova sfida, in un campionato a lui sconosciuto: il primo anno non è infatti semplice, e il suo rendimento alquanto sottotono non soddisfa del tutto le aspettative dei tifosi capitolini.

Durante la seconda stagione con i colori giallorossi Edin mostra però un atteggiamento del tutto diverso, iniziando a macinare reti e a ricoprire un ruolo sempre più essenziale per la squadra. Si laurea capocannoniere di Serie A con 39 gol, oltre a superare il record precedentemente appartenuto a Francesco Totti di miglior marcatore stagionale della Roma.

Diventa sempre più rilevante anche il suo contributo in Champions League: tra le sfide da ricordare, si annovera la storica impresa nel match di ritorno dei quarti di finale contro il Barcellona, il 10 aprile 2018, in cui è proprio il bosniaco ad aprire le danze e a dare inizio alla rimonta giallorossa, conclusasi per 3-0, che regala il passaggio del turno proprio alla Lupa. L’anno successivo, inoltre, Dzeko realizza la sua prima tripletta nel massimo torneo europeo ai danni del Viktoria Plzen.

Nella stagione 2019-2020 gli viene assegnata la fascia di capitano, realizzando nella stessa annata la centesima rete con la maglia della Roma; una storia d’amore destinata però a concludersi l’anno successivo, quando Edin lascia la capitale dopo 6 grandiosi anni.

Lautaro e Dzeko, Inter @livephotosport
Lautaro e Dzeko, Inter @livephotosport

Inter, Dzeko porta esperienza: in attacco al fianco di Lautaro

È l’agosto del 2021 quando Milano accoglie Edin Dzeko, che arriva a parametro zero all’Inter. Il bosniaco sceglie la maglia numero 9, la stessa che aveva iniziato a indossare a Roma, liberata dopo l’addio del suo vecchio possessore Romelu Lukaku.

Il Cigno di Sarajevo diventa una pedina di rilievo sempre maggiore nelle gerarchie del tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, che può fare finalmente affidamento su un calciatore dalla grande esperienza in fase offensiva, capace di diventare un punto di riferimento in avanti per i compagni di squadra.

L’età non è un fattore demoralizzante per il centravanti, che si conquista il suo spazio con caparbietà e ostinazione. La stagione 2021-2022 si conclude con 13 reti realizzate: un complessivo inferiore a quello degli anni precedenti, ma che si spiega con un gioco al servizio della squadra, dettato dalla ricerca dei compagni in campo.

Con il ritorno di Big Rom la scorsa estate il destino di Dzeko sembra essere quello di riserva, con il compito di subentrare al belga o al compagno di reparto Lautaro Martinez. Le prestazioni del primo, però, non soddisfano le grandi aspettative su di lui riposte e, complici i numerosi infortuni rimediati, Edin comincia a scendere in campo come titolare al fianco dell’argentino.

Dzeko, Inter-Plzen
Dzeko, Inter- Viktoria Plzen @livephotosport

Un tandem differente da quello immaginato agli albori della stagione, ma che si dimostra essere una scelta vincente: il Toro tende a giocare in posizione più avanzata, sfruttando la sua agilità e le incursioni in area, mentre Dzeko fa leva sulla sua prestanza fisica per ricevere palla qualche metro più indietro imponendosi sugli avversari, permettendo poi alla squadra di salire. Senza poi dimenticare il fiuto del gol che ha contraddistinto il centravanti nerazzurro nel corso di tutta la sua carriera: non lo ha dimenticato, e lo testimoniano le 11 reti siglate fino a questo momento, delle quali 3 realizzate in Champions League.

Il bosniaco, infatti, sa farsi trovare sempre anche in area di rigore, dove è pronto a raccogliere gli assist dei compagni e a imbucare in rete; uno dei punti di forza è il colpo di testa, nel quale il Cigno sa essere micidiale. Edin Dzeko è ormai una vera e propria garanzia dell’attacco dell’Inter, che, in attesa della sfida con la Juventus di domenica 19 marzo alle ore 20:45, festeggia con il suo attaccante il suo trentasettesimo compleanno.

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