Inter, da Conte a Inzaghi: 2 squadre 1 risultato

Lorenzo Bosca
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Sembrano due squadre completamente diverse l’Inter Campione d’Italia di Antonio Conte e l’Inter che si sta via via andando a plasmare sotto la gestione Inzaghi. Eppure le due formazioni condividono ben nove degli undici interpreti che le compongono, ad evidenziare come le rispettive mani dei due allenatori abbiano influito nel modo di intendere le partite dei nerazzurri. Sono solamente 35 i gol subiti dal club meneghino nel corso della passata stagione. Come è noto difatti, è prerogativa delle squadre allenate dall’ex Juventus incassare poche, pochissime reti; tant’è vero che lo stesso record per la miglior difesa della Serie A, appartiene ai bianconeri di Conte nella stagione 2011/12 (i gol subiti in quel campionato furono appena 20). 

2 club 1 risultato 

Non il miglior esempio di difesa invece, quella inzaghiana che raramente, fra Campionato e Champions, ha concluso i vari match senza subire almeno una marcatura. 15 gol subiti fanno comunque di quello nerazzurro un discreto reparto difensivo ma ancora lontano dalla “saracinesca” costruita da Conte ed il suo staff. A fare da contraltare alla minor attenzione difensiva è in ogni caso una maggiore propensione all’attacco che riesce spesso e volentieri a trovare la via del gol. Non è un caso che quello nerazzurro sia il 3° miglior reparto offensivo del torneo con ben 28 centri. Più pressing, più rischi, molti uomini nel possesso palla e fraseggio sul corto è il credo calcistico impartito da Inzaghi, che (cosa non scontata) Dzeko e compagni sembrano aver assimilato al meglio. Due squadre differenti in molti aspetti dunque, ma in fin dei conti se c’è una cosa che forse le accomuna di più, è la volontà di portare a casa il risultato (che forse nel calcio è quello che conta più di tutto). Perchè se è vero che puoi mutare gli addendi ma il risultato non cambia, a quest’Inter puoi cambiare l’allenatore ma la vittoria arriva comunque.