Uno è terzo in classifica a meno ventuno punti dalla vetta, l’altro, laureatosi campione d’Italia la scorsa stagione, è quarto a ventitré punti. Certo, il lavoro che ha fatto Luciano Spalletti è sicuramente degno di avere lo scettro di prossimo campione della Serie A, ma Inzaghi e Pioli, che l’anno scorso lottarono fino all’ultimo per lo scudetto, non possono avere questa distanza dagli azzurri. Inter e Milan, a fine anno, hanno bisogno di riflettere su quello raccolto nel corso di questa stagione.
Inzaghi, il bilancio per ora: idee poche e anche prevedibili
La stagione è ancora in corso ovviamente, ma è facile già tirare delle somme, anche importanti, per quanto riguarda il bilancio di ciò che hanno fatto e stanno facendo Simone Inzaghi e Stefano Pioli, sulle loro rispettive panchine, quelle di Inter e Milan. Analizzando i numeri della squadra nerazzurra, sono nove le partite che hanno perso: il dato incredibile è che nessuna squadra di Serie A, in questa parte di stagione, si era ritrovata in zona Champions League con così tante sconfitte.

Il problema più grande dell’Inter è sicuramente l’inesperienza del suo allenatore, il quale non è stato capace di gestire al meglio determinate situazioni di gioco: l’esempio più lampante è quello della sfida di Udine, persa 3 -1, quando Inzaghi, prima della fine del primo tempo ha sostituito Bastoni e Mkhitaryan perché ammoniti, vizio che si porterà per tutto il resto della stagione. Quello che i tifosi dell’Inter recriminano al suo allenatore sono le poche idee che ha, con nessuna variazione tattica messa in campo per provare a svoltare la stagione.
Pioli, il bilancio per ora: un Milan intelligente ma che non si applica
Per quanto riguarda la stagione del Milan, con uno Stefano Pioli in difficoltà, quello da dire è diverso visto che le sconfitte sono minori, sette, come sono minori i punti in classifica rispetto all’Inter. C’è da dire che i rossoneri, sotto la gestione dell’ex allenatore della Fiorentina, hanno provato comunque ad uscire dai momenti bui, che sembrano in realtà non finire mai, tramite nuove idee di gioco e tramite l’innesto di nuovi giocatori come Malick Thiaw, che ha sorpreso tutti.

I tentativi quasi disperati di Pioli, che stanno in realtà soffocando il talento di Rafael Leao, non stanno funzionando: infatti, considerando le ultime dieci partite di campionato, il Milan ha il tredicesimo rendimento. Una media che di certo non permetterebbe e a nessuno di entrare nelle prime quattro, soprattutto se dovessero essere riassegnati i quindici punti alla Juventus. I rossoneri non sembrano avere quel carattere e quella grinta che è stata fondamentale per la vittoria dello scorso scudetto: i giocatori e lo staff sembrano quasi convinti di raggiungere il quarto posto, scendendo in campo con sufficienza e poca cattiveria.
Inter e Milan, il paradosso della scorsa stagione
Togliendo di mezzo la Champions League, che sta regalando alle milanesi un percorso inimmaginabile rispetto a quanto stanno mostrando in campionato, nel corso della scorsa Serie A, come ovviamente è risaputo, a trionfare sono stati i giocatori del Milan. Non nascondiamoci di fronte ai vincitori: i rossoneri hanno vinto lo scudetto, meritatamente ma grazie al crollo dell’Inter: è celebre la sconfitta nel recupero contro il Bologna dove, al Dall’Ara, il secondo portiere Radu ha regalato i tre punti ai rossoblù.

L’anno scorso l’Inter aveva lo scudetto in pugno e, anche se più pronta, non è stata capace di alzare il trofeo tricolore: probabile che Inzaghi si stia portando con lui i dubbi e i veri e propri traumi della stagione passata, rendendo il suo atteggiamento più prevedibile e conservativo. Ragionamento diverso si può fare per il Milan, che con Pioli al suo primo anno da mister dei rossoneri, aveva compiuto già un vero miracolo nel qualificare la squadra alla Champions League dell’anno successivo. Il Diavolo non era pronto a vincere la Serie A e questo ha appagato troppo i giocatori, che potrebbero star peccando di concentrazione.