Come evidenziato dall’ultimo bilancio presentato lo scorso 30 settembre da Inter Media and Communication, stando a quanto riportato da Calcio e Finanza, Digitalbits non avrebbe ancora versato l’importo dovuto all’Inter. Nello specifico, la società di bitcoin avrebbe pagato interamente i 5 milioni di euro per l’accordo come sponsor di maglia relativamente alla scorsa stagione, così come gli ulteriori 100 mila euro previsti in quanto bonus per il raggiungimento degli Ottavi di Champions League. Mancherebbero all’appello le prime dure rate fatturate a luglio e a ottobre come sponsor di maglia per la stagione in corso e allo stesso tempo 1,6 milioni di euro legati al secondo posto conquistato nel 2021/2022. In totale, sarebbero allora 16 milioni di euro dovuti su 24.

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Inter, scontro con Digitalbits: “Ci riserviamo ogni azione a nostra tutela”
Un rapporto, al momento, abbastanza incrinato, come si legge in una nota sul sito ufficiale dell’Inter: “In aggiunta, il partner non ha ancora presentato il progetto, previsto contrattualmente, relativo all’integrazione dell’ecosistema digitale di Gruppo, appena rinnovato dalla nostra società. Comprendiamo che la crisi nel settore delle criptovalute, peggiorata durante il secondo trimestre dell’anno 2022, ha influito in modo significativo sulla capacità del cliente di adempiere ai propri obblighi”. La stessa società ha poi continuato dichiarando: “Ci riserviamo tutte le azioni e i rimedi a tutela dei nostri interessi e diritti contrattuali e, nel frattempo, abbiamo rimosso i loghi del partner dal nostro sito web, cartelloni pubblicitari e maglie delle squadre del settore giovanile e femminile, mantenendo, al momento, la presenza dello sponsor sulla maglia della prima squadra”.