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Siamo ormai arrivati al giro di boa della stagione di Serie A, con la diciannovesima giornata che ha visto l’Inter concludere il proprio girone d’andata nel peggiore dei modi. Se era lecito aspettarsi una serata trionfale, con tanto di Supercoppa esposta ai tifosi, i nerazzurri hanno al contrario deluso le attese, subendo una pesantissima, e forse decisiva, battuta d’arresto contro l’Empoli, corsaro a San Siro per 1-0.
Questa inaspettata sconfitta probabilmente allontana in maniera inequivocabile le ambizioni scudetto dell’Inter, che ora dista ben 13 lunghezze dall’inarrestabile Napoli capolista. Con il calciomercato ancora aperto, tra i nerazzurri a tenere banco è la questione legata a Skriniar, che sarà ancor di più al centro delle polemiche in seguito all’irresponsabile espulsione rimediata nel primo tempo nel match contro i toscani.
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Ma l’inferiorità numerica non deve e non può essere un alibi per la prestazione dei nerazzurri che, anche prima dell’ingenuità dello slovacco, non sono stati capaci di far valere le proprie armi, in una partita da dentro o fuori quale era la sfida contro l’Empoli. Inoltre a destare preoccupazione è la mancata reazione degli uomini di Inzaghi, capaci di creare davvero troppi pochi pericoli nei pressi della porta di Vicario. Al contrario a farla da padrona fin dall’inizio del match è stata proprio la squadra di Zanetti, che ha meritato i tre punti del Meazza a coronamento di una grande prima metà di stagione.

Inter-Empoli 0-1, il primo tempo: Skriniar tradisce i suoi
Fin dagli albori del match è l’Empoli, a sorpresa, a premere sull’acceleratore. Il primo quarto d’ora è tutto di marca toscana, con gli empolesi che prendono il controllo del campo e creano due pericolose occasioni da gol, con i tentativi di Cambiaghi e Caputo che vengono deviati in calcio d’angolo. L’Inter si fa vedere per la prima volta dalle parti di Vicario al 20′, con Dimarco che costringe il portiere italiano ad un grande intervento dopo un’ottima conclusione al volo.
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Cinque minuti più tardi Skriniar, già graziato da Rapuano in avvio, riceve un cartellino giallo in seguito ad un contrasto, una sanzione che risulterà decisiva ai fini dell’esito finale. L’Inter in questa fase trova un buon ritmo, e cresce di intensità. Al 27′ una buona occasione capita sulla testa di Bastoni, il quale però impatta male la sfera e spedisce il pallone alto sopra la traversa. Al minuto 33 arriva la chance più ghiotta fino a questo momento, con Lautaro che spreca con il mancino da posizione ravvicinata in seguito all’ottima assistenza di Dimarco.

Proprio nel momento migliore dei nerazzurri arriva l’evento che sconvolge gli equilibri della partita. Al 40′ Skriniar compie un intervento maldestro su Caputo: per il direttore di gara non ci sono dubbi, seconda ammonizione e cartellino rosso per il centrale slovacco, che rischia così, qualora venissero confermate le voci di mercato, di chiudere la sua avventura all’Inter nel peggiore dei modi. Gli ultimi minuti del primo tempo scorrono senza particolari emozioni, e arriva il duplice fischio sul punteggio di 0-0.
Inter-Empoli, il secondo tempo: Baldanzi gela il Meazza
Nella ripresa Inzaghi decide di rimodellare la squadra dopo l’espulsione, passando ad una difesa a quattro sostituendo Correa con Bellanova. I cambiamenti tattici tuttavia non portano gli effetti sperati, e l’Inter, complice anche l’inferiorità numerica, fatica ad imporre il proprio gioco. Al contrario è l’Empoli a dettare il ritmo della gara, e al 58′ va vicino al vantaggio con la buona conclusione di Bajrami, che viene però ben neutralizzata da Onana. I minuti scorrono senza grandi squilli ambo i lati, ma sono i toscani che danno maggiormente l’impressione di potersi rendere pericolosi.
Così al 67′ arriva il meritato vantaggio dell’Empoli. È Baldanzi, entrato da tre minuti, a scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. Il classe 2003 scambia con Bajrami e colpisce con violenza verso la porta, Onana è tutt’altro che perfetto nell’intervento, e il pallone lo supera al centro della porta passando sotto il suo corpo. Inzaghi corre ai ripari e opera un triplice cambio: Gosens, Asllani e Dzeko per Dimarco, Barella e Darmian. È un Inter a trazione offensiva, scelta obbligata dettata dal risultato e della solitudine di Lautaro, troppo solo in mezzo ai difensori avversari.
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Il bosniaco appena entrato ha subito una buona occasione, la prima per i nerazzurri nel secondo tempo, ma l’ex Roma al 75′ non c’entra lo specchio della porta con il suo tentativo al volo. Appena due minuti più tardi la più grande occasione dell’Inter nel match. De Vrij svetta sfruttando un ottimo corner di Asllani, ma colpisce la parte centrale della traversa a Vicario battuto: si resta sullo 0-1. Sembrerebbe l’inizio dell’assalto da parte dei padroni di casa, e invece saranno gli ultimi squilli dei meneghini. Ad andare vicino alla rete sarà infatti l’Empoli, che si rende pericoloso a più riprese in ripartenza.
Al minuto 84 tentativo in girata velleitario di Gosens, che fa da preludio ai minuti finali senza emozioni della partita. L’arbitro dopo cinque minuti di recupero indica la fine della gara, e manda tutti negli spogliatoi: l’Inter cade clamorosamente in casa contro l’Empoli, e forse dice addio al sogno Scudetto.

Inter-Empoli 0-1: è necessario ripartire
Questa sconfitta rende parecchio complicate le mire di rimonta nei confronti del Napoli, autentico rullo compressore e distante ora 13 punti. Nonostante ciò è più che mai fondamentale per l’Inter riunirsi, e ripartire al meglio in vista dei prossimi impegni. Premesse che in un intero girone di ritorno può succedere di tutto, e che c’è una qualificazione in Champions League ancora da conquistare, i nerazzurri devono ritrovare lo spirito e il gioco messo in mostra nel derby di Supercoppa contro il Milan anche in vista dei prossimi appuntamenti di Coppa Italia e Champions League.
Ambire al secondo titolo di coppa nazionale consecutivo ora è ancora più fondamentale, e nella massima competizione europea i quarti di finale, che in casa Inter mancano da oltre 11 anni, sono un obiettivo di prestigio. La stagione è ancora lunga, ma è ora per la squadra di Simone Inzaghi di mettere in campo grinta e gioco che siano congrui alla grande qualità della rosa.