Compagni di squadra ai tempi della Lazio, entrambi in campo nello storico poker di Simone Inzaghi contro l’Olympique Marsiglia. Oggi cade l’anniversario di quel giorno di 23 anni fa, quando Sergio Conceicao servì due assist al rivale all’attuale allenatore dell’Inter. Molti di quei biancocelesti sono poi diventati grandi allenatori come loro due e Diego Simeone, per portare qualche esempio.

Martedì 14 marzo si ritroveranno nel match di ritorno degli ottavi di Champions League, con il Porto che alle ore 21 al Do Dragão cercherà di ribaltare l’1-0 dell’andata giocata a San Siro. In quella partita la squadra nerazzurra ha avuto la meglio sia sul risultato che sul gioco, ma non dovrà sottovalutare i Dragoni, che in casa hanno perso solo tre volte in stagione. Il tecnico portoghese era una delle ali più forti al mondo e il suo diktat tattico è rimasto tale, sfruttando molto le fasce.

Porto, la fase di possesso: varietà di costruzione e fasce l’arma letale
Il Porto è al secondo posto in Primeira Liga dietro solo al Benfica, ma i numeri sono ugualmente paurosi. 97 gol realizzati in stagione realizzati e 23 subiti. Una macchina da guerra che ha conquistato il suo girone di Champions League eliminando l’Atletico Madrid, dell’altro ex compagno alla Lazio Diego Simeone.
Sérgio Conceição ha una vasta varietà di costruzione dell’azione, variando in base al pressing effettuato dagli avversari. Se vengo a prenderli alti, non ha problemi ad effettuare una costruzione diretta con un lancio in direzione di Taremi, attaccante molto fisico. Lo stesso portiere Diogo Costa spesso prova anche ad innescare gli esterni alti, cercando questi che si fanno trovare larghi con i piedi quasi sulla linea laterale del campo.

Altrimenti, se la squadra avversaria è più attendista, il centrale difensivo riceve dal portiere, cercando poi il terzino, il quale fa partire l’azione innescando il centrocampista di parte. Altra variante di costruzione della squadra allenata da Sergio Conceicao è la disposizione 3-3-2-1 dove un centrocampista si abbassa tra i due centrali a fungere da centromediano metodista per creare gioco e permettere ai terzini di prendere campo, liberando allo stesso tempo spazio centralmente.

Queste ultime due costruzioni sono le più usate dal Porto, come indicano i 12457 passaggi tra brevi e medi, contro i soli 2495 lunghi. La precisione di essi è pari all’87%. Si parta palla a terra o si cerchi subito la verticalizzazione, l’obiettivo primario del Porto è poi raggiungere il trequartista.
La finalizzazione dell’azione si svolge sulle fasce, dove la catena formata da terzino, esterno e centrocampista di competenza funziona alla grande, arrivando spesso al cross per gli attaccanti o l’esterno opposto che stringe sul secondo palo. I 532 cross, tipologia di passaggio più usata a palla in gioco dal Porto, dimostra la chiara intenzione tattica della squadra di Sergio Conceicao.

Porto, la fase di non possesso: marcature uomo su uomo e pressing alto
La squadra di Sergio Conceicao effettua una pressione molto alta agli avversari, con i due attaccanti – Taremi in particolare – dettano i tempi a tutta la squadra. In caso la squadra rivale riesca a saltare questa prima azione difensiva, il Porto tende a portare undici giocatori sotto la linea del centrocampo. Sempre l’attaccante iraniano è il primo che va sul portatore di palla, con gli altri che vanno ad attaccarsi al proprio uomo di riferimento, tenendo una squadra corta e compatta.

Porto-Inter, le assenze di Otávio e Evanilson potrebbero essere decisive: Dumfries decisivo per Simone Inzaghi
Simone Inzaghi si gioca non solo la stagione ma la sua permanenza sulla panchina dell’Inter, che potrebbe essere a rischio anche in caso di passaggio del turno. Nonostante i due moduli siano diversi, 4-4-2 per il Porto e 3-5-2 per i nerazzurri, la ricerca del gol è molto simile, cioè sfruttando le fasce.

A tal proposito, le assenze di Otávio e Evanilson, creano non pochi problemi a Sergio Conceicao che non potrà contare sui suoi due esterni. Il peso della fascia sarà quindi su Galeno, autore di 14 gol e 5 assist. Zone esterne del campo però che sono il punto di forza ma anche il punto debole, vista la bravura dei terzini in fase offensiva ma meno in fase difensiva, con le ali offensive che non aiutano molto la fase difensiva, se non con la sola presenza.

Stesso problema però che potrebbe avere l’Inter, visto che il Porto attacca con tre uomini sulle fasce mentre i nerazzurri hanno un solo giocatore in quella zona, quindi dovranno essere bravi i centrocampisti e i braccetti di difesa ad aiutare i vari Dumfries e Di Marco. L’olandese potrebbe essere l’ago della bilancia per Simone Inzaghi, che dovrà essere bravissimo a contenere lo stesso Galeno e allo stesso tempo incisivo in fase offensiva.