Inter-Juventus, croce a Maresca: AIA, Orsato e nascondino

Nicola Liberti A cura di Nicola Liberti
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Un testa a testa protrattosi per mesi, e che si promette di fare altrettanto, pronto a risolversi, o indirizzare ampiamente, nei 90′ di San Siro. Un condensato di mind game, artifizi mediatici e polemiche: anche il prossimo Inter-Juventus rispetta la tradizione. Se il campo di spettacolo, quantomeno guardando al match di andata, ne promette ben poco, perché non spostarne la ricerca tra social, giornali e tv sparando sulla croce rossa? E allora via al valzer di arbitri, VAR, AIA e nascondino: il Derby d’Italia promette, anzitutto, di rilanciare una lunga scia di discussioni.

AIA, tra Maresca e Orsato c’è l’autogol

Lunghe diatribe riguardo la direzione del match risolte dall’ufficializzazione di Maresca come fischietto incaricato di dirigere Inter-Juventus. Croce di ingiurie e discussioni gettata sulle spalle dell’arbitro di Napoli dunque, pronto a dirigere una gara dalle assicurate polemiche, come da trend stagionale e storico, con la ghigliottina mediatica di San Siro pendente per 90 e più minuti. Doveri, poi, come quarto uomo ed Irrati e Di Paolo al VAR chiudono la designazione più insperata dell’anno.

In un condensato di critiche e AIA gettata in pasto al popolo come allo sbando, cercare di invertire il trend con un segnale, una scelta forte, sarebbe stata una sterzata apprezzabile, non italiana, come da evidenze. Il paese insorge verso Inter-Juventus, così su Orsato brilla di più l’etichetta di colpevole del famoso episodio Pjanic, invece di quella di uno dei più apprezzati fischietti del pianeta. Popolo-AIA, se il parziale era 1-0, l’autogol della scelta, anche mediatico, incrina nettamente il punteggio a metà campionato.

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