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La finale di Coppa Italia sarà Inter contro Juventus, in quello che sarà il quarto scontro stagionale tra le due rivali storiche. Non si poteva chiedere di meglio, non ce ne vogliano i tifosi delle altre squadre, ma il derby d’Italia è sempre una partita ricca di fascino, storia e tanti campioni. Non sarà una partita come le altre soprattutto alla luce dell’ultimo confronto in campionato che ha lasciato dietro di sé numerose polemiche. Il rigore di Calhanoglu e quello non concesso per il fallo su Zakaria, sono degli episodi che hanno fatto arrabbiare molto la Vecchia Signora che vorrà la sua vendetta.
L’Inter, dal canto suo, ha trovato proprio nel match dello Stadium la forza e le motivazioni che hanno cambiato rotta ad una stagione che stava prendendo una brutta piega. Il tecnico Simone Inzaghi è riuscito a non farsi perdere d’animo ed ha continuato dritto per la sua strada ed i risultati, fin qui, sono nuovamente dalla sua. Ora, per entrambe le squadre, ci sarà da pensare prima al campionato; i nerazzurri vogliono la seconda stella mentre i bianconeri dovranno guardarsi le spalle per proteggere il quarto posto ma la febbre per questa finale è già altissima. Andiamo a ripercorrere il cammino delle due squadre che si affronteranno giorno 11 maggio in un nuovo atto di una rivalità incredibile.
Inter, dall’Empoli al Milan: Inzaghi punta tutti i trofei nazionali
Il percorso dell’Inter in Coppa Italia non è stato lungo ma sicuramente ha messo la formazione meneghina a dura prova. Negli ottavi di finale i nerazzurri hanno affrontato l’Empoli in una partita che sulla carta appariva scontata ma che ha fatto venire i capelli bianchi ai tifosi. Al vantaggio di Sanchez gli ospiti avevano risposto prima con il pareggio di Bajrami e poi si erano anche portati in vantaggio con l’autogoal di Radu. A togliere le castagne dal fuoco di aveva pensato Ranocchia: come nelle storie più belle, al 91° il difensore si presenta in aera e con una mezza rovesciata spettacolare portò il risultato in parità. Nei tempi supplementari ci pensò Sensi a regalare il passaggio del turno alla squadra di Inzaghi.
Nei quarti di finale, il destino, ha voluto mettere di fronte Inter e Roma in quello che è stata la prima partita da ex per Josè Mourinho. Sugli spalti fu un tripudio di applausi e cori ma in campo non c’è stata storia; al 2° minuti i padroni di casa passarono subito in vantaggio con un altro grande ex, Edin Dzeko. Nella ripresa ci ha pensato Alexis Sanchez a chiudere i conti con un bolide da fuori area che permise ai nerazzurri di regalarsi la semifinale contro i cugini del Milan.
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Il doppio confronto in semifinale con i rossoneri rappresentava uno snodo fondamentale per la stagione di entrambe le formazioni. L’andata si disputò ad un mese di distanza dal derby di campionato che sembrava aver cambiato le carte in tavola. L’Inter arrivò alla partita stanca ed in piena confusione mentre il Milan arrivava carico e desideroso di portare a casa l’incontro. Fu una partita combattuta in cui la formazione di Inzaghi penso più che altro a non perdere mentre il Diavolo non riuscì a sfondare, uno 0-0 giusto alla fine dei conti. Al ritorno, però, è stata tutta un’altra storia; i nerazzurri sono riusciti subito a portare il match dalla loro con Lautaro Martinez al 4° minuto prima che nuovamente l’argentino e Gosens chiudessero la pratica. Ora tocca alla Juventus in una partita che non vediamo l’ora che si giochi, l’ex tecnico della Lazio che potrebbe portarsi a casa tutti i trofei nazionali alla sua prima stagione.
Juventus, dalla Sampdoria alla Fiorentina: ultima chance per Allegri per salvare la stagione
La Juventus, invece, si prepara a disputare la sua terza finale di Coppa Italia consecutiva per un trofeo che potrebbe salvare la stagione bianconera. La formazione di Max Allegri ha iniziato il suo percorso nella competizione contro la Sampdoria in un match che non è mai stato in discussione. A decidere la partita furono Cuadrado, Rugani, Dybala e Morata per gli ospiti il goal della bandiera fu siglato da Conti, un 4-1 che non lasciò scampo alla formazione ligure.
Nei quarti di finale la Vecchia Signora se l’è dovuta vedere contro il Sassuolo, in un gara che che ci ha fatto davvero ripartire. I padroni di casa si portarono avanti con la rete di Dybala al 3° prima che gli ospiti pareggiassero con Traorè una ventina di minuti più tardi. Da lì in poi è stata una partita ricca di emozioni ed occasione per entrambe le parti decisa all’88° da un autogoal di Tressoldi, che regalò la semifinale ai bianconeri.
Nel doppio confronto contro la Fiorentina l’attenzione era spostata tutta sul grande ex della gara: Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo passato nel mercato di gennaio agli acerrimi rivali è stato il più atteso in entrambe le partite ma non è mai riuscito a rendersi davvero pericoloso. All’andata la partita fu decisa da un autogoal al 91° di Venuti in un episodio davvero sfortunato con la viola che, probabilmente, avrebbe meritato qualcosa in più. Al ritorno stesso copione ma la squadra di Allegri, come spesso ci ha abituato, è stata molto cinica ed ha chiuso la pratica con un goal per tempo con Bernardeschi e Danilo ma le due prestazioni sono state tutt’altro che convincenti. Ora tocca all’Inter e la possibilità per il tecnico toscano di salvare, solo in parte, la stagione bianconera che è stata deludente sotto molte aspettative.
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Inter-Juventus, la Coppa Italia in palio: Inzaghi per fare meglio di Mourinho, Allegri per la redenzione
Quella tra Inter e Juventus sarà la terza finale di Coppa Italia tra le due squadre. I due precedenti sono entrambi a favore dei bianconeri anche se sono piuttosto datati; risalgono, infatti, alle stagioni 58-59 e quella 64-65 finite rispettivamente 4-1 e 1-0. Ci sono anche due precedenti in Supercoppa entrambi a favore dei nerazzurri, l’ultimo disputato lo scorso gennaio. Prima di quella partita le due formazioni non si affrontavano in un finale dal 2006, ben 15 anni senza che una delle sfide più iconiche del nostro calcio valesse un titolo.
Sarà una partita importantissime per entrambe le squadre e per diverse motivazioni. Prima di tutto nessuno vuole perdere una finale, a maggior ragione quando si affronta una rivale storica ed anche perché entrambi i tecnici hanno qualcosa da dimostrare. Nel caso in cui Simone Inzaghi se riuscisse a trionfare sia in campionato che in coppa, potrebbe fare meglio di Josè Mourinho che alla sua prima stagione in nerazzurro si portò a casa Serie A e Supercoppa. Un traguardo importante che in appena una stagione lo farebbe entrare di diritto nella storia del club e che gli permetterebbe di organizzare con maggiore serenità la nuova stagione.
Massimiliano Allegri, invece, è stato costantemente criticato durante tutta la stagione sia per i risultati che per il gioco espresso. Solo la qualificazione alla prossima Champions League ed un trofeo contro i rivali storici potrebbero far cambiare idea ai tifosi. In più, se aggiungiamo che i punti in classifica sono inferiori rispetto alle annate con Sarri e Pirlo, il tecnico bianconero è a caccia di una vera e propria redenzione. L’anno prossimo sarà sicuramente un’altra storia ma adesso è il momento di pensare al finale di questa. Sono le partite che tutti non vedono l’ora di giocare e che non vediamo l’ora di guardare; sarà una sfida molto tesa e combattuta, la Juve cerca vendetta dopo quando successo in campionato, l’Inter vuole vincere la seconda finale in un anno e cementare il suo dominio. Appuntamento quindi all’11 maggio, Stadio Olimpico, per quello che sarà il quarto atto della stagione del derby d’Italia.