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Lo scorso calciomercato estivo del 2021 è stato un violento terremoto per la prima Inter di Simone Inzaghi. L’amministratore delegato Giuseppe Marotta ha dovuto attuare una vera e propria rivoluzione in attacco: il 12 agosto viene ufficializzata la cessione di Romelu Lukaku al Chelsea e l’esperto dirigente nerazzurro deve correre ai ripari per sostituire il gigante belga. Il budget non è altissimo e non è possibile acquistare un giocatore dal peso specifico di Big Rom, si vira dunque su altri profili. Il 15 agosto viene annunciato l’arrivo di Edin Dzeko dalla Roma per circa 2 milioni ma il 26 agosto arriva la conferma un altro colpo importante che sarebbe andato a completare il reparto insieme a Lautaro Martìnez e Alexis Sanchèz, concludendo l’opera di Marotta.
Tramite la formula del diritto con diritto di riscatto, tramutabile in obbligo in caso di qualificazione in Champions League, l’Inter si aggiudica le prestazioni di Joaquìn Correa. L’argentino lascia la Lazio e arriva a Milano con grandi aspettative e tutto l’ambiente punta su di lui. El Tucu dunque ritrova subito Simone Inzaghi, suo allenatore durante la parentesi biancoceleste, con il quale aveva espresso al meglio le proprie qualità dal 2018 al 2022. I tifosi dell’Inter però non hanno potuto vedere il verro Correa, non esattamente nella sua stagione più esaltante.
Hellas Verona e Udinese, buone le prime per Correa
Con l’arrivo di Joaquìn Correa i tifosi dell’Inter sognano il tango in attacco con Lautaro Martìnez. El Tucu è un fedelissimo di Simone Inzaghi e l’ambiente ripone speranza nel prodotto dell’Estudiantes. L’argentino non perde tempo e si presenta con un biglietto da visita di tutto rispetto, ripagando subito la fiducia. Il 26 agosto firma il contratto con i nerazzurri fino al 2025 e il 27 viene convocato per la prima volta con la nuova squadra. Nel match valido per la seconda giornata di Serie A, l’Inter sfida l’Hellas Verona al Bentegodi. Complice un errato disimpegno di Samir Handanovic e Marcelo Brozovic, i casalinghi vanno avanti con Ivan Ilic e serve un guizzo di Lautaro Martìnez al 47′ per trovare l’1-1. La partita rimane bloccata e Inzaghi si volta verso la panchina: al 74′ fuori El Toro, dentro El Tucu. Correa debutta con l’Inter indossando la maglia numero 19. All’attaccante bastano 9 minuti per andare in gol. Cross dalla destra di Matteo Darmian e colpo di testa angolato che beffa Lorenzo Montipò e porta la Beneamata sul 2-1. L’ex Lazio è sulle ali dell’entusiasmo e al 94′ riceve palla tra le linee da Nicolò Barella, si gira e con il sinistro deposita all’angolo il gol del definitivo 3-1. Una doppietta in poco più di un quarto d’ora di celebrità che fa innamorare la Milano nerazzurra.
La grande partenza esalta l’ambiente e Correa inizia ad entrare nelle rotazioni con Edin Dzeko e il connazionale Lautaro Martinez, alleviando la nostalgia dello straripante ex Romelu Lukaku. Nonostante salti alcune partite per lievi infortuni, colleziona vari gettoni da titolare e alla 11ª giornata contro l’Udinese si sblocca anche in casa. Parte da titolare con Dzeko e nel primo tempo resta in ombra, un po’ come tutta l’Inter di Inzaghi che non riesce a sbloccare la gara. All’ora di gioco El Tucu decide di mostrare le qualità che hanno spinto Giuseppe Marotta e il resto della dirigenza a puntare su di lui. Il gol dell’1-0 è un grande classico di Correa: partendo dalla sinistra punta l’avversario (Bram Nuytinck) con la sua consueta andatura funambolica e arriva in area di rigore. Né di testa né di sinistro, stavolta conclude con un destro incrociato e segna il suo primo gol sotto la Curva Nord. Infuocato dal ruggito di San Siro Correa firma anche il secondo gol al 68′. Denzel Dumfries scatta sulla destra e dal fondo serve una palla arretrata all’altezza del dischetto sulla quale si avventa proprio l’argentino, rapido nel controllare e scaraventare sotto la traversa la palla del raddoppio. Sangue freddo, come sottolineato dall’esultanza, per Correa che chiude definitivamente la gara.
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Il girone di ritorno e l’assenteismo di Correa
Purtroppo per l’Inter le prime prestazione di Joaquìn Correa sono state illusioni e poco altro. Nel dicembre 2021 un infortunio alla coscia lo tiene fuori per soli 10 giorni ma ben 3 partite e a metà gennaio 2022 si ferma definitivamente per un mese. La sua assenza coincide con il periodo più buio dell’annata di Simone Inzaghi, capace di conquistare solo 5 punti in 5 partite e perdere il derby che fa rientrare il Milan nella lotta scudetto. Dopo essersi ripreso dall’infortunio siede spesso in panchina, collezionando più spezzoni finali di gara che presenze da titolare.
L’ultimo squillo del Tucu arriva alla 38ª e ultima giornata in Inter-Sampdoria. I nerazzurri sono ancora in corsa per conquistare il campionato di Serie A ma sono costretti a battere i blucerchiati e sperare nella sconfitta del Milan in casa del Sassuolo. Alla fine del primo tempo i rossoneri vincono 3-0 al Mapei Stadium e il sogno degli interisti è ormai spento. Con il risultato dei cugini, la vittoria di San Siro diventa praticamente utile solo per salutare degnamente i tifosi. Il 3-0 è firmato dal gol di Ivan Perisic e la doppietta proprio di Correa, che conclude come aveva iniziato e fa esultare per un ultima volta la Curva Nord. Discesa sulla sinistra del croato autore del vantaggio, palla dentro l’area di rigore per Hakan Calhanoglu che con un tocco prepara la conclusione del Tucu: destro a giro vincente, battuto Emil Audero al 55′. Solo due minuti più tardi l’argentino si mette in proprio e punta la porta avversaria ma nonostante lo spazio creatosi non riesce a concludere. L’azione si fa confusa e solo dopo un contrasto la palla torna sul destro del numero 19, che stavolta è rapido e deciso nel calciare. 3-0 e doppietta di Correa, autore dell’ultimo e amaro gol della Serie A 2021/22 dell’Inter.
È tempo di tirare le somme
La stagione si è conclusa e la dirigenza dell’Inter vuole capire quali tasti toccare per l’imminente calciomercato. Simone Inzaghi potrebbe vedersi rinforzato, e non poco, il reparto offensivo. Negli ultimi giorni si è parlato intensamente di Paulo Dybala e Romelu Lukaku in casa nerazzurra. Se entrambi dovessero arrivare, Giuseppe Marotta sarebbe costretto a rivedere il suo attacco a quel punto esuberante. Dybala, Lukaku e Martinez diventerebbero le superstar della squadra mentre Dzeko, Sanchez e Correa starebbero, quantomeno inizialmente, a guardare. Tra questi 3 nomi almeno uno dovrebbe essere sacrificato. Valutando la stagione del Tucu, non sembrerebbe eretico affermare che i 31 milioni complessivi investiti sull’attaccante tra prestito e riscatto siano risultati poco redditizi. Il numero 19 è andato a segno 6 volte in Serie A ed è stato spesso discontinuo o fermo ai box per infortunio. Sommando tra loro fattori economici e sportivi, Correa potrebbe essere uno dei partenti, anche per l’appetibilità che ha sul mercato. Nonostante tutto, l’argentino avrebbe espresso la volontà di rimanere a Milano per giocare con il compagno e amico Dybala, facendo affidamento anche sull’apprezzamento di mister Inzaghi. È