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Dopo la grande vittoria in Supercoppa contro il Milan che sembrerebbe aver dato nuova verve ai giocatori e a tutto l’ambiente, ora l’Inter di Inzaghi è attesa dallo scontro casalingo con l’Empoli. Durante la trasmissione Amalive sul canale Twitch di FootballNews24 in attesa del match è intervenuto l’ex esterno nerazzurro Amantino Mancini che ha voluto rilasciare un commento riguardo i suoi vecchi compagni: “Vedrei bene Cambiasso come allenatore, anche Stankovic e Vieira erano dei leader”.
Poi il brasiliano ha così continuato: “Oggi ci sono grandi problemi derivati dai social, ma l’esperienza da calciatore ti aiuta a risolverli. Zanetti era un esempio, lui insieme a Maldini e Zambrotta sono stati i difensore più difficili che ho affrontato. Su Balotelli? È un ragazzo d’oro, peccato perché aveva tanta qualità tecnica”.
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Poi Diamantino ha voluto parlare anche della Nazionale del Brasile dopo la cocente eliminazione dal Mondiale: “Giocare con la Seleçao è bello, ora sta arrivando una nuova generazione di talenti ma devono capire l’importanza di questi colori. Contro la Croazia c’è stata una lettura sbagliata e alla fine erano tutti sbilanciati in attacco. Su Ronaldinho? Avrebbe potuto giocare di più vista la sua tecnica. Neymar? La stampa brasiliana è famosa per massacrarti se combini qualcosa e lui non ha dato importanza alla figura che ricopriva”.
Inter, l’ex Amantino Mancini e l’epoca alla Roma: “Rigiocherei quel 7-1 di Manchester”
Il vecchio esterno dell‘Inter Amantino Mancini nel corso della sua carriera ha trascorso alcune parentesi anche in altri club tra cui su tutti la Roma, una delle squadre più in forma del momento. Sempre nel corso del suo lungo intervento il brasiliano ha ricordato il suo passato a tinte giallorosse: “A Roma il clima è più caldo, i tifosi ti mostrano tutta la loro passione fermandoti per strada. Il gol di tacco nel derby? Non capivo l’importanza di quella partiva contro la Lazio e non riuscivo a comprendere quello che avevo fatto. La prodezza col Lione? Gol meraviglioso, l’ho rivisto tante volte mostrandolo anche ai miei figli”.
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Poi ha così continuato Diamantino riguardo gli anni nella capitale: “Totti aveva molta qualità, leggeva prima le azioni. Capello era un generale e lo devo ringraziare a vita visto che mi ha messo in prima squadra e non mi ha più tolto dai titolari. Rigiocherei il 7-1 di Manchester, non potevamo perdere così ma non sapevamo nemmeno noi cosa ci fosse successo. La Champions League va affrontata in maniera differente, perché l’arbitro fischia meno”.

Poi l’ala ha chiosato con un pensiero al calcio di adesso: “Ora ci si preoccupa più dell’immagine che dell’avversario. Non è male Guardiola, ma nelle sue squadre finora allenate i giocatori facevano troppi passaggi. Bisogna tirare in porta di più senza farsi troppi problemi se si lancia lungo ogni tanto la palla. Mi piace molto Chiesa anche in relazione al suo ruolo molto simile al mio, ma non vedere l’Italia alla Coppa del Mondo per due volte di fila mi fa strano. Come modulo di gioco preferisco il 3-5-2″.
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