- Continua a leggere sotto -
Sono trascorsi ormai più di 12 anni da quella famosa notte del 22 maggio 2010, in cui l’Inter scrisse la storia del calcio italiano conquistando la Champions League ed aggiudicandosi il cosiddetto Triplete. Fra i protagonisti di quella storica cavalcata ci fu anche Goran Pandev che, intervistato su Twitch dai ragazzi di Cronache di Spogliatoio, ha raccontato i momenti immediatamente successivi al trionfo: “Dopo la conquista del Triplete eravamo quasi tutti ubriachi. Siamo tornati alle 6 di mattina a San Siro, bevendo birre pure in aereo. Mio figlio era nato da un mese, perciò sono passato da casa per salutarlo. Dopodiché sono stato con amici a bere vino e champagne e la festa è continuata. Fu incredibile, eravamo tutti euforici per lo splendido ed inatteso traguardo raggiunto”.

Leggi anche: Inter, Milito ricorda il Triplete: “Era come toccare il cielo con le mani”
- Continua a leggere sotto -
Pandev: “Sneijder il calciatore con più visione di gioco che ho conosciuto”
Il macedone, ex fra le altre anche di Lazio e Napoli, ha poi proseguito l’intervista citando alcuni compagni di squadra di quell’Inter delle meraviglie, soffermandosi in particolare su Wesley Sneijder: “Sneijder è il calciatore con più visione di gioco che ho conosciuto. Mi ha fatto fare 2-3 gol a porta vuota con invenzioni geniali. Nel 2010 se lo sarebbe meritato lui il Pallone d’Oro, anche in virtù dei risultati conseguiti con l’Olanda“. Pandev ha infine spostato l’attenzione su una frase pronunciata da Samuel Eto’o: “Prima della finale di Madrid Samuel ci disse che le finali non si giocano, si vincono. Perché alla fine ci si ricorda solo dei vincitori, tutto il resto non conta”.