La sosta delle nazionali rappresenta uno spartiacque temporale che permette di fare un resoconto sullo stato fisico attuale delle squadre di Serie A. La mancanza di turnover da parte di Inzaghi ha creato non pochi problemi all’Inter. Le forze messe in campo però, sono sempre degli stessi singoli: sommando le presenze di Coppa Italia, Champions League e Serie A, l’ex allenatore della Lazio ha portato 12 giocatori nerazzurri sopra i 2000 minuti giocati.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, nessun’altra squadra ha fatto come l’Inter. Se si analizzano i numeri, la Roma ha 10 calciatori sopra quella quota, Napoli Juventus e Lazio 9, il Milan 8, sottolineando che il numero di volte che sono scese in campo è simile per tutte: la Beneamata ha giocato 38 partite, i bianconeri, i biancocelesti e i giallorossi 39, i rossoneri 37, i partenopei 36.

Inter, poche rotazioni: Lautaro il giocatore con più minuti
Fra tutti i giocatori dell’Inter che hanno subìto meno turnover c’è proprio Lautaro. L’attaccante argentino infatti, è l’unico che ha toccato la sorprendente quota di 3000 minuti giocati. Un dato che si ripercuote inequivocabilmente sulle sue ultime prestazioni disputate con la maglia nerazzurra: un approccio sottotono e una stanchezza che fatica a far girare le gambe del Toro di Bahia Blanca.

La mancanza di turnover dell’Inter si riflette anche sul centrocampo. Non è un caso che Mkhitaryan, chiamato in estate come rinforzo utile sulla mediana, si sia accomodato in panchina contro la Juventus, dopo ben 19 partite consecutive da titolare. Questa situazione non è di certo passata inosservata ai dirigenti della Beneamata. Da Viale della Liberazione, infatti, si interrogano sul motivo che spinga Inzaghi, che ha una rosa così ampia, a perpetuare l’utilizzo degli stessi giocatori.

È chiaro quindi che la mancanza di rotazioni nella rosa dell’Inter generi nella società nerazzurra pesanti riflessioni. All’orizzonte infatti c’è aprile, un mese che ha tutta l’aria di essere un tour de force per il club meneghino: 9 incontri ufficiali fra Serie A (5), Coppa Italia (2), Champions League (2), con la squadra di Inzaghi che scenderà in campo ogni tre giorni.
Inter, Inzaghi cambia: tocca a Bellanova e Asllani
Preso atto che l’Inter deve attuare presto un massiccio turnover, balza agli occhi che in mediana non possano giocare sempre i soliti Barella, Calhanoglu, Mkhytarian e Brozovic. Già dalle prossime partite infatti, ci si aspetta di vedere Asllani. La società nerazzurra gradirebbe che venisse valorizzato il proprio investimento e sul centrocampista albanese non mancano le pressioni su Inzaghi, affinché gli venga dato più spazio.

Nella corsia di destra invece, nonostante la concorrenza agguerrita, ci potrebbe essere un’occasione per Bellanova. Mai entrato nelle gerarchie di Inzaghi, la sua gestione ha portato l’ex Cagliari ad un minutaggio irrisorio. Il momento di ritagliarsi il suo spazio sembra però arrivato: Darmian, ormai titolare inamovibile, e Dumfries, quasi sempre sottotono, dovranno riprendere fiato.

Il turnover dell’Inter riguarderà anche l’attacco, con Correa che si era fermato durante la rifinitura prima del Derby della Madonnina giocatosi il 5 febbraio e vinto dall’Inter per 1-0. Il Tucu dovrà far ricaricare le batterie al suo connazionale Lautaro. Lukaku invece, ha il problema opposto del Toro: deve giocare il più possibile per riprendere il ritmo e l’ultima tripletta realizzata con il suo Belgio nella partita contro la Svezia, vinta dai Diavoli Rossi per 3-0, lancia a Inzaghi segnali confortanti.
Inter, poca brillantezza: preparazione atletica sotto accusa
Se si guarda nel dettaglio anche la stagione passata dell’Inter, appare subito chiaro che in primavera la squadra di Inzaghi arrivi a corto di brillantezza, fisica e mentale. Come riporta La Gazzetta dello Sport, sotto accusa è finito lo staff tecnico di Appiano Gentile, responsabile di una preparazione atletica inadeguata, che non ha saputo gestire le numerose partite ravvicinate.

Nella scorsa stagione, tra febbraio e marzo 2022 l’Inter vinse una sola partita su 7, una sequela di risultati negativi, che consegnarono, di fatto, lo scudetto al Milan. Nel 2023 invece, si è arrivati addirittura a 4 passi falsi su 9 sconfitte. Segnali incontrovertibili di una tendenza che fatica ad essere invertita. Il mese di aprile però è alle porte: tutti adesso devono essere coinvolti per dare il proprio contributo, i passi falsi l’Inter non può più permetterseli.

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