Inter, verso la Finale di Champions League: i punti deboli del Manchester City

Manca sempre meno alla Finale di Champions League tra Manchester City e Inter: ecco le possibili mosse per provare a contrastare lo strapotere dei citizens

Leopoldo Cataldo
4 Min di lettura

Poco prima della vittoria dell’Inter sul Torino (l’undicesima in dodici gare), nella giornata di ieri sabato 3 giugno, al Wembley Stadium è andata in scena la finale di FA Cup tra il Manchester City ed il Manchester United. A spuntarla al termine dei 90′ sono stati i citizens che, grazie alla doppietta del capitano Gundogan, hanno consegnato nelle mani di Pep Guardiola il secondo titolo stagionale, mantenendo vive le speranze di uno storico Treble in vista della Finale di Champions League contro i nerazzurri.

Proprio i Red Devils, attualmente l’unico club inglese ad avere raggiunto il Treble, hanno provato invano ad opporsi allo strapotere del Manchester City cercando di impedire che il 10 giugno, Haaland e compagni possano emularli in caso di successo sull’Inter.

Tuttavia come evidenziato da Sebastiano Vernazza su La Gazzetta dello Sport, la finale di FA CUP potrebbe offrire a Simone Inzaghi degli spunti interessanti su come affrontare il Manchester City, il cui gioco armonioso e letale, si presta spesso a contrattacchi che potrebbero creare più di quale problema alla retroguardia di Pep Guardiola.

Guardiola, Manchester City
Guardiola, Manchester City @livephotosport

Manchester City favorito, ma l’Inter ha le armi per far male

Fermo restando che dubitare della forza e della qualità del Manchester City sarebbe fatale, è chiaro che la formazione allenata da Pep Guardiola arriva alla Finale di Champions League contro l’Inter con i favori del pronostico. Con giocatori come Haaland (a secco da 4 partite), Gundogan, Grealish, De Bruyne e chi più ne ha più ne metta, Simone Inzaghi dovrà sperare in una serata perfetta per i suoi ragazzi il prossimo 10 giugno ad Istanbul.

Tuttavia come evidenziato dallo stesso Sebastiano Vernazza, la partita contro il Manchester United ha evidenziato alcuni punti deboli del Manchester City, di certo devastante quando detiene il controllo del gioco, un pò meno quando costretto a rincorrere l’avversario. La chiave di quanto appena detto è stata l’inserimento di Garnacho da parte di ten Hag. Nonostante la sconfitta, l’ingresso in campo dell’esterno ha destabilizzato lo scacchiere di Pep Guardiola, i cui uomini schiacciandosi pericolosamente nella propria metà campo, hanno rischiato di subire la rete del pareggio per ben due volte.


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Tra quelli apparsi più in difficoltà c’è stato sicuramente il diretto avversario di Garnacho, ovvero Kyle Walker che costretto a stanziare a ridosso della propria area non ha avuto più modo di mettere in mostra le sortite offensive come suo solito. I problemi per il Manchester City sorgono principalmente al momento in cui i giocatori di Guardiola perdono il possesso.

Grealish e Bernardo Silva ad esempio, sono due esterni formidabili palla al piede, ma poco inclini al recupero difensivo. Nel match contro i Red Devils, lo stesso Stones (schierato a centrocampo) si trovava spesso con una voragine alle sue spalle, poichè i tre difensori accompagnando alti l’azione, nel momento in cui gli avversari recuperavano il pallone si trovano totalmente aperti e sbilanciati. Proprio per questo, una squadra come l’Inter, maestra nelle ripartenze in velocità, potrebbe trovare il modo di fare male al Manchester City.

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