In quel di Milano, l’infuocata contesa della stracittadina tra l’Inter e il Milan si è risolta a favore della squadra di Inzaghi. I giocatori del Biscione hanno offerto un’altra prestazione solida e propositiva, sulla scorta della gara d’andata. L’ennesima brillante prova contro il Diavolo ha permesso ai nerazzurri di staccare il pass per la finale di Champions League. L’avversaria nella serata di Istanbul del 10 giugno sarà il fantasmagorico Manchester City di Pep Guardiola.

Forte del significativo percorso compiuto nelle precedenti fasi della Champions League, l’Inter si prepara ad affrontare questo storico appuntamento con una grande autostima e fiducia nelle proprie risorse. Per Simone Inzaghi sarà la settima finale della sua carriera da allenatore; indubbiamente l’ultimo atto di Istanbul è il più affascinante ed ambito. Ad oggi il bilancio è a favore del tecnico emiliano, che ha condotto le sue squadre a conquistare tutti i trofei in palio.
Inter, Inzaghi re di finali: sognare è lecito?
Durante la sua avventura sulla panchina della Lazio Simone Inzaghi ha trionfato in Supercoppa Italiana nel 2017 e nel 2019 contro la Juventus. In Coppa Italia invece è uscito vincitore nel 2019 contro l‘Atalanta. Alla guida dell’Inter è riuscito a portare questi trofei nella bacheca nerazzurra. Nel 2021 ha vinto la Supercoppa contro la Fidanzata d’Italia, per poi ripetersi contro il Milan nel 2022. Nello stesso anno i meneghini si sono imposti in Coppa Italia ancora contro la Vecchia Signora.
Inter, il passato sorride a Inzaghi
Era il 2010 quando i nerazzurri di José Mourinho giocarono l’ultimo atto della Champions League al Santiago Bernabeu. Con una importante cavalcata contro Porto, Benfica e Milan, l’Inter di Inzaghi tornerà a vivere quella magica atmosfera. Nella finale di Madrid il Biscione era favorito sul Bayern Monaco. Questa volta invece il pronostico è sbilanciato verso il Manchester City che, nella semifinale del 17 maggio, ha superato in modo a dir poco imperioso il Real Madrid.

Per la formazione nerazzurra ci sarà dunque da fare i conti con la superiorità della rivale inglese. Inzaghi è atteso dalla sfida a scacchi contro il genio di Pep Guardiola, condottiero di un Manchester City che per la seconda volta, dopo il 2021, proverà a salire sul tetto d’Europa. Tuttavia per i tifosi dell’Inter è lecito sperare perché fino ad oggi nelle gare più importanti della stagione la formazione meneghina è riuscita ad offrire al pubblico la migliore versione di sè stessa.
Nel corso della stagione l’Inter di Inzaghi ha scalato montagne apparentemente insormontabili grazie a prestazioni di assoluto spessore dettate dalla forza del gruppo. La memoria rievoca le istantanee di due grandi ostacoli virtuosamente superati. Il primo è il girone di ferro dell’attuale spedizione europea terminato col secondo posto della squadra nerazzurra e la retrocessione in Europa League del Barcellona. Il secondo invece è legato ai quarti di finale contro il fenomenale Benfica.
Inter, Simone Inzaghi l’erede di Re Carlo
Nel Regno Unito lo scorso 6 maggio è stato incoronato Re Carlo III. Da circa un anno però un omonimo del sovrano britannico aveva già assunto, calcisticamente parlando, una dimensione regale con la conquista della quarta Champions League da allenatore a suggello delle cinque partecipazioni alla finale della coppa più bramata: Ancelotti, anzi, Re Carlo IV di Reggiolo. Ebbene, l’Inter è guidata da colui che potrebbe essere ritenuto un suo possibile erede, proprio Simone Inzaghi.

Con le dovute proporzioni, tra trofei nazionali e la coppa europea più ambita, il palmares di Inzaghi caratterizzato dalle numerose finali vinte alla guida della Lazio e poi dell’Inter potrebbe giustificare il suo accostamento al tecnico del Real Madrid. Coronare l’ultimo atto della Champions con un trionfo contro una superpotenza come il Manchester City di Guardiola avvicinerebbe un po’ di più l’allenatore nerazzurro a quella dimensione regale.
Curiosamente poi, c’è un ulteriore anello di congiunzione tra il tecnico di Reggiolo e l’allenatore dell’Inter. Nel curriculum di entrambi figurano infatti dei trofei vinti a spese della Juventus. Simone Inzaghi è ormai diventato un’autentica bestia nera per la Vecchia Signora, uscita sempre sconfitta nelle finali disputate contro le sue squadre. Sul trofeo vinto da Ancelotti contro i bianconeri basta citare uno stadio, Old Trafford, assieme ad una data, 28 maggio 2003.