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Italia ‘90 – Notti magiche è un film-documentario che narra i momenti più entusiasmanti della 14ª edizione della Coppa del Mondo FIFA, disputata in Italia dall’8 giugno all’8 luglio del 1990.
Italia ‘90, nel segno di Schillaci e dramma Higuita
Il film ha inizio con la cerimonia d’apertura della competizione, avvenuta a Milano l’8 giugno 1990 e con l’imprevedibile trionfo del Camerun – nella gara inaugurale – ai danni dell’Argentina di Diego Armando Maradona. In seguito, emergono le partite disputate dalla nazionale italiana contro l’Austria, vinta per 1-0 grazie alle rete di Salvatore Schillaci, quella contro gli Stati Uniti, finita con il medesimo risultato della sfida precedente per merito di Giuseppe Giannini, e quella con la Cecoslovacchia, vinta grazie alle marcature di Schillaci e Roberto Baggio. Un personaggio chiave della prima fase del torneo è indubbiamente René Higuita, portiere con spiccate doti tecniche e offensive. Le luci della ribalta lo tradiranno durante gli ottavi di Finale contro il Camerun, quando da un suo errore partì il contropiede che permise a Roger Milla di raddoppiare e alla formazione africana di passare al turno successivo.

Italia ‘90, le sfide da menzionare: l’epilogo della strage dell’Heysel
Le gare menzionate e da ricordare con ingente attenzione sono l’ottavo di finale tra Brasile e Argentina, giocato a Torino e vinto dalla nazionale Albiceleste grazie alle rete decisiva di Claudio Paul Caniggia. Degna di menzione sono anche i quarti di Finale, in occasione dei quali c’è stato il trionfo dell’Italia sull’Irlanda per 1-0. Importanti anche la lotteria dei rigori tra Argentina e Jugoslavia vinta dalla Selección a Firenze, il successo dell’Inghilterra per 3-2 ai danni del Camerun a Napoli ed infine la vittoria di misura della Germania sulla Cecoslovacchia.
Nella fase conclusiva del documentario vengono narrate le semifinali e le finali. Durante la prima, l’Italia si arrende all’Argentina per 4-3 ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, mentre nel secondo incontro – con sede a Torino – la Germania Ovest si prende la rivincita sull’Inghilterra in seguito alla sconfitta di Wembley nel 1996, staccando il pass per la finale con l’equivalente risultato del primo incontro. In seguito alla vittoria dell’Italia nella finale 3° e 4° posto, un momento chiave è quello dei festeggiamenti delle due tifoserie insieme che cancellò, dopo cinque anni, la strage dell’Heysel.
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Italia ‘90, l’atto finale: Argentina-Germania Ovest
A contendersi la Coppa del Mondo come quattro anni prima a Città del Messico, si fronteggiano Argentina e Germania Ovest. Nonostante si tratti dell’atto conclusivo, la partita passa alla storia come una delle più brutte dell’intera competizione a causa di due espulsioni nelle file della Selección e di un alto tasso di antisportività. L’episodio che decreta l’esito della gara si verifica al minuto 84 quando Rudolf Völler atterra in area e il direttore di gara Edgardo Enrique Codesal Méndez, tra le polemiche dei calciatori sudamericani, fischia calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il difensore dell’Inter Brehme che, con quel rigore realizzato, regala alla Germania dell’Ovest il terzo titolo della sua storia, mentre per Maradona sfuma il sogno di bissare il successo ottenuto nel Mondiale 1896 in Messico.

Italia ‘90, l’importanza della moda e della musica: le Notti Magiche
L’inno ufficiale della competizione fu To Be Number One di Giorgio Moroder Project, musicata da Giorgio Moroder, produttore discografico, compositore e disc jockey italiano, con testo di Tom Whitlock, la cui versione Un’estate italiana – resa poi anche celebre come Notti Magiche – fu interpretata da Gianna Nannini e Edoardo Bennato. Un’altra traccia che cavalcò l’onda mondiale, principalmente in Germania, fu la canzone Go get the Cup riprodotta da David Hanselmann e utilizzata dal consorzio delle emittenti di radiodiffusione pubblica della repubblica federale tedesca o federazione delle radiotelevisioni tedesche, ARD, nei programmi calcistici durante i Mondiali.
Iconica fu anche Ciao, la Mascotte ufficiale dell’evento ideata dal grafico Lucio Boscardini: si optò per la stilizzazione di un calciatore composto da elementi cubici ritraenti il verde, bianco e rosso, che abbozzava un palleggio e che se composto e ricomposto avrebbe formato la parola Italia. Il nome della Mascotte fu deciso dagli scommettitori del Totocalcio, acronimo di Totalizzatore Calcistico, nonché un concorso a premi istituito nel 1956 e gestito dall’AAMS, Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato , il cui obiettivo è la previsione degli esiti di 13 partite di calcio, tra una rosa di cinque nomi: Amico, Beniamino, Bimbo, Ciao, Dribbly.
Posteriormente, invece, nel corso dell’evento inaugurale, modelli da tutti i continenti presenti al Mondiale sfilarono con capi progettati appositamente da famigerati stilisti italiani: America con Valentino in rosso (colore preferenziale del designer), Africa con Missoni in nero, Asia con Mila Schön in giallo e l’Europa con Gianfranco Ferrè in Verde. Infine, il gruppo italiano Giorgio Moroder Project reinterpretò con il suo stile cinque brani sempre abbinati ai continenti: We are the World di Usa for Africa, Pata Pata di Miriam Makeba, Hand in Hand dei Coreana, nonché canzone ufficiale dei giochi olimpici di Seul 1998, Forbidden Colors di Ryūichi Sakamoto, All you need is Love dei Beatles e per porre fine To be Number One. Inoltre, al termine della cerimonia, fu mostrato un concerto orchestrale diretto da Riccardo Muti, illustre direttore d’orchestra italiano.
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Italia ‘90, programma e stadi ospitanti: da San Siro al San Paolo
l programma è medesimo a quello dell’edizione antecedente: le 24 nazionali qualificate vengono distribuite in sei gironi da 4 squadre ciascuna, le due migliori squadre per girone e le 4 migliori terze accederanno alla fase a eliminazione diretta, che posteriormente constatava ottavi di finale, quarti, semifinali e finali per decretare la prima e la terza posizione. Gli stadi individuati furono dodici e vennero sistemati ad hoc per ospitare le gare del Mondiale, in ambito geografico a gruppi da due: le sei partite del gruppo A dell’Italia si giocarono tra lo Stadio Olimpico di Roma e il Comunale di Firenze; il gruppo C, con protagonista il Brasile, si disputò tra lo Stadio delle Alpi di Torino e il Luigi Ferraris di Genova mentre il gruppo D con la Germania Ovest testa di serie, ebbe come cornici lo Stadio San Siro di Milano e il Renato dall’Ara di Bologna. Gli altri stadi che ospitarono la Coppa del Mondo FIFA furono: San Nicola di Bari, La Favorita di Palermo, Friuli di Udine, Marcantonio Bentegodi di Verona ed infine San Paolo di Napoli.

Italia ’90, FIFA World Cup All-Star Team: Schillaci pigliatutto
Al termine della competizione venne resa nota al pubblico la FIFA World Cup All-Star Team, nonché una rosa composta da XI giocatori che si sono contraddisti positivamente durante la spedizione Mondiale. In Italia ’90 si optò per un 3-4-3: in porta Sergio Goycochea, estremo difensore argentino, difesa a tre, con tinte rossonere e nerazzurre, composta da Franco Baresi, Paolo Maldini e Andreas Brehme. Per quanto riguarda il quartetto di centrocampo fu formato da Diego Armando Maradona, Paul Gascoigne, Dragan Stojkovic e Lothar Herbert Matthäus. Infine, il tridente offensivo con protagonisti Salvatore Schillaci, Roger Milla e Jurgen Klinsmann. Inoltre, vennero assegnati premi individuali come quello di Miglior marcatore, Scarpa d’oro, vinto da Salvatore Schillaci; Miglior giocatore, Pallone d’oro, d’argento e bronzo, con i successi rispettivamente di Schillaci, Matthäus e Maradona ed infine il miglior giovane, con il trionfo di Robert Prosinecky. Da ricordare, d’altro canto, il premio FIFA Fair play assegnato all’Inghilterra.