Uno degli allenatori più vincenti e iconici di sempre, con un palmarès chilometrico colmo di trofei, dalle due Champions League alzate sulla panchina del Milan ai diversi titoli nazionali sempre sulla panchina dei rossoneri, oltre che quella di Juventus, Roma e Real Madrid. È Fabio Capello l’ospite del secondo giorno del Marca Sport Weekend. All’Auditorium Pampidou di Malaga il tecnico italiano ha raccontato diversi aneddoti, dall’esperienza con i Blancos alla storica finale del ’94, passando per il momento no dell’Italia.

Convocazioni che fanno discutere, i problemi dell’Italia di Mancini
Il sapiente allenatore friulano ha voluto infatti dire la sua per quanto concerne la sconfitta della Nazionale contro l’Inghilterra nella sfida valevole alla qualificazione degli Europei di Germania 2024: “La sconfitta contro gli inglesi è decisamente un segnale negativo, più che altro in contraddizione con le sei squadre italiane presenti in Champions, Europa e Conference League. Queste possono fare bene ma non si può dire lo stesso della squadra di Mancini: è troppo affezionato ai suoi, forse è giunta l’ora di cambiare un po’“.
Dopo la sconfitta per 1-2 contro la squadra di Gareth Southgate, giornali ed esperti si sono schierati contro la scelta dell’allenatore dell‘Italia di convocare giocatori in netta fase calante ed escludere altri invece in netta crescita: che Jorginho e Verratti siano sotto tono non è certo una novità, mentre è incomprensibile la mancata convocazione di Zaniolo, ma soprattutto quella di Locatelli e di Fagioli, quest’ultimo relegato all’Under 21 di Nicolato, così come Udogie.
La scelta su Mateo Retegui ha poi fatto discutere molto, sia per il fatto che si tratta di un nome fino ad ora poco conosciuto, sia perché ha messo in luce una grave carenza nel reparto offensivo degli azzurri: ha segnato, ma con Ciro Immobile infortunato (per altro lontanissimo dalla condizione fisica dell’anno scorso) all’Italia manca un attaccante su cui poter fare affidamento, cosa che invece Inghilterra, Francia o Danimarca, per esempio, possono vantare.

Il capolavoro del Milan di Capello nella finale contro il Barcellona
Ciò che fa di Capello uno dei più grandi della storia del calcio è sicuramente la grande intelligenza tattica, che ha permesso al suo Milan di stravincere contro il Barcellona di Johan Cruijff: “L’avevamo preparata benissimo, ogni mio giocatore sapeva esattamente cosa fare, abbiamo controllato ogni zona del campo. Loro avevano una squadra di fenomeni, a noi mancavano Baresi e Costacurta, eppure abbiamo vinto segnando 4 gol. Quella partita è stato un capolavoro calcistico, ne vado veramente fiero“.
I tifosi rossoneri di lunga data ricorderanno con una certa emozione la storica finale dello Stadio Olimpico di Atene, nella quale il Milan, seppur con più di un pronostico a sfavore, riuscì a trionfare contro un Barcellona nel quale giocavano fenomeni del calibro di Romario, Koeman e Guardiola. La doppietta di Massaro aveva già messo in ginocchio i blaugrana nel primo tempo, ma fu solo con la ripresa che il Diavolo chiuse definitivamente i conti, prima con il Genio Savićević che superò Zubizarreta con un pallonetto, poi con Desailly, che diventerà il primo giocatore europeo a vincere la Champions League per due anni di fila.