Italia, chi è Mateo Retegui: il bomber argentino chiamato da Mancini

Ecco chi è Mateo Retegui, il giovane attaccante convocato da Mancini per aiutare l'Italia in vista dei prossimi scontri

Francesco Cliselli
12 Min di lettura

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Visto il pessimo periodo che attraversa l’attacco azzurro e la penuria di candidati nel ruolo per le prossime partite valide per la qualificazione ad Euro 2024, il tecnico Roberto Mancini è pronto a sorprendere tutti. Difatti oltre alla inaspettata convocazione di Andrea Compagno della Steaua Bucarest, la nuova idea del tecnico dell’Italia arriva dall’Argentina.

Infatti l’ex icona della Sampdoria, sarebbe intenzionato a convocare il classe 99 Mateo Retegui anticipando così la Federazione argentina. La giovane punta argentina, attualmente in forza al Tigre, sarebbe il cinquantesimo oriundo della storia della Nazionale Azzurra.

Roberto Mancini - @livephotosport
Roberto Mancini – @livephotosport

Italia, la storia di Mateo Retegui

Il padre Carlos, chiamato “El chapa”, è l’ex allenatore della nazionale argentina di hockey su prato. Vinse con l’Argentina la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio del 2016 ed il mondiale del 2010 con la nazionale femminile. Difatti, Retegui, attualmente al centro del mercato, crebbe con il mito del padre ed oltre ad aver coltivato la passione per il calcio, sviluppò pure quella per l’hockey.

Il giovane talento argentino però iniziò la sua carriera sportiva giocando a calcio, nelle giovanili del River Plate, come centrocampista. Le cose però non andarono molto bene poiché il talento di Mateo era bloccato dall’esplosione di Ezequiel Palacios che gli tolse minuti e soprattutto fiducia. Difatti l’argentino nel 2014 abbandonò il calcio per dedicarsi completamente allo sport del padre.

Due anni dopo però, nell’estate del 2016, all’età di 17 anni, mentre giocava con gli amici sulle spiagge di Pinamar, venne notato da Diego Mazzilli uno degli scout del Boca Juniors. Lo scout gli propose di firmare per la squadra di Buenos Aires ed in meno di un anno, Guglielmo Barros Schelotto lo convocò in prima squadra. Proprio durante questo periodo si trasforma in attaccante puro ed il 17 novembre del 2018 debuttò in prima squadra al posto di Carlos Tevez.

Nel frattempo però, la Nazionale di hockey su ghiaccio voleva convocarlo per i Giochi Panamericani. Retegui, allora ad un bivio, scelse il calcio, abbandonando definitivamente lo sport tanto amato da suo padre. Al Boca però c’era poco spazio e quindi decise di andare in prestito all’Estudiantes. Proprio durante quel periodo venne notato da Francesco Totti che lo fece entrare all’interno della sua scuderia.

Mateo Retegui *
Mateo Retegui *

Dopo un’ulteriore avventura, sempre in prestito, stavolta al Tallares, si trasferisce al Tigre. Qui arriva la sua consacrazione, tanto che in questa stagione il giovane bomber italo-argentino, ha messo a segno 6 goal in sole 6 presenze in campionato. Le sue prestazioni non sono rimaste inosservate. Difatti Mancini si è mosso prima di tutti convocandolo per le prossime partite della Nazionale.

Una convocazione arrivata soprattutto grazie all’area di Football Analysis creata nella FIGC. Difatti da novembre, grazie all’intuizione di Maurizio Viscidi, esiste un reparto che si occupa di scoprire e valutare i calciatori con origini italiane o che hanno il doppio passaporto. Negli ultimi mesi inoltre sono stati inviati osservatori in Brasile ed Argentina che oltre alla scoperta di Retegui, potrebbero scoprire nuovi giocatori utili alla Nazionale Azzurra.

Mateo Retegui*
Mateo Retegui*

Italia, la situazione sui bomber italiani

La situazione attaccanti per la Nazionale è alquanto preoccupante. Difatti il mister Mancini ha lanciato l’allarme a Il Mattino: “I problemi sono seri. Immobile è Ko, Raspadori in forse. Ci sono grossi interrogativi. I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare.”

Per rimediare a questo problema Roberto Mancini, dopo numerose analisi ha deciso di convocare volti nuovi nella Nazionale campione d’Europa. Questi nuovi giocatori sono il già citato Mateo Retegui ed il bomber di Romania, Andrea Compagno che nel 2022 ha segnato più goal di Immobile.

Immobile con la Nazionale*
Immobile con la Nazionale*

Ma il numero 9 della Nazionale rimane Ciro Immobile, la punta della Lazio, che però è attualmente fuori per infortunio ed inoltre i suoi sostituti invece non stanno giocando molto. Basta pensare per esempio a Belotti che nelle gerarchie di Mourinho parte dietro ad Abraham, anche se nell’ultimo periodo sta riuscendo a guadagnare maggiore minutaggio.

Le altre alternative invece, come i vari Scamacca, Kean o Raspadori, stanno faticando a trovare minutaggio nelle loro rispettive squadre. Difatti l’ex Sassuolo è reduce da un infortunio ed in Inghilterra non si sta trovando proprio bene. Il numero 18 della Juventus invece sta vivendo una stagione di alti e bassi condita da ottime prestazioni ma anche di momenti da dimenticare, come il rosso ricevuto contro la Roma. Mentre l’altro ex Sassuolo sta trovando poco spazio nel Napoli stellare di Luciano Spalletti.

Ci sarebbero poi altre punte italiane che forse potrebbero fare comodo alla Nazionale, come per esempio Andrea Petagna, che con il Monza sta ritornando a buoni livelli, come Matteo Brunori che sta riconfermando le sue doti in serie B o come Stefano Okaka che in Turchia è riuscito a trovare la sua dimensione. Ma questi giocatori non sono mai entrati nel giro della Nazionale di Roberto Mancini, che probabilmente li ritiene inadatti al suo modulo di gioco.

Chi invece sta stupendo tutti grazie alle sue ottime prestazioni e che forse meriterebbe una chiamata da parte del mister Mancini è Samuele Mulattieri, l’attaccante titolare del Frosinone che grazie ai suoi 10 goal in Serie B, sta portando i ciociari verso la vittoria del campionato cadetto. Inoltre da tenere d’occhio ci sono Giuseppe Caso, anche lui al Frosinone e Lorenzo Colombo che stanno vivendo un’ottima stagione.

Un’ulteriore opzione sarebbe un cambiamento di modulo da parte del mister Mancini. Difatti l’attuale modulo scelto dal tecnico per la Nazionale Azzurra è un 4-3-3 che potrebbe rimanere tale giocando però con una seconda punta al posto di una punta centrale. I nomi che potrebbero ricoprire questo ruolo sono principalmente due, Nicolò Zaniolo e Willy Gnonto che per caratteristiche sarebbero perfetti per ricoprire quella posizione.

Willy Gnonto (Italia) @Livephotosport
Willy Gnonto (Italia) @Livephotosport

Italia, la storia degli oriundi d’Italia dagli anni 2000 in poi

La Nazionale Azzurra, soprattutto in tempo recente, ha da sempre fatto uso degli oriundi, ovvero in ambito sportivo un atleta che rappresenta una selezione nazionale pur essendo nativo di un altro paese. Difatti Retegui è l’ultimo di una lunga lista di giocatori provenienti da altri paesi che hanno vestito la maglia azzurra.

I più recenti sono senza dubbio Joao Pedro e Luiz Felipe, entrambi nati in Brasile ma che hanno deciso di vestire la maglia azzurra. I due non sono mai stati centrali nel progetto della Nazionale di Mancini, difatti entrambi vantano una singola presenza con la nazionale italiana.

Pure nella lista di giocatori campioni d’Europa troviamo numerosi oriundi. Difatti di quella selezione, ben 3 hanno origini brasiliane. Il più importante è sicuramente Jorginho, in nazionale dal 2016 ricordato per le sue ottime prestazioni all’Europeo 2021 ma anche per i rigori sbagliati durante le qualificazioni ai mondiali 2022. Gli altri due sono invece Rafael Toloi ed Emerson Palmieri, entrambi italo brasiliani come il primo ed entrambi campioni d’Europa come l’ex giocatore di Napoli e Chelsea.

Jorginho (Italia) @Livephotosport
Jorginho (Italia) @Livephotosport

Gli altri oriundi più recenti che hanno giocato nella Nazionale Azzurra senza però lasciare il segno sono stati sicuramente l’italo-brasiliano Eder, ex Inter che vanta 26 presenze e 6 goal con l’Italia e l’altro italo-brasiliano Thiago Motta, attuale allenatore del Bologna che conta ben 30 presenze con la nazionale campione d’Europa.

Un altro oriundo che ha fatto la storia recente della nazionale italiana è sicuramente Mauro German Camoranesi, nato a Tandil in Argentina, che detiene il record di oriundo con il più alto numero di presenze per la vincente nazionale azzurra, ovvero 55. L’italo-argentino inoltre è campione del mondo, in quanto ha vinto i mondiali nel 2006. Pedina insostituibile di Marcello Lippi, l’ex Juventus conta anche 4 goal con la nazionale azzurra.

Attualmente invece gli oriundi non ancora convocati ma che forse potrebbero tornare utili allo stile di gioco della Nazionale di Roberto Mancini, sono: Gabriel Strefezza, italo-brasiliano che in questa stagione sta confermando a pieno le sue potenzialità, Sebastian Driussi nonché il più costoso degli oriundi, con un valore di ben 15 milioni, che attualmente milita in MLS e Nicolas Capaldo, fantasista del Redbull Salisburgo che sta disputando un ottima stagione.

Roberto Mancini, ct Italia @livephotosport
Roberto Mancini, ct Italia @livephotosport

Italia, la storia degli oriundi dell’Italia fra gli anni 50 e 60

La storia degli oriundi in Italia è molto lunga e man mano che si va indietro nel tempo si hanno sempre meno dati precisi. La Nazionale italiana ha usufruito di questi giocatori già negli anni 50 e 60. Difatti durante questo periodo per la Nazionale 4 volte campione del mondo, ben in 14 hanno vestito l’azzurro, tra di loro campionissimi del gioco, ma senza trovare successi.

Si ricorda sicuramente Omar Sìvori: un ego smisurato condito da una personalità magnetica dotato di un piede sinistro che sta fra quello di Maradona e quello di Messi. L’italo-argentino con origini liguri infatti ha vestito la maglia dell’Argentina ben 19 volte vincendo anche una Coppa America, prima di scegliere la maglia azzurra indossandola 9 volte e fornendo 8 goal.

Un altro oriundo da ricordare è senza ombra di dubbio José Maria Altafini, nonché l’unico ad essersi pentito di aver vestito la maglia azzurra. L’italo-brasiliano disse: “Se fossi rimasto brasiliano, avrei vinto tre mondiali. Invece ora, a ventiquattro anni la mia carriera in nazionale è già finita“. Difatti la storia fra l’Italia e l’ex campione del nostro campionato non sbocciò mai, costringendo l’ex Milan a rimpiangere la scelta fatta.

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