Tema caldo della domenica di calcio è il ritorno in campo della Nazionale italiana di Roberto Mancini. Dopo la sconfitta contro l’Inghilterra, giunta entro la cornice dello Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, gli azzurri volano a Malta in occasione del secondo match dei gironi di qualificazione ad Euro 2024. Tra nuovo scelte del CT per l’undici titolare, ed un Arrigo Sacchi che traccia il percorso per il futuro, l’Italia è chiamata a rialzarsi sin da subito per non rischiare di compromettere il discorso qualificazione.

Italia, Sacchi: “Mancini non ha colpe”
Arrigo Sacchi, leggendario tecnico di Milan e della Nazionale italiana tra le altre, interviene su La Gazzetta dello Sport anche in difesa del CT Roberto Mancini, all’interno di una approfondita analisi sul momento del movimento azzurro. “Il lavoro del mister è tutt’altro che semplice, in questi casi non bisogna dare le colpe a lui. Non può avere responsabilità avendo avuto due soli giorni per preparare l’Inghilterra, cercando il capro espiatorio non verremo mai a capo del problema“, ha esordito in relazione alla recente sconfitta dell‘Italia.

Arrigo Sacchi ha poi proseguito nell’analisi, indicando le difficoltà che sono solite incontrare le nazionali nel preparare le partite, a dispetto invece di una più accessibile preparazione per le squadre di club: “Un tecnico di club ha a disposizione almeno duecento allenamenti, potendo provare schemi e situazioni, in Nazionale questo non è possibile“, ponendo così al centro della questione le difficoltà che è solito incontrare anche il CT dell’Italia Roberto Mancini.

Dal problema ad una possibile soluzione nel medio termine, Arrigo Sacchi evidenzia: “I blocchi da portare in Nazionale non sono più possibili, essendo le squadre di club piene di stranieri. Per questo motivo sarebbe necessario uno stile di gioco comune al quale il CT potrebbe affidarsi, come è solito accadere in Spagna o in Portogallo“, ha poi concluso l’ex tecnico dell’Italia.