Settimana di pausa per i campionati, che lasciano spazio alle nazionali. Prendono il via le qualificazioni ai prossimi Europei del 2024, che vedono coinvolta anche l’Italia guidata da Roberto Mancini. Una formazione che dopo l’assenza dai Mondiali ha bisogno di ricostruirsi e di trovare una nuova identità soprattutto per quel che riguarda il reparto avanzato.

Una questione che ritorna ogni qual volta si affronta il tema legato alla rappresentativa italiana, che da diversi anni ormai, fatica a trovare nuovi uomini di riferimento per l’attacco. Un concetto su cui si è espresso nuovamente ieri, 20 marzo, il ct Mancini in conferenza stampa: argomento trattato anche da Gabriele Gravina, sentito da Il Mattino: “Nelle giovanili abbiamo tanto talento, ma bisogna dargli la possibilità di giocare, sbagliare e crescere“.

Italia, la prova del 9 che manca alla Nazionale
La gioia della vittoria dell’ultimo Europeo aveva senza dubbio riacceso grandi speranze nel cuore degli italiani, che dopo anni difficili avevano iniziato a pregustare nuovamente lo spirito mondiale. La delusione è stata cocente, quando la formazione azzurra ha fallito il playoff per accedere al torneo e si è tornati a riflettere sulle solite questioni.

Quella del numero 9 è una politica che manca all’Italia: il novero ha abitato diversi attaccanti, senza mai riuscire a trovare un vero padrone. Le difficoltà nel ricercare un uomo di riferimento nella fase più avanzata è chiaro e conclamato, anche dallo stesso Gravina: “Sono troppo pochi i selezionabili per la Nazionale italiana in generale“.

Sempre sulla stessa onda di pensiero, il Presidente della Figc ha aggiunto: “La scuola degli attaccanti in Italia è sempre stata straordinaria, spero sia solo una fase, anche se temo che l’esterofilia delle società si concentri maggiormente sulle punte per regalare al proprio pubblico nomi altisonanti, che spesso però non valgono le aspettative“.

Per le gare contro Inghilterra e Malta, prime due sfide delle qualificazioni ai prossimi Europei del 2024, Mancini ha deciso di puntare soprattutto sulle giovani leve come Gianluca Scamacca, Wilfried Gnonto, Simone Pafundi e Mateo Retegui, ma non ha nascosto la sua amarezza nel costatare quanto sia attualmente difficile selezionare uomini per il reparto offensivo.

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