La partita Italia–Inghilterra del 23 marzo, valida per le qualificazioni a Euro 2024 in Germania, si avvicina sempre più. Per gli Azzurri si tratterà del primo impegno del 2023 e la Nazionale dovrà affrontare subito l’avversario più tosto del proprio raggruppamento. Per l’occasione, Roberto Mancini ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero, in vista del match che si svolgerà allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli.
Il ct della Nazionale ha detto la sua su svariate tematiche ma su una questione in particolare ha voluto soffermarsi il tecnico. La preoccupazione ricade, ancora una volta, sulla carenza di attaccanti per il reparto offensivo dell’Italia. Alla domanda se c’è qualche difficoltà, Mancini non poteva che rispondere francamente: “Qualche problema? I problemi sono seri. Ci sono grossi interrogativi“.
Mancini: “I talenti ci sono in Italia, ma non giocano”

Di fronte alla gravità della questione il tecnico dell’Italia non si sottrae, e approfondisce la questione riguardo i singoli: “I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare, fatta eccezione per Gnonto, impiegato un po’ di più nel Leeds e può agire da punta centrale. Ma per il resto siamo messi male: Immobile è ko, Raspadori in forse, pure Scamacca è reduce da un infortunio e Belotti gioca poco“.
“In difesa e a centrocampo le soluzioni ci sono. È lì in attacco che abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare. E non giocano“. Per questo motivo Mancini ha pre-convocato in azzurro Andrea Compagno, la punta centrale del club romeno dell’FCSB: “Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa gol“. Nell’attuale stagione di Superliga ha segnato finora 16 reti. Un’alternativa che può fare comodo, aspettando la crescita di giovani come Kean: “Gioca in un ruolo dove siamo carenti. È giovane, la speranza è che migliori” ha concluso il ct.

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