“It’s coming home?“, probabilmente è la domanda più frequente tra esperti e addetti ai lavori del mondo del calcio nel corso di una grande manifestazione internazionale. Il riferimento è chiaramente all’Inghilterra, puntualmente tra le favorite ai nastri di partenza di queste competizioni, ma orfana di trofei dal Mondiale casalingo del 1966 (unica coppa conquistata).
Euro 2024 non è escluso dal discorso, le aspettative sui Three Lions sono più alte che mai e nel match d’esordio in Germania non hanno deluso: la selezione di Southgate ha sconfitto 1-0 la Serbia a Gelsenkirchen con il gol di Jude Bellingham e si è portata in testa al girone C, in virtù del pareggio tra la Slovenia e Danimarca.
Vittoria meritata per la Nazionale inglese, che probabilmente non ha mostrato tutto il suo reale potenziale, sulla carta secondo solamente a quello della Francia. Dall’altre parte, ci si aspettava qualcosa in più dalla Serbia e dai suoi big, Mitrovic, Vlahovic e Milinkovic su tutti: il match con la Slovenia potrebbe già essere decisivo per la squadra di Stojkovic.
Inghilterra a due facce
La finalista perdente all’ultimo Europeo parte subito bene, sbloccando la gara dopo appena 13′ con il solito Bellingham. Schierato da trequartista, alle spalle di Harry Kane, il centrocampista inglese sfrutta la specialità della casa (l’inserimento in area avversaria), si lancia sul cross dalla destra di Saka e di testa non lascia scampo a Rajkovic.
Per il fuoriclasse del Real Madrid è gol numero 25 della stagione, che lo ha coronato tra i giocatori migliori al mondo. La reazione della Serbia non si fa attendere, ma il tentativo di Mitrovic – servito da Vlahovic – esce di poco alla destra di Pickford, mentre al 25′ Walker sfiora il raddoppio.
Nella ripresa l’Inghilterra cala di intensità, abbassando il baricentro e lasciando il possesso palla alla selezione di Stojkovic, che non riesce però ad essere pericolosa. La migliore occasione del secondo tempo capita sulla testa di Kane, ma un intervento prodigioso di Rajkovic spedisce il pallone sulla traversa. L’assalto finale serbo porta invece ad un nulla di fatto.
Bellingham al top, convince Saka
Bellingham era sicuramente il giocatore più atteso della serata. Fresco vincitore della Champions League con i Blancos, il numero 10 dell’Inghilterra non si è fatto notare solamente per la rete che ha deciso l’incontro, ma ha impreziosito la sua prestazione con una serie di giocate d’alta qualità palla al piede.
Promosso anche Bukayo Saka, in ballottaggio alla vigilia della gara con Cole Palmer (che non è però sceso in campo). L’ala dell’Arsenal, autore dell’assist vincente, nel primo tempo è stato incontenibile ed è stato una spina nel fianco nell’uno contro uno per Kostic, uscito poi per infortunio.
Da segnalare anche l’ottima prestazione di Marc Guehi al centro della difesa. Schierato accanto a Stones, il centrale del Crystal Palace è stato praticamente perfetto in marcatura su Vlahovic (100% di duelli vinti), che non è mai riuscito a rendersi pericoloso. Alla decima presenza da titolare con l’Inghilterra, il difensore ha giocato con la tranquillità di un veterano e può diventare un fattore fino alla fine del torneo.
Il lavoro di Kane
Nonostante non abbia rubato la scena come a suo solito, il lavoro di Kane è fondamentale per l’Inghilterra. Soprattutto nel primo tempo, il capitano inglese ha agito come una sorta di regista offensivo, abbassandosi a centrocampo per dare il via alla manovra offensiva.
Fondamentale nella ripresa il lavoro spalle alle porta, che ha permesso ai Three Lions di guadagnare metri di campo fondamentali nei momenti di difficoltà, lanciando direttamente il pallone in avanti verso di lui. Giocando lontano dall’area di rigore, Kane è però riuscito a rendersi pericoloso solamente in una occasione (sul tiro parato sulla traversa da Rajkovic): l’appuntamento con il gol è rimandato alla prossima partita.
Delude Foden, non convince Alexander-Arnold a centrocampo
C’erano altissime aspettative anche su Phil Foden, che nelle scorse settimane è stato premiato come miglior giocatore della Premier League 2023-2024. Schierato come esterno sinistro nel 4-2-3-1, la prova del fantasista del Manchester City non è stata all’altezza di quella dei compagni di reparto.
Lo scorso Mondiale in Qatar aveva fatto non poco discutere la gestione della stella dei Citizens da parte di Southgate e rimangono ancora dei dubbi sulla sua importanza con l’Inghilterra. Sulla sinistra Foden raramente ha superato il suo diretto avversario per creare superiorità numerica (non ha mai calciato in porta), mentre quando ha provato a convergere verso il centro del campo è rimasto intrappolato “nel traffico”.
Non convince neanche la posizione di Trent Alexander-Arnold, schierato davanti alla difesa accanto a Declan Rice. Southgate non vuole rinunciare alla qualità del calciatore del Liverpool, ma in mezzo al campo non riesce a sfruttare le sue caratteristiche in velocità palla al piede, che lo rendono tra i migliori terzini al mondo.
Nel primo tempo inoltre ha rischiato di concedere l’1-1 perdendo un pallone sanguinoso in mezzo al campo, ma è stato graziato da Mitrovic. Southgate deve lavorare anche parecchio per portare l’Inghilterra alla sua versione migliore, ma le basi di partenza sono ottime e l’obiettivo per questo esordio (i tre punti) è stato raggiunto senza affanno.