Ivano Bonetti vestì la maglia della Juventus per due stagioni, dal 1985 al 1987. Con i bianconeri vinse uno scudetto e giocò con giocatori del calibro di Platini, Scirea e Cabrini. A partire dal 1990 diventò un calciatore chiave per la Sampdoria, con cui alzò lo scudetto nel 1991 e raggiunse la finale di Coppa dei Campioni poi persa contro il grande Barcellona l’anno seguente. Dopo aver raccontato le emozioni del proprio passato nel corso di una lunga intervista in esclusiva a FootballNews24.it, Bonetti è intervenuto nuovamente ai nostri microfoni parlando della gara in programma per sabato tra Sampdoria e Juventus, analizzando inoltre la corsa scudetto.
La situazione di Sampdoria e Juventus
La Sampdoria ha perso contro l’Udinese lo scorso sabato e si trova adesso in una zona interlocutoria della classifica, anche un po’ a rischio per quanto riguarda la zona retrocessione. Lei crede che Giampaolo riuscirà a salvare i blucerchiati al termine della stagione?
“Secondo me la situazione è addirittura abbastanza grave perché dopo l’incontro con la Juventus avrà il Venezia che sarà uno scontro diretto, si sono inguaiati. Devono stare molto attenti perché se non si è abituati per la lotta salvezza diventa molto difficile. Ce la faranno sicuramente, spero, però sono a rischio”.
Per quanto riguarda invece la Juventus, in un’intervista rilasciata ai nostri microfoni in data 21 gennaio 2022 aveva spiegato come Allegri non avesse a disposizione una rosa con fuoriclasse assoluti. Adesso, dopo gli acquisti di gennaio tra cui Zakaria ma soprattutto Dusan Vlahovic, crede che i bianconeri abbiano le materie prime per vincere lo scudetto? O dovranno limitarsi alla lotta per la Champions League?
“Sicuramente è intervenuta bene sul mercato, anche se adesso è in difficoltà perché le sono venuti a mancare diversi giocatori. Nelle ultime 14 partite ha intrapreso uno spirito giusto, da spogliatoio, stanno lottando e stanno soffrendo. Ovviamente Vlahovic è un giocatore molto importante, un giocatore di questo tipo, con queste caratteristiche, non lo avevano, ed è fondamentale per la Juventus, tant’è che Allegri non l’ha mai fatto riposare da quando è arrivato, per cui si è reso conto che è indispensabile proprio per il modo in cui può essere utile alla squadra indipendentemente dai gol che fa. Riguardo allo scudetto, non credo che i bianconeri siano ancora in corsa per il semplice motivo che ci sono tre squadre davanti. Se fosse solamente una, anche a distanza di sette punti, allora potrei immaginare che la Juventus sarebbe lì, pronta ad approfittare di qualche calo anche se sarebbe difficile ma non impossibile. Invece le squadre davanti sono tre e non credo che tutte e tre faranno dei passi falsi tali da perdere il vantaggio che hanno a favore della squadra di Allegri. Probabilmente accorcerà su una o due delle tre, ma faccio fatica a credere che sia ancora in lotta per lo scudetto”.
Nonostante alcune difficoltà avute in campionato, nel percorso europeo la Juventus è partita bene, superando il girone di Champions League da prima classificata contro i campioni del Chelsea. Dove crede possano arrivare Vlahovic e compagni?
“Ho visto la partita contro lo Spezia e se prendiamo come riferimento quella partita credo che a livello Europeo non basti avere umiltà e voglia di lottare difendendosi, cercando di fare solamente un gol per spuntarla. Credo che in Champions League, se la Juventus non dovesse scendere in campo con uno spirito migliore dell’ultima contro il Villarreal, farà veramente fatica. Bisogna che trovino la prestazione, come talvolta ci hanno anche mostrato, perché in questa competizione non fanno sconti. In Italia puoi anche vincere alcune partite senza dominare, facendo soltanto un tiro in porta, ma in Europa il livello è un molto più alto. Se la dovranno sudare molto'”.
Sampdoria-Juventus, sfida da ex
In vista di Sampdoria-Juventus, vista l’importanza della gara per entrambe le squadre, crede che la Juventus dovrà mettere in campo un gioco maggiormente propositivo per conquistare i tre punti?
“Allegri non ha un tipo di gioco particolarmente attivo: lascia giocare un po’ tutte le squadre, si protegge e cerca di fare gol senza rischiare più di tanto. Si affida molto alle qualità che hanno i propri ragazzi, punta sui propri singoli. La Juventus non ha infatti un gioco corale, è più individuale. Quando alcuni giocatori sono in partita e hanno una buona qualità tecnica i bianconeri riescono anche ad avere un gioco più propositivo. Quando invece due o tre calciatori non riescono ad ingranare bene, fa più di fatica. È però organizzata in maniera difensiva e cerca di sopperire agli errori per poi far gol. La Sampdoria in questo momento è molto in difficoltà, credo che sarà una partita pro Juve. Probabilmente qualche sprazzo di buon gioco si potrà vedere. Mi auguro che la squadra di Giampaolo riesca a trovare un po’ di compattezza perché non deve vincere le partite contro la Juventus ma deve ritrovarsi altrimenti rischierà anche contro il Venezia, quindi spero tanto che reagiscano”.
Al giorno d’oggi ritrova un giocatore di Sampdoria o Juventus con le sue stesse caratteristiche?
“Bella domanda… il calcio di oggi è molto calato a livello individuale a dire la verità. Da molto tempo si va più alla ricerca delle caratteristiche, non tanto del talento puro, per cui trovare qualcuno come me è difficile. Nella Sampdoria non ne vedo a dire la verità. Io ho fatto un po’ tutti i ruoli, non saprei. Avevamo caratteristiche con le quali sapevamo fare tutto: sapevamo affrontare l’avversario in tutte le fasi, sia in quella difensiva che offensiva. Giocatori completi al giorno d’oggi ce ne sono pochi quindi o sanno difendere, e neanche tanto bene, oppure hanno prettamente la fase d’attacco schematizzata, è davvero difficile fare dei paragoni. Probabilmente l’unico che un po’ potrebbe somigliarmi nella Juventus è Bernarneschi, però probabilmente io avevo più fantasia e cattiveria”.
Ha giocato prima nei bianconeri e successivamente nei blucerchiati. Com’è stato a livello emotivo giocare il suo primo Juventus-Sampdoria da ex?
“Giocare nella Juventus e poi affrontarla è sempre qualcosa di affascinante. Io ho avuto la fortuna di giocare a Torino negli ultimi due anni di Platini in bianconero, insieme a Scirea, a Cabrini e a tutta gente che aveva uno spessore sia umano che calcistico non indifferente, che mi porto ancora dentro, il fascino della Juventus è fantastico. Chiaro che essendo poi approdato alla Sampdoria e aver vinto uno scudetto, una Coppa UEFA e aver raggiunto la finale di Coppa dei Campioni, mi sono legato molto a questi colori. Sabato dovrò affrontare per forza di cose per chi ne ha bisogno. La Juve andrà sicuramente in Champions e la Sampdoria ha assolutamente bisogno di fare dei punti, altrimenti è un guaio. Non è un dramma se dovesse perdere contro i bianconeri ma ha bisogno di quella scossa per affrontare al meglio la partita col Venezia che sarà delicatissima”.
Corsa scudetto, Milan favorito
Secondo lei chi è la favorita per lo scudetto tra Milan e Inter? Crede che anche il Napoli si possa ritenere in corsa per il titolo dopo la sconfitta di domenica?
“Credo di sì, quest’anno sono tutte e tre lì e lotteranno. In questo momento, guardando il calendario, vedo le prossime partite del Milan più agevoli rispetto alle altre. Portarsi avanti tra quattro giornate facendo l’en plain prima dello scontro contro la Lazio vuol dire arrivare a cinque partite dal termine del campionato favoriti se le altre due non dovessero vincere tutte le partite, a quel momento due o tre punti comincerebbero a pesare. In questo momento dunque vedo il Milan leggermente favorito sulle altre due grazie al calendario, proprio perché le prossime giornate possono dare la spinta emotiva per fare al meglio lo sprint finale nelle ultime cinque”.