Continuano a susseguirsi le esternazioni e le dichiarazioni a seguito del terremoto societario, che ha visto dimettersi l’intero CdA della Juventus. Alla base della scelta ci sarebbero le indagini attraverso l’inchiesta denominata Prisma della Procura di Torino e i rilievi della Consob, che avrebbero portato a scoprire delle irregolarità nei movimenti di mercato riguardanti giocatori ancora in rosa ed ex, oltre ad indagare sul pagamento degli stipendi durante l’epidemia di Covid-19 come riportato da gianlucadimarzio.com. L’indagine nota col nome di Prisma è partita a maggio 2021, avendo come base un’altra inchiesta effettuata dalla Covisoc che avrebbe rilevato 62 trattative di mercato sospette e delle quali 42, sarebbero state compiute dai bianconeri.

Juventus, l’inchiesta tra plusvalenze e stipendi
Sempre secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com, le operazioni di mercato sospette avrebbero visto delle contropartite tecniche tra le società con pochi movimenti di denaro, per mantenere i bilanci della Juventus in positivo. La Guardia di Finanza avrebbe effettuato due perquisizioni all’interno degli uffici del quartier generale bianconero, che avrebbero portato allo scoperta di alcuni documenti che incriminerebbero l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vicepresidente Pavel Nedved, l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene, il direttore sportivo Federico Cherubini e l’ex dirigente Fabio Paratici per false comunicazioni tra società quotate in borsa ed emissioni di fatture per operazioni inesistenti. Tra i documenti posti sotto indagine, ne rientrerebbe uno che riguarderebbe Cristiano Ronaldo.
Un altro filone dell’inchiesta Prisma è quello che tramite le indagini che sarebbero state condotte dagli inquirenti, si sarebbe allargata agli stipendi percepiti durante la pandemia di Covid-19. Le irregolarità sugli stipendi non riguarderebbero solo i calciatori ma anche gli allenatori, come il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ed ex tecnico della Juventus. L’ex CdA della Vecchia Signora sarebbe stato accusato di falso in bilancio dopo la conclusione avvenuta lo scorso 24 ottobre, secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com.

Juventus, Ronaldo contro la “manovra stipendi”
L’inchiesta Prisma messa in piedi ed avviata dalla procura di Torino, avrebbe portato alla scoperta di alcuni documenti compromettenti tra cui ne rientrerebbe uno su Cristiano Ronaldo. Nei tabulati telefonici che hanno visto coinvolti i dirigenti bianconeri e che hanno visto coinvolto anche l’ex presidente Andrea Agnelli, spunta la famosa “carta che non dovrebbe esistere” citata nelle intercettazioni tra Cesare Gabasio, responsabile legale della Juventus e il direttore sportivo Federico Cherubini secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com.
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Per tutelarsi dalle voci che lo riguardano per la sua esperienza in bianconero, Cristiano Ronaldo si sarebbe affidato ad un avvocato di fiducia secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport. L’attaccante portoghese e i sui legali avrebbero avuto il permesso del pubblico ministero di accedere alle intercettazioni e alle carte dell’inchiesta Prisma sulla “manovra stipendi“, l’operazione attuata dalla Juventus durante la pandemia di Covid-19 tra il 2020 e il 2021, che prevedeva un accordo con i giocatori sul rinvio del pagamento di alcune mensilità per far fronte alla crisi economica.
Ci sarebbero tre i documenti che riguarderebbero il centravanti portoghese, depositati nello studio dell’avvocato Federico Restano, ma che non risulterebbero depositati presso la Lega di Serie A o la FIGC. In questi la Juventus si impegnerebbe a versare all’attaccante portoghese un bonus anche in caso di addio, come incentivo per spingere verso la cessione. Una ipotesi smentita da Cristiano Ronaldo impegnato a Qatar 2022, che non sarebbe mai avvenuta nonostante il passaggio al Manchester United. Come riporta La Gazzetta dello Sport, si sarebbe affidato ad un legale per richiedere parte dei 19,9 milioni che non gli sarebbero stati ancora retribuiti come pattuito nella “manovra stipendi“.