Un vero numero 9, un bomber che fa del suo formidabile senso del gol la sua arma più grande: il suo nome è Milik che oggi, 28 febbraio 2023, compie 29 anni. Un calciatore dotato di grande tecnica e fisicità, con una grande intelligenza tattica e in grado di rivelarsi decisivo nei momenti più delicati della partita. Un vero e proprio punto di riferimento per la sua Juventus con la quale è riuscito a collezionare dal suo arrivo 6 gol in 17 partite di campionato.
Numeri importanti per chi, come Milik, doveva essere la riserva di Vlahovic, ma che con il passare del tempo si è preso la maglia da titolare della Juventus, che affronterà il Torino, complici anche i problemi fisici del calciatore serbo. In poco tempo è così diventato un fedelissimo della rosa di Allegri che ha scommesso su di lui fin dal primo momento facendolo sentire a casa. Un ambiente familiare che mancava da molto al polacco che, a causa dei diversi infortuni, lo avevano reso un giocatore poco affidabile.
Milik, i primi passi del bomber polacco
Un carriera che inizia da molto lontano quella di Milik, ritenuto fin da bambino uno dei prodigi del calcio giocato e che nel corso degli anni lo vedrà cadere e rialzarsi più volte a causa dei numerosi infortuni. Prima però bisogna fare un passo indietro a quando il bomber polacco passa dalle giovanili del Gornik Zabrze alla prima squadra trovando così il suo esordio all’età di 17 anni.
Un bambino esternamente, ma che cova un animo da leone già da giovane e che lo vede affermarsi fin da subito nonostante l’età. Le prestazioni di Milik e la voglia di fare lo portano nel 2013 a passare a titolo definitivo al Bayer Leverkusen con il quale però non riesce a imporsi. A dimostrarlo sono le sole 6 presenze collezionate con la squadra tedesca che non dà spazio al talento polacco. Dopo un breve prestito all’Augsburg ad acquistarlo a titolo definitivo è l’Ajax.
Un punto dal quale partire per Milik che vede nella compagine olandese il trampolino di lancio perfetto della sua carriera e così è stato. Il bomber polacco infatti, arrivato in punta di piedi, inizia ad affermarsi sempre di più diventando un vero e proprio pilastro dell’Ajax. Il futuro calciatore della Juventus infatti, non si ferma più segnando un gol dietro l’altro e diventando, nella stagione 2014-2015, il miglior realizzatore della sua squadra con 11 gol messi a segno.
Con l’Ajax disputa due stagioni da sogno e che fanno circolare in tutta Europa il suo nome, al punto da attirare su di sé l’attenzione dei grandi club. Tra questi sono molte le società di Serie A che chiedono informazioni su Milik, tra le quali la Juventus, ma a superare la concorrenza è il Napoli che riesce ad aggiudicarselo. I partenopei sanno così di aver preso uno degli attaccanti più promettenti e talentuosi sul panorama europeo in quel momento.
Milik, l’inizio della maledizione targata Napoli
Tutti i sacrifici fatti nel corso degli ultimi anni vengono così ripagati per Milik che non vede l’ora di iniziare la prima vera esperienza in un campionato che conta come quello della Serie A. Un inizio scoppiettante quello del bomber polacco con la maglia del Napoli che trova la sua prima doppietta italiana contro il Milan e successivamente la sua prima europea in Champions League decidendo la gara contro la Dinamo Kiev. Un inizio da far invidia a chiunque, ma che di lì a breve si sarebbe trasformato in un vero e proprio incubo.
Nel momento migliore della stagione infatti, con la maglia della sua nazionale riporta la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Una vera batosta per Milik che vede crollare quanto di buono fatto fino a quel momento e tutti gli sforzi compiuti per arrivare fino a lì. La strada del recupero è lunga per il bomber polacco che cumula dentro di sé un mix di rabbia e voglia di tornare a solcare il campo per aiutare i suoi compagni per soffrire ed esultare insieme.
Una vera e propria agonia che si protrae fino a febbraio del 2017, dove Milik torna finalmente in campo. Come nel peggiore degli incubi però si ripresenta davanti al bomber polacco quello che non avrebbe mai voluto rivivere. Infatti, nella sua seconda stagione con la maglia del Napoli, durante la gara contro la SPAL, il futuro calciatore della Juventus si rompe nuovamente il legamento crociato anteriore, ma stavolta del ginocchio destro.
Una vera e propria maledizione quella che persegue Milik che stavolta lo vede vittima di uno stop ben più lungo, ovvero di 6 mesi. Il bomber ricade così in quel tunnel oscuro che lo aveva già accolto alcuni mesi prima, ma stavolta le difficoltà per uscirne sembrano essere triplicate. Nonostante ciò ancora una volta il guerriero polacco si rialza e ben 8 mesi più tardi ritrova la via del gol con la maglia di un Napoli da record. Di tempo ne è passato e la voglia di Arkadiusz è aumentata ancor di più, ma non basta.
Infatti, Milik non riesce più ad imporsi come avrebbe potuto e soprattutto continua ad essere vittima di diversi problemi fisici che non gli permettono di avere una buona continuità in termini di prestazioni. Un fattore sicuramene anche psicologico e che vede nel bomber polacco il bisogno di risentire la fiducia e il calore dei tifosi, ormai rassegnati al fatto che Arkadiusz fosse un giocatore dalle grandi doti, ma che il fisico non gli permetteva di esprimere.
Nonostante il fato beffardo però Milik, nella sua quarta e ultima stagione con la maglia del Napoli, riesce a togliersi una soddisfazione personale vincendo la Coppa Italia contro la Juventus. Proprio il bomber polacco realizza il rigore decisivo che consegna il trofeo alla compagine partenopea. Una sfida che sa di rivincita per Arkadiusz che, dopo tante sofferenze, riesce così a riempire il suo palmares senza però sapere ancora che proprio la rete realizzata contro i bianconeri delineerà il suo futuro con la Vecchia Signora.
Milik, la rinascita del bomber: dal Marsiglia alla Juventus
Nel 2021 a chiamare alla sua corte Milik è l’Olympique Marsiglia con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Qui il bomber polacco ricomincia a trovare quella continuità che per tanto tempo gli è mancata e soprattutto quell’affetto che lo spinge a dare sempre di più. Nei suoi primi sei mesi con la squadra francese infatti i risultati si vedono grazie ai suoi 10 gol in 16 partite. Cambia la stagione, ma non l’ex Napoli che nell’annata successiva si ripete con grandi numeri viste le 20 reti messe a segno in 37 presenze.
Una breve parentesi che serve a Milik per ritrovare quella fiducia in sé stesso che sembrava aver perduto, ma che riacquista a suon di gol e grandi prestazioni. La tappa successiva vede per il bomber polacco il ritorno nel campionato di Serie A, ma stavolta non lato Napoli, bensì con la maglia della Juventus contro cui aveva battuto il rigore decisivo per la vittoria della Coppa Italia dei partenopei. Due destini che si incrociano dopo immensi giri quelli della Vecchia Signora e di Arkadiusz che trova una nuova famiglia.
In poco tempo infatti, il legame che si instaura tra Milik e i colori della Juventus è qualcosa di inspiegabile e che ne vede la dimostrazione nella risposta in campo del classe ’94. Il bomber polacco diventa un elemento fondamentale nella rosa di Allegri che con il passare dei mesi lo schiera con sempre più continuità fino a diventare un titolare inamovibile. Complici i problemi fisici di Vlahovic, Arkadiusz prende il suo posto trascinando i bianconeri alla vittoria diverse volte grazie alle sue giocate da vero campione.
I numeri di Milik infatti parlano chiaro: 6 gol e 1 assist in 17 partite di Serie A alle quali vanno sommate le 5 presenze in Champions League nelle quali il bomber polacco ha realizzato 2 reti. Statistiche da tenere sott’occhio, ma che perdono significato se si fa caso all’importanza di un attaccante come Arkadiusz nell’economia del gioco della Juventus.
Sempre pronto a far salire la squadra facendo a sportellate con gli avversari, dotato di una grande tecnica che unita alla sua visione di gioco lo rendono fondamentale Allegri. Una centralità che passa anche e soprattutto per la grande fiducia che il tecnico toscano ripone in Milik e nelle sue prestazioni. Un valore inestimabile se aggiunto al grande amore manifestato dai tifosi della Juventus verso quello che si può definire la figura del numero 9 per eccellenza.