In una settimana molto positiva per le italiane in Europa, anche la sfida dell’Allianz Stadium si è conclusa con l’esito sperato. Infatti, ieri 9 marzo, la Juventus ha superato il Friburgo per 1-0 nel match di andata degli ottavi di finale di Europa League. I bianconeri hanno portato a casa un partita che poteva apparire scontata ma che nascondeva infinite insidie. Specialmente a Torino, la Juve poteva rischiare di rivivere l’incubo contro il Nantes, pareggiare un match che sembrava vinto.
Quanto accaduto contro i francesi non si è ripetuto. Madama ha controllato fin da subito e ha aggredito gli avversari, schiacciandoli a più riprese. Alla fine è arrivata la solita vittoria di cortomuso per Allegri ma stavolta la lettura è differente. I bianconeri hanno dominato e sprecato tanto, mantenendo di fatto in vita il Friburgo, in vista della gara di ritorno. Un incontro che la Juventus non potrà disputare arroccata in difesa.

Juventus-Friburgo, la cronaca del match
Per il match contro il Friburgo, Allegri si presenta con un 3-5-2 offensivo. Il fuoriclasse argentino Di Maria in appoggio a Vlahovic, mentre Cuadrado e Kostic agiscono sugli esterni. Streich, per far fronte all’imprevedibilità della Juventus, dispiega la propria difesa a cinque in fase di non possesso, a protezione dei pali della porta difesa da Flekken. Sallai, Holer e Grifo in avanti a sfruttare le ripartenze.
La Vecchia Signora mette le cose in chiaro fin da subito, prendendo il controllo del campo e del gioco. I bianconeri sono molto più determinati rispetto al match contro la Roma, perso dalla Juventus per 1-0. Per scardinare la linea compatta del Friburgo, Allegri punta sugli inserimenti dei centrocampisti, Miretti e Rabiot. Proprio il francese ha la prima occasione anche se Flekken risponde presente.

Max è costretto a rinunciare ad Alex Sandro per infortunio dopo appena 20 minuti di gioco. Il tecnico della Juve rispolvera Bonucci, che va a piazzarsi al centro della retroguardia. Madama gioca finalmente da squadra, compatta e sincronizzata, come non era accaduto in campionato contro i giallorossi. Ma il vantaggio non arriva, un Dusan Vlahovic sottotono spreca di testa e al riposo è ancora 0-0.
Fagioli rileva Miretti e la ripresa inizia sulla falsa riga dei primi 45′. Il Friburgo è schiacciato nella propria trequarti ma Streich si difende e i padroni di casa faticano ad arrivare al tiro. CI vuole un inserimento da dietro per stappare il match. Non di un centrocampista, come sarebbe potuto essere Rabiot, bensì di Angel Di Maria, l’uomo della provvidenza. Su un perfetto traversone di Kostic, Il Fideo sorprende la difesa e Flekken, incornando prepotentemente alle spalle dell’estremo difensore ospite.

Ancora Il Fideo. Colui che aveva mandato la Juventus agli ottavi con una prestazione da urlo a Nantes, tira via le castagne dal fuoco e rilassa gli animi dello Stadium. La gara dovrebbe essere in discesa per Allegri, con i suoi che possono colpire in contropiede. Ma il Friburgo guidato da Streich ha la reazione d’orgoglio e trova il pari, in mischia con Holer che capitalizza un rimpallo.
Fortunatamente per Max, il Var rileva il tocco con le mani di Ginter, inducendo il direttore di gara a bloccare i festeggiamenti dei teutonici e a riportare la sfida sull’1-0 in favore dei bianconeri. Nella Juventus entra Chiesa, al posto di un Vlahovic nervoso e impreciso, per chiudere la sfida. Cuadrado spreca un buon contropiede, mentre Fagioli non trova la rete negli ultimi minuti. Alla fine, è 1-0 fra una settimana in Germania, basterà il pari per accedere i quarti.
Juventus, Vlahovic impreciso e nervoso
La Juve vince, lo Stadium esulta e ringrazia Di Maria, l’uomo copertina di questa squadra. Per quanto visto ieri, un po’ di amaro in bocca rimane. Troppe occasioni mancate, poca incisività sotto porta e un Vlahovic ancora distante dalla condizione ideale. Mentale più che fisica. Il serbo è l’unica vera nota stonata della serata. Il 9 di Allegri ha avuto le sue chances, entrambe di testa ma non è stato sufficientemente abile a tramutarle in rete.

Il digiuno aumenta, ora sono sette le gare senza segnare per il numero 9 di Allegri e logicamente il nervosismo inizia a dirompere nell’animo dell’ex Fiorentina. Ma Vlahovic è altrettanto consapevole che ciò che conta maggiormente è il bene della squadra. La Juventus, come le altre italiane, ha vinto e può presentarsi al ritorno da favorita. Tutto l’ambiente può giovare di questo successo, Dusan in primis.
Al di là degli errori sotto porta, Vlahovic ha disputato la solita partita generosa e ha dialogato con i propri compagni. È stato cercato più volte da Di Maria e dagli esterni, segno che comunque rimane un forte riferimento lì davanti. È uscito nervoso e profondamente deluso. Allegri se n’è accorto e l’ha abbracciato, conscio delle difficoltà che attualmente incontra il proprio centravanti.

Juventus, Allegri sorride: Di Maria illumina, Cuadrado e Kostic instancabili
A far felice Allegri nella notte dello Stadium è stata la solita grande prestazione di Angel Di Maria, il faro della squadra. Il Fideo, da buon esperto del settore, si trasforma totalmente in Europa e, benché non sia Champions League, è sempre lui a decidere, ad accendere la luce. Anche con una giocata che, in teoria, non dovrebbe appartenergli, il colpo di testa.
Ma la gara del Fideo non può essere ridotta alla rete decisiva. Il sudamericano ha illuminato per tutto l’arco del match, dispensando le solite giocate smarcanti e andando a prendersi il pallone anche in difesa. Con Di Maria sempre nel vivo del gioco, la manovra della Juventus è risultata più fluida. Inoltre, grazie all’arretramento del numero 22, Rabiot trovava molto più spazio per mettere in difficoltà la difesa tedesca con i suoi inserimenti.

Altro elemento determinante nella serata contro il Friburgo è stato Filip Kostic. L’ex Francoforte è stato un autentico pendolino sulla fascia sinistra, correndo ininterrottamente dall’inizio fino al momento del cambio, quando è stato sostituito da Kean. Sempre lucido nelle scelte e diposto a sacrificarsi in fase di copertura per andare a ripiegare in difesa. Il numero 17 è il vero equilibratore di questa Juventus vincente e solida, oltre a essere l’uomo in più davanti.
Da lui è nata la giocata che ha indirizzato la sfida. Un traversone pennellato al centro dell’area di rigore che ha colto di sorpresa l’intera retroguardia tedesca. Una vera spina nel fianco, come del resto lo è stato Cuadrado, che sembra tornare lentamente sui livelli a cui eravamo abituati. Il colombiano, si è reso protagonista di alcuni strappi che hanno mandato in crisi la difesa avversaria. Anche lui ha corso dall’inizio alla fine e benché abbia fallito il possibile 2-0, sembra che Allegri lo abbia recuperato definitivamente.

Juventus, difesa bunker: Danilo gigante, Bonucci dirige
Una menzione spetta anche alla linea arretrata bianconera, tornata chiusa dopo due partite e tre gol incassati. È vero, il Friburgo non ha graffiato come avrebbe dovuto ma la retroguardia di Max ha coperto bene e il centrocampo ha protetto a dovere anche in fase di interdizione, chiudendo gli spiragli come quello che invece aveva lasciato a Mancini contro la Roma.
Dopo l’infortunio di Alex Sandro, che tiene Allegri in apprensione, è entrato Leonardo Bonucci, che ha preso in mano le redini della difesa, come amava fare ai vecchi tempi. Il capitano juventino è stato un autentico leader e ha dettato molto bene i tempi di gioco, fungendo da regista aggiunto ben assistito da Bremer e Danilo. Il numero 6 ha disputato un’altra grande gara, sempre puntuale e preciso e spingendosi in avanti quando c’era la necessità.

È presto per parlare di solidità ritrovata, il Friburgo non ha prodotto molto, Szczesny è stato inoperoso. Ma chiudere con la porta inviolata un incontro internazionale è sempre un’ottima notizia, soprattutto se consideriamo la terribile campagna di Champions League. In Europa è la seconda gara conclusa dalla Vecchia Signora senza subire reti. Un buon punto di partenza per Allegri, se la Juventus vuole realmente puntare ad arrivare in fondo.
Nella prossima gara i bianconeri ospiteranno la Sampdoria, contro cui Allegri effettuerà presumibilmente alcuni cambi di formazione. Con i liguri per Madama sarà di vitale importanza ottenere un risultato positivo in modo tale da poter tenere alto il proprio morale in vista del secondo round in Germania. Perché la Vecchia Signora ha a disposizione anche il pareggio. Ma presentarsi con un’ottima condizione psicologica non può che giovare a questa Juventus per continuare il proprio cammino in Europa.