Nell’arco di questa stagione la rosa di Allegri ha evidenziato più volte problemi nella costruzione del gioco non riuscendo mai a trovare la quadra perfetta per il centrocampo. Un reparto che all’apparenza sembra essere pronto e solido, ma che in realtà vede molte falle soprattutto nel corso della manovra sempre molto lenta e macchinosa e che costringe la Juventus a non dover passare per i suoi interpreti andando alla ricerca direttamente degli attaccanti.
Un problema che quest’anno doveva essere un capitolo chiuso con l’arrivo di un calciatore che nel fare il centrocampista ci ha costruito una carriera, ovvero Pogba. L’approdo del francese alla compagine di Allegri aveva infatti risollevato il morale dei molti tifosi bianconeri che hanno visto fin dal primo minuto in lui la chiave perfetta per spigliare una situazione che sembrava essere intrecciata. Ad oggi il dilemma persiste e la domanda che sorge spontanea è: Paul è veramente la chiave?
Juventus, il centrocampo con Pogba
Un centrocampo effettivamente mai testato con la presenza di Pogba e che con lui in campo, forse, avrebbe avuto un’altra marcia. Il francese infatti, nell’assetto tattico disegnato da Allegri, potrebbe occupare diverse posizioni, vista la sua duttilità. Nel cambiare continuamente modulo del tecnico toscano inoltre, Paul riuscirebbe anche ad esaltare questa sua grande capacità, riuscendosi a trovare sia in un 4-3-3 sia in un 4-4-2.
Nel primo caso Pogba potrebbe avere un duplice utilizzo: da mezz’ala dove riuscirebbe a dare maggiore qualità all’offensiva della Juventus riuscendo a trovare passaggi illuminanti e inserimenti nel cuore dell’area di rigore avversaria, oppure quella da mediano. In quest’ultimo caso Paul rappresenterebbe una risorsa importante per il gioco di Allegri grazie alla sua tecnica e la sua intelligenza tattica, nonostante troverebbe meno spazio Locatelli.
Nella possibilità di un 4-4-2 la disposizione in campo di Pogba sarebbe invece più limitata vista la presenza di soli due calciatori al centro del gioco che devono avere la forza e i polmoni per essere il filo conduttore tra difesa e attacco della Juventus. Per questo motivo Paul dovrebbe a quel punto vedersi affiancare da un calciatore che della corsa ne fa il suo vanto, ovvero Rabiot in modo da potersi prendere la responsabilità della manovra.
Non si tratta però solo di un assetto tattico, ma della carica a livello mentale che può dare Pogba in mezzo al campo. Questo discorso vale soprattutto per i più inesperti come Miretti e Fagioli e anche per lo stesso giovane esperto Locatelli che potrebbero vedere nel francese un punto di riferimento al quale affidarsi nei momenti di difficoltà e dal quale apprendere. Come una sorta di mentore, anzi un vero e proprio leader di chi come Paul l’ambiente bianconero lo conosce a memoria in ogni suo piccolo dettaglio.
Inoltre il suo carisma e la sua presenza nel campo potrebbero rappresentare un filo conduttore in grado di spingere i suoi compagni a fare meglio, mettendo così in difficoltà dal punto di vista mentale gli avversari. Ad oggi però Allegri non può far altro che accontentarsi dei calciatori che ha a disposizione visto che Pogba è ancora alle prese con problemi fisici che lo continueranno a tenere ai box almeno fino al match di campionato contro il Torino.
Juventus, il centrocampo senza Pogba: l’esubero di Allegri
Il centrocampo visto fin qui è la prova esatta di ciò che rappresenta essere il reparto senza Pogba. Colui che doveva essere la chiave di questa stagione è diventato la grande incognita viste le 0 presenze in campionato a causa degli innumerevoli infortuni. Un calciatore che avrebbe potuto fare la differenza prendendo in mano le chiavi di un reparto a tratti inesperto e a volte confusionario e che vede in Rabiot il suo punto di riferimento.
L’alternativa sarebbe quella di affidare il centrocampo in mano ai meno esperti che rappresentano però i giovani del futuro della Juventus, ovvero Fagioli, Miretti e Locatelli. Una mossa rischiosa, ma che per i prossimi anni potrebbe rivelarsi essere una manna dal cielo sia per la squadra bianconera, ma anche per l’Italia oggi allenata da Mancini.
Dare le chiavi di un reparto a dei ragazzi con così poche presenze, soprattutto Fagioli e Miretti, potrebbe portare a responsabilizzarli facendoli crescere in maniera esponenziale a vantaggio della Juventus, ma allo stesso tempo potrebbe portare al risultato opposto. Infatti il rischio sarebbe quello di riporre troppa fiducia in dei calciatori che possano risentire della troppa pressione finendo poi per perdersi.
Proprio per questo motivo sono molte le domande che sorgono in merito all’effettiva importanza e al ruolo di Pogba all’interno di una squadra come la Juventus che fino ad oggi è riuscita ad andare avanti senza di lui. Un interrogativo che ormai sembra quasi essere diventato un mantra anche per lo stesso Allegri e che se vuole risolverlo dovrà avere davanti a lui la prova di un centrocampo guidato dal francese.