Una trattativa lampo quella che ha portato Carlos Alcaraz alla Juventus. Un giocatore sconosciuto ai più, preso a determinate condizioni a poche ore dalla fine del mercato, come ammesso dallo stesso Giuntoli, per mancanza di tempo. Ad As è stato l’agente FIFA Sebastian Lopez a svelare i retroscena che hanno portato l’argentino a Torino, riguardanti soprattutto la nascita dell’affare con la Vecchia Signora.
“Avevamo chiesto alla società di essere ceduti per giocare di più ed avevamo alcune opzioni con i Nottingham, il Lione, Marsiglia e l’Everton. La domenica prima della chiusura del mercato sono andato a Londra per esplorare tali possibilità, e nel mentre mi ha chiamato la Juventus. Sono andato quindi dal Southampton per stabilire le condizioni di uscita, e lunedì ho richiamato la Juventus, che mi ha promesso che l’indomani avrebbe presentato un’offerta. Alle 8.30 ho ricevuto l’offerta ufficiale dei bianconeri e in un giorno abbiamo effettuato l’operazione”. Occhio però a penale e riscatto di Alcaraz.
Tra riscatto e penale: “Scatta se disputa meno del 30% dei minuti complessivi”
Un tema piuttosto nuovo quello della penale che la Juventus si troverebbe costretta a pagare, e che opera in questo modo: “L’affare è un prestito oneroso più una penale che scatta se il giocatore disputa meno del 30% dei minuti complessivi. Diminuisce al punto di azzerarsi se ne gioca il 60%”. Molti dubbi per quanto riguarda invece un riscatto al momento proibitivo: “Non so cosa potrà accadere. Il riscatto è fissato a poco meno di 49,5 milioni, ma può aumentare in base al raggiungimento di obbiettivi prefissati. Ora Alcaraz è ai box per una lesione al bicipite femorale e salterà anche la prossima contro il Genoa. Dovrebbe tornare disponibile dopo la sosta”.