Si sa che il talento, oltre che da attribuirsi al caso e la fortuna, è spesso questione di genetica. Può ritenersi fortunato Enrico Chiesa, uno dei grandi ex attaccanti del nostro calcio, vista l’eredità calcistica lasciata in buone mani, quelle del figlio Federico. Attuale attaccante della Juventus, dopo un 2021 che lo ha consacrato con il club bianconero e con la Nazionale è costretto a fermarsi quasi un anno dopo la rottura del crociato. Ereditata la maglia numero 7 di Cristiano Ronaldo è ora pronto a riprendersi la squadra sulle spalle e tornare a vincere trofei, in un momento difficile per la società.

Federico Chiesa, l’erede del papà Enrico
Federico nasce a Genova il 25 ottobre 1997. La passione per il calcio lo invade già da piccolissimo e in modo inevitabile anche grazie al padre, che in quegli anni tra Parma e Fiorentina inizierà a fargli capire chi dovrà prendere il suo posto una volta finita la carriera. All’età di 5 anni viene fatto iscrivere alla Settignanese, un piccolo club con sede a Firenze. Negli anni a seguire è proprio la Fiorentina che decide di chiamarlo, e tra i vari impegni calcistici giovanili inizia anche a studiare inglese all’International School of Florence.
Nonostante il cognome importante riesce a ritagliarsi sempre più spazio per talento e determinazione prima tra gli allievi e poi in Primavera . Nell’estate del 2016, durante il ritiro pre stagionale della Fiorentina, Paulo Sousa lo convoca per la prima volta in Prima squadra. L’esordio con la maglia viola in Serie A sarà da titolare nella prima gara di campionato, proprio contro quella che si rivelerà essere la squadra del suo futuro. Il match terminerà con la vittoria della Juventus davanti al proprio pubblico per 2-1.

Chiesa, dalla Fiorentina all’Europa
I tanti anni nel settore giovanile della Fiorentina mettono in luce il talento del giovane ragazzo genovese, che gli permette di essere convocato permanentemente in prima squadra. La prima stagione, 2016/2017, lo vede debuttare anche in Europa League, dove inizia a calcare i campi europei. Il primo goal con la maglia viola viene messo a segno contro il Qarabag l’8 dicembre del 2016, partita in cui guadagna anche la sua prima espulsione. La prima rete in Serie A invece è quella del definitivo 3-0 sul campo del Chievo Verona nel gennaio 2017.
Le tre stagioni successive, sempre a Firenze, sono quelle che lo vedono affermarsi come grande prospetto futuro per il calcio italiano. Tra le tante presenze e i tanti gol che inizia a collezionare sotto le guide tecniche di Pioli, Montella e Iachini, passa fasi calcistiche e di vita altalenanti, che toccano il punto più basso il 4 marzo del 2018, data in cui viene a mancare prematuramente il compagno Davide Astori. Nella stagione spezzata dal Covid-19 e conclusasi nel luglio del 2020 raggiunge la doppia cifra per quanto riguarda i gol, e termina con i compagni in decima posizione. Federico chiude la sua avventura con la Fiorentina nell’ottobre dello stesso anno con 34 gol messi a segno in 153 partite.

La consacrazione a Wembley con l’Italia
Dopo la grande delusione della mancata partecipazione al Mondiale del 2018 sembrava impossibile poter tornare ai grandi livelli di un tempo. L’approdo di Roberto Mancini sulla panchina dell’Italia ha giovato un rinnovamento totale, messo in atto grazie ad un inevitabile ringiovanimento della rosa. La fine di un’era per i vari campioni del passato come De Rossi o Buffon, e l’inizio per quelli del futuro, come Chiesa. La prima gara ufficiale con la maglia degli Azzurri è datata 23 marzo 2018, mentre il primo gol arriva nella gara vinta 9-1 contro l’Armenia nel novembre del 2019, una delle sfide valevoli per la qualificazione all’Europeo.
Ad Euro 2020 Federico parte dietro a Berardi nelle gerarchie iniziali. È ritenuto da Mancini una carta da utilizzare a partita in corso. Il gol che indirizza il match degli ottavi di finale contro l’Austria però gli fa cambiare idea, e da quel momento il giocatore ligure parte sempre dall’inizio. Passato il turno dei quarti contro il Belgio cresce la consapevolezza delle qualità della squadra che riesce a soffrire e a non piegarsi in semifinale contro la Spagna. Anche in questa gara Federico mostra la sue qualità e mette a segno un gol pesantissimo. L’incontro viene vinto ai calci di rigore dagli Azzurri, che staccano il biglietto per la finale di Wembley contro i padroni di casa.

Il cammino dei ragazzi italiani, arrivati a giocarsi la finale europea dell’11 luglio a Manchester, è frutto del lavoro di gruppo e di uno spirito di sacrificio tanto voluto da Mancini e Vialli, loro che in quello stesso stadio 29 anni prima uscirono sconfitti in finale contro il Barcellona. L’Italia soffre il pubblico inglese, nettamene in maggioranza sugli spalti, ma questo non influisce sulla grande prestazione che riesce a portare a termine dopo 90 minuti. A Shaw risponde Bonucci e la gara si spinge fino ai calci di rigore.
Federico gioca fino all’86° ed incarna perfettamente lo spirito guerriero necessario per sfide di questo tipo. La parata di Donnarumma sull’ultimo rigore di Saka regala una gioia incommensurabile per tutti gli italiani che possono festeggiare dopo anni di dolori e sofferenze, calcistiche e non. Avviene così la consacrazione per Chiesa che chiude una delle stagioni più incredibili della sua carriera. Le notti di Wembley hanno fatto brillare una stella, pronta a farlo per tanti anni.

L’arrivo alla Juventus di Pirlo e Ronaldo
Chiesa diventa un calciatore della Juventus nell’ottobre del 2020, dopo aver disputato le prime 3 gare della stessa stagione con ancora la maglia viola. L’operazione non è la prima che vede un calciatore lasciare i Viola per trasferirsi nel club rivale, e per tanto Federico viene contestato pesantemente da quelli che diventano i suoi ex tifosi. La prima stagione sotto la guida di Andrea Pirlo comincia male per l’esterno offensivo. L’esordio contro il Crotone viene macchiato da un cartellino rosso che consente ai calabresi di inchiodare i bianconeri sul risultato di 1-1.
L’esordio in Champions League avviene 3 giorni dopo, nella sfida fuori casa vinta contro la Dinamo Kiev per 2-0. Il primo gol da giocatore della Juventus viene messo a segno il 2 dicembre contro lo stesso avversario ma davanti al suo pubblico. Da quel momento comincia la grande stagione del classe ’97, che segna la prima rete in campionato nel pareggio contro l’Atalanta il 16 dicembre.

Il 2021 si rivela essere l’anno giusto per il talento italiano, che in coppia con Ronaldo fa ricredere tutti i tifosi che dubitavano di lui al momento del suo arrivo. La doppietta messa a segno contro il Milan nella sfida che inaugura l’anno nuovo è la conferma che il gioiello ex Fiorentina è ormai una pedina fondamentale. La stagione termina con la conquista di Supercoppa e Coppa Italia, e nonostante la deludente eliminazione agli ottavi di Champions contro il Porto Federico lascia il segno realizzando 14 reti in 43 partite.

L’avventura di Chiesa alla Juventus a tinte prima bianche e poi nere
La stagione 2021/2022, che vede il ritorno sulla panchina della Juventus di Massimiliano Allegri, vuole essere quella decisiva per la conquista dello scudetto per l’ormai beniamino dei tifosi. Il talento genovese gioca la prima parte di stagione raggiungendo il punto più alto con il gol che decide il match di Champions contro il Chelsea campione d’Europa. Dopo un annata di fortune però il 2022 si rivela essere un incubo per il calciatore.
Il match del 9 gennaio contro la Roma segna la carriera del numero 22 bianconero che, dopo un contrasto con il giallorosso Smalling, riporta la lesione del crociato del ginocchio sinistro. L’infortunio obbliga il giocatore allo stop per un periodo che sarà di quasi 10 mesi. Federico viene operato ad Innsbruck e comincia la riabilitazione che lo porterà al rientro in campo nell’ultima sfida dei gironi di Champions League contro il Paris Saint Germain di Mbappé e Messi il 2 novembre 2022.

La lunga assenza del Campione d’Europa con la Nazionale comporta l’acquisto da parte della società dell’ex compagno viola Dusan Vlahovic, che approda a Torino a gennaio durante la sessione di calciomercato. La Juventus chiude la stagione al quarto posto e senza vincere alcun trofeo per la prima volta dopo i 10 anni di conquiste in Italia. L’attesa dei tifosi per il rientro di Chiesa cresce, impazienti di vederlo in campo dopo una sessione di mercato estiva che regala colpi come quello di Bremer, Di Maria e Pogba.
La terza stagione di Federico comincia a Novembre, alle porte del controverso Mondiale di Qatar2022. La società vuole lanciare un segno forte per far capire di voler ancora puntare sull’attaccante. Sulle spalle del giocatore sparisce il numero 22 e compare il 7, proprio quello usato per ultimo da Cristiano Ronaldo. Come raccontato nel proprio documentario Back on Track Chiesa sa di aver affrontato un periodo difficile, ma terminato il periodo nero è ora pronto ad aggiungere anche le tinte bianche, stupendo e incantando tutti sul quel rettangolo verde che calca da bambino.