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Il 9 gennaio del 2022 la Juventus vinceva contro la Roma una delle partite più importanti della stagione, ma al contempo perdeva il giocatore più in forma della squadra: Federico Chiesa. Una nota amara in mezzo alla festa di una rimonta ai limiti dell’impossibile, una delle notizie peggiori che un giocatore possa ricevere: la rottura del legamento crociato. L’infortunio lo costringerà a saltare tutto il resto della stagione, e probabilmente anche le prime battute della prossima.
Molti tifosi attendono con ansia il suo rientro, ma il Chiesa che tornerà potrebbe essere un calciatore molto diverso da quello che gli juventini ricordano. Riprendersi dalla rottura di un crociato non è mai semplice, e spesso il processo di guarigione cambia le caratteristiche fisiche del giocatore in maniera irreversibile. Chiesa potrebbe diventare meno dinamico e andare a giocare più vicino alla prima punta, e questo potrebbe danneggiare per lo schieramento tattico di Allegri.

Tornare da un crociato: la prassi della Juventus
Spesso i tifosi hanno fatto notare che i giocatori alla Juventus tendono a guadagnare massa muscolare. Calciatori che arrivano leggeri ed eleganti, si appesantiscono di muscoli diventando sì più forti, ma anche goffi e meno agili nei movimenti. A volte questa può essere una scelta del giocatore, che preferisce puntare sulla forza fisica per contrastare meglio gli avversari. In alcuni casi è una via che il calciatore è costretto a seguire a causa di un infortunio ai legamenti.
Questo è il caso di Bernardeschi, arrivato alla Juventus come un esterno agile, e andatosene quest’anno appesantito e con una struttura muscolare completamente diversa. Lo spartiacque per lui è stato un’infortunio, subito nel derby con il Torino nel febbraio 2018. Una lesione al legamento crociato, meno grave di una rottura ma che lo tenne lontano dai campi di gioco per quasi 60 giorni.
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Al suo ritorno si poteva notare un aumento già evidente della massa muscolare, che continuò negli anni successivi. Una pratica comune in questi casi: la muscolatura infatti protegge il legamento, spostando dalla cartilagine al bicipite femorale il grosso dello stress dovuto all’attività agonistica. Per quanto la nuova struttura di Bernardeschi possa averlo penalizzato, ha sicuramente impedito ricadute o infortuni peggiori, almeno per quanto riguarda i legamenti.

Chiesa, similitudini e differenze con l’infortunio di Bernardeschi
Un destino simile potrebbe toccare a Federico Chiesa. Dopo essersi rotto il legamento crociato infatti, l’ala della Juventus potrebbe tornare dall’infermeria con diversi chili di muscoli in più. Le similitudini con il caso Bernardeschi ci sono, ma se da una parte l’infortunio di Chiesa è molto più grave, dall’altro la sua struttura fisica precedente era molto diversa da quella del fantasista di Carrara.
Pur essendo agile e veloce, Chiesa infatti è già di per sé un giocatore piuttosto muscolare. L’esplosività è una delle sua caratteristiche principali, e gli ha sempre permesso di eseguire strappi e progressioni devastanti per le difese avversarie. Bernardeschi invece prima dell’infortunio era il prototipo dell’esterno “leggero”, che concentrava il suo gioco attorno a buone capacità con la palla tra i piedi e ad una visione superiore alla media.

Nonostante questo però, c’è da considerare il fatto che per Chiesa stiamo parlando di una rottura del legamento crociato, con una prognosi di centinaia di giorni. Bernardeschi aveva subito soltanto una lesione, un infortunio molto meno grave. Oltre all’appesantimento muscolare, Chiesa potrebbe dover fare i conti con il peso psicologico del problema fisico, e con la sensazione di fragilità che consegue ad un esperienza simile.
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In termini tecnici si parla di Re-Injury Anxiety Factor, traducibile come fattore d’ansia da ricaduta, una variabile studiata in casi di gravi infortuni tra gli sportivi. Prevedibilmente, più grave e traumatico è stato l’infortunio, più questo fattore rischia di essere alto. Nel caso di Chiesa, rompersi un crociato può causare questo tipo di ansia nel giocatore, che rischia di limitarsi nei movimenti per paura di incorrere nuovamente nello stesso infortunio.

Come sarà il “nuovo Chiesa”: il suo ruolo nella Juventus di Allegri
Ci si aspetta che quando tornerà a disposizione, Chiesa si prenderà il posto da titolare sulla fascia sinistra, nel 4-3-3 che sarà con ogni probabilità il modulo scelto da Allegri per la Juventus nella prossima stagione. Le sue condizioni fisiche e mentali saranno però messe alla prova per capire quale potrebbe essere il suo ruolo, in particolare in relazione al suo probabile compagno d’attacco, Angel Di Maria.
Appesantito dai muscoli e frenato dalla paura di una ricaduta, Chiesa potrebbe ridurre il proprio raggio d’azione, preferendo stare più vicino all’attaccante centrale piuttosto che percorrere l’intera fascia. Questo per Allegri però potrebbe rappresentare un problema, perché pur assumendo la forma di un 4-3-3 in fase di possesso, tutti i moduli dell’allenatore della Juventus tendono a diventare un 4-4-2 in fase difensiva, con il sacrificio di un attaccante, che va a posizionarsi sulla linea dei centrocampisti.

Per caratteristiche tecniche e soprattutto fisiche, Chiesa era il candidato ideale per questo ruolo, mentre Di Maria è decisamente meno adatto a difendere sia per struttura fisica che per età. Se l’azzurro non dovesse dimostrarsi in grado di fare le due fasi, offensiva e difensiva, ottenendo prestazioni deficitarie anche soltanto in una delle due, Allegri potrebbe essere costretto a scegliere tra lui ed El Fideo.
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Le alternative in attacco potrebbero quindi essere o Chiesa con Cuadrado sulla destra a fare da ala “difensiva” o Di Maria con un altro attaccante sul fronte sinistro, ancora da individuare sul mercato, che potrebbe essere Kostic oppure Morata, che l’anno scorso ha ricoperto egregiamente quel ruolo, benché da adattato.

Non c’è però ancora nulla di certo: anche se è difficile che un giocatore ritorni da un crociato identico a prima, Chiesa potrebbe adattarsi in fretta alla sua condizione e riprendere almeno in parte a fare quello che sa fare meglio: strappi e progressioni nella metà campo avversaria, in grado di spaccare in due le difese e mandare nel panico anche i più esperti difensori. La sua esplosività potrebbe guadagnare dalla nuova struttura muscolare, e una volta ritrovata la fiducia nei propri mezzi, i tifosi della Juventus potrebbero ritrovare il giocatore che hanno imparato ad apprezzare in questi anni.