Il derby d’Italia è sempre stata una delle partite più attese e sentite da parte dei tifosi dell’Inter e della Juventus. Pur non essendo un derby a tutti gli effetti, l’incontro tra i meneghini e i torinesi, è un classico del nostro calcio italiano. Sul fronte sono schierate le due formazioni tra le più titolate, sostenute e con maggior tradizione sportiva. Bellissime ed elaborate coreografie, cori cantati a squarciagola e sete di vittoria che si legge negli occhi dei giocatori. Tradizione, passione, sacrificio, sono tante le parole che potremmo usare per descrivere lo scontro fra Juventus e Inter.
Fino a maggio 2022 le due big si sono sfidate ben 245 volte ufficialmente, con 110 vittorie della Juventus, 60 pareggi e 75 vittorie dell‘Inter. La miglior striscia di quest’ultimi in campo avverso è di due vittorie consecutive accadute l’ultima volta nel 2005. Per quanto riguarda i sabaudi, hanno conquistato il terreno nerazzurro per tre volte consecutive, nel derby definito anche derby d’Italia. Non è mai facile la missione della conquista del terreno altrui, ma la storia fatta dalla Beneamata, racconta come a volte le imprese difficili non sono impossibili.

Juventus-Inter 0-3, 13 novembre 1996: la vittoria targata Hodgson
Andata dei quarti di finale di Coppa Italia, 13 novembre 1996. Sulla panchina nerazzurra c’è Roy Hodgson. Dopo la mezz’ora va in goal Zamorano con l’Inter che chiude il primo tempo sopra di una rete. Nel secondo tempo, al 77’, un goal di Ince spegne le speranze bianconere di rimontare. A chiudere il match, è una rete di Djorkaeff al minuto 89’. È la prima vittoria dell’allenatore inglese contro la Juventus da quando allena l’Inter.
Juventus-Inter 1-3, 29 novembre 2003: Zaccheroni non sbaglia
29 novembre 2003, ad allenare l’Inter è Alberto Zaccheroni. La squadra nerazzurra infligge la prima sconfitta stagionale alla Juventus dell’allora mister Marcello Lippi. La prima rete arriva da una punizione di Cruz al limite dell’area al minuto 11, e nel secondo tempo, mette il risultato al sicuro con un’altra rete. Alla mezz’ora del secondo tempo la Juve cede completamente e lascia al velocissimo Martins l’opportunità, non sprecata, di segnare la terza rete. E via al balletto a bordo campo di Oba nel boato dell’Olimpico con una telecronaca che urla “Oba, Oba, Oba”. Arriva poi il “goal della bandiera” di Montero, e il match si chiude 1-3 per i nerazzurri. L‘Inter di Zaccheroni festeggia la vittoria sotto il cielo di Torino travolto da una pioggia di stelle meneghine che all’univoco invocano l’inno alla gioia: “Amala pazza Inter amala”.
Juventus-Inter 0-1, 20 agosto 2005: la finale di Supercoppa Italiana
In tempi più recenti, la rivalità tra le due squadre è aumentata. Negli anni l’Inter ha fatto di tutto per rinforzarsi e contrastare l’egemonia bianconera, e pian piano ha cominciato a riuscirci. Le prime scintille del nuovo secolo iniziano a vedersi nella stagione 2004/05. Il presidente Massimo Moratti ha portato a Milano mister Roberto Mancini, che insieme a Favalli e Mihajlovic saluta la Lazio. Inoltre, i nerazzurri si rinforzano anche con gli acquisti di Veron, Cambiasso, Davids, Ze Maria e Burdisso. Una vera e propria corazzata pronta a giocarsela quasi alla pari con Juventus e Milan, che sono al dominio dello scenario competitivo sia in campionato che in Champions League. Nell’annata 2004-2005 i nerazzurri chiudono il campionato al terzo posto dietro proprio a Juve e Milan, salvo poi ottenere a tavolino lo scudetto dopo lo scandalo di Calciopoli.
Nell’agosto 2005, però, alla vigilia dell’inizio del nuovo campionato, i nerazzurri affrontano i bianconeri allo Stadio Delle Alpi per assegnare la Supercoppa Italiana. Guidata dai vari Nedved, Trezeguet e dal capitano Alessandro Del Piero, la Juventus è la favorita. In panchina c’è mister Fabio Capello arrivato l’anno prima. Nonostante ciò, i nerazzurri in campo scendono con tutta la voglia di chi vuole lasciare un segno. La Vecchia Signora più volte si avvicina al gol del vantaggio, riuscendoci anche con Trezeguet annullato, dubbiamente, per fuorigioco. Con un po’ di fortuna, la squadra di Mancini raggiunge i tempi supplementari ancora sullo 0-0. Nei primi minuti dell’extra-time, è una grande punizione di Veron a decide l’incontro: 0-1 per i nerazzurri, che sollevano così la Supercoppa Italiana davanti ai propri rivali e ai loro tifosi, sotto il vigile commento Riccardo Cucchi, che ricorda il gol al 100′ di una sfida sofferta fino all’ultimo minuto per entrambe le tifoserie.

Juventus-Inter 2-3, 30 gennaio 2008: quando Balotelli era Super Mario
Ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, 30 gennaio 2008. Sulla panchina nerazzurra c’è ancora mister Roberto Mancini, mentre sulla panchina bianconera siede mister Ranieri. Il match è subito molto acceso e nonostante la Juventus stia attaccando, al 9’ i nerazzurri passano in vantaggio grazie a un goal di Super Mario Balotelli. Alex Del Piero trova poco dopo il pareggio con una punizione leggermente deviata. Balotelli rischia il rosso in più occasioni, ma l’arbitro si limita a punirlo con un solo cartellino giallo. Arriva il sorpasso bianconero con una rete di Stendardo, ma l’Inter non si arrende e ottiene il pareggio con un goal di Cruz, ed infine la vittoria con la doppietta personale di Balotelli. Il fenomeno della maglia 45 è il SuperMario che ha regalato un sogno azzurro nel cielo nero dei CN69.
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Juventus-Inter 1-3, 3 novembre 2012: la ripartenza dopo Ranieri
3 novembre 2012, l’Inter esonera Claudio Ranieri e sulla panchina nerazzurra ora c’è il giovane Andrea Stramaccioni, ex allenatore della Primavera dell’Inter. La Juve è imbattuta da 49 partite. Il match inizia e i bianconeri passano subito in vantaggio, dopo 18 secondi, con un gol in fuorigioco di Arturo Vidal. L’Inter non si butta giù moralmente e, nella ripresa, Marchisio trattiene Milito in area di rigore per cui viene assegnato il penalty alla squadra di Milano, messo a segno dal Principe. Milito sfrutta una palla persa da Vidal a centrocampo e segna il secondo gol. Arriva poi anche la rete di Palacio che mette fine al match, con un’Inter che espugna la Juve allo Juventus Allianz Stadium e vola a meno uno dalla capolista bianconera. La Beneamata rompe il tabù dell’imbattibilità casalinga della Vecchia Signora e, come per la prima volta, non si scorda mai. L’Inter stellare del dopo Ranieri ha fame di rivalsa. Come urlano i Linkin Park nella famosa In the end: “Dovevo cadere per perdere tutto” e sono proprio i finali peggiori a dare vita ad un nuovo inizio tutto da ricordare.

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