- Continua a leggere sotto -
Juventus-Inter, l’atto finale. Stasera mercoledì 11 maggio le due compagini si sfidano alle ore 21:00 in finale di Coppa Italia nella cornice dell’Olimpico di Roma. Si attende tutto l’esaurito allo Stadio con un incasso record: i tifosi ritornano ad essere protagonisti dopo due anni complicati per via della pandemia Covid-19. Il pubblico è una parte essenziale di questo sport, non solo a livello economico, ma soprattutto sul lato emotivo. Ne abbiamo avuto prova in queste settimane: dallo straordinario supporto dei tifosi della Roma in semifinale di Conference League a quelli del Milan, andati in massa a Verona al seguito della propria squadra.
Le due compagini, Juventus ed Inter, sono approdate alla fase conclusiva della Coppa Italia, eliminando in semifinale rispettivamente Fiorentina e Milan. Da una parte, i bianconeri cercano la rivincita dopo la sconfitta incassata in Supercoppa Italiana e non hanno mai vinto in stagione contro la squadra di Inzaghi su tre incontri, incassando due sconfitte e un pareggio. Dall’altra, i nerazzurri non la conquistano da parecchio tempo visto che l‘ultimo successo risale al 2011 e hanno intenzione di interrompere questo digiuno. Ci sono tutti i presupposti per assistere ad un match interessante, dai ricchi spunti e dalle mille motivazioni, che non possono mai mancare in appuntamenti del genere.
Juventus, Allegri punta la Coppa Italia: può salvare la stagione
Ai nastri di partenza, la Juventus si presentava come possibile contendente per lo Scudetto dato il ritorno di Max Allegri sulla panchina dopo la suggestiva esperienza con Andrea Pirlo. Vari fattori hanno condizionato il cammino dei bianconeri, a partire dalla cessione di Cristiano Ronaldo negli ultimi giorni della sessione estiva di calciomercato. Il sette volte Pallone d’Oro era il fulcro del reparto offensivo, e la coppia dirigenziale Cherubini-Arrivabene non ha avuto il tempo sufficiente per sostituirlo degnamente, sempre se ciò è possibile farlo. A metà stagione, si è registrato l’arrivo di Dusan Vlahovic, ma allo stesso tempo, il tecnico toscano ha dovuto rinunciare a Federico Chiesa, il quale ha rimediato la rottura del crociato. Queste defezioni hanno ovviamente influenzato il progresso della squadra, che ha faticato a trovare una precisa identità, una continuità di rendimento.
Infatti, la società juventina non ha assunto un chiaro sistema di gioco, che esalta le qualità dei singoli giocatori. L’allenatore ex Milan preferisce un approccio attendista, una lettura esatta dei momenti chiave dei match, spesso rimasti aperti fino all’ultimo minuto. Però non è più l’era della BBC, il reparto arretrato non è più imperforabile come nell’età dell’oro. Malgrado le difficoltà, la Vecchia Signora ha centrato l’obiettivo minimo, ovvero la qualificazione in Champions League. Però, non si è segnalato nessun miglioramento rispetto alla passata annata, anzi le cose sono andate per certi versi peggio. Infatti, Pirlo ha anche conquistato sia la Coppa Italia, sia la Supercoppa Italiana. Inoltre, al termine della stagione, avrà accumulato più punti rispetto ad Allegri, anche se ottenne il pass per l’Europa all’ultimo respiro, grazie alla frenata del Napoli.
- Continua a leggere sotto -
Dunque, il blasonato mister toscano va alla conquista della Coppa Italia per salvare in parte una stagione deludente. Vincere questo trofeo permetterebbe alla società piemontese di continuare la sua striscia vincente, che dura da ben 10 anni. I bianconeri hanno riservato sempre massimo rispetto verso questa competizione, spesso snobbata dai club italiani, i quali prediligono concentrare le forze in primis sul campionato. L’obiettivo del presidente Andrea Agnelli è ritornare competitivi per lo Scudetto a partire dalla prossima stagione. Cominciare questo secondo ciclo di Allegri con almeno un successo può aiutare nel percorso di crescita. Tuttavia, Vlahovic e compagni giungono a questo appuntamento dalla sconfitta di Genova, seppur inutile ai fini della classifica, che potrebbe inficiare sul morale del gruppo. D’altronde vincere aiuta sempre, anche quando non conta tanto, specialmente quando al prossimo impegno hai una finale.
Dybala e Chiellini: l’ultima chiamata
Dybala e Chiellini saranno due volti particolarmente coinvolti in questa finale di Coppa Italia, dato che diranno addio al termine della stagione. La Joya saluterà Torino dopo 7 anni visto il mancato prolungamento di contratto, in cui si è assistito ad una estenuante trattativa. Il numero 10 dei bianconeri è andato a segno nell’ultima di campionato contro il Genoa, con il piede destro tra l’altro, raggiungendo quota 115 reti, le stesse di Baggio. L’ex Palermo vuole concludere la sua avventura bianconera, cosi come ha avuto inizio. Infatti all’esordio con la Juventus, il classe 1993 siglò la rete del 2-0 contro la Lazio dopo soli dieci minuti dal suo ingresso in campo, assicurando ai piemontesi la Supercoppa Italiana. Adesso il regalo può essere la Coppa Italia. Di fronte potrebbe esserci la sua futura squadra, l’Inter, anche se questi rumors di calciomercato sono stati smentiti dall’entourage del calciatore argentino. Di certo c’è che Paulo Dybala scenderà staserà dal 1′.
Invece, Giorgio Chiellini potrebbe approdare in MLS nel corso della prossima sessione di calciomercato prima di appendere gli scarpini al chiodo. In realtà, il suo contratto scade a giugno 2023, ma dato il fallimento della Nazionale Italiana, il suo matrimonio bianconero potrebbe chiudersi con un anno d’anticipo. Il difensore centrale ha scritto una pagina importante di questo glorioso club, mancando l’appuntamento con un solo trofeo, sempre quello: la Champions League. Il classe 1985 ha composto insieme a Buffon, Bonucci e Barzagli quel famoso zoccolo duro italiano, che ha dominato in lungo e largo per 9 anni, un qualcosa che difficilmente verrà replicato in futuro.
A causa dei parecchi infortuni muscolari, Chiellini è stato poco disponibile, passando il testimone al fuoriclasse olandese Matthjis de Ligt, il leader del reparto difensivo. Il calciatore italiano potrebbe conquistare il suo ventesimo trofeo con la maglia dei bianconeri nel caso in cui sollevasse in alto la Coppa Italia nel cielo di Roma. Il suo sarà solo un arrivederci probabilmente visto che un ingresso in società lo attende negli anni a venire.
- Continua a leggere sotto -
Inter, Inzaghi sa come vincerla: Lautaro Martinez è carico
L’Inter approda in finale di Coppa Italia dopo averla mancata per tanti anni di fila, attraversando uno dei periodi più bui della sua storia. Il tecnico Simone Inzaghi ha un feeling speciale con questa competizione, conquistandola nel 2018/19 con la Lazio, battendo per 2-0 l’Atalanta di Gasperini. L’annata del Biscione è stata caratterizzata da alti e bassi, mantenendola comunque su un livello competitivo, visto che i nerazzurri sono in lotta anche per lo Scudetto. Nella prima metà di stagione, la squadra lombarda aveva compiuto un ottimo percorso, chiudendo il girone d’andata al primo posto con un buon margine dal secondo. Il sistema di gioco esaltava il reparto offensivo, che funziona a meraviglia, trovando la via della rete con facilità. Poi qualcosa si è rotto, i risultati non arrivavano più. La sliding doors della stagione è stata la gara di campionato proprio in casa della Juventus, da cui ne usci vincitrice nonostante 90 minuti di sofferenza.
Quel successo ha ridato consapevolezza al gruppo di Inzaghi, che è ritornato a giocare ad alti livelli ma il titolo è al momento nelle mani del Milan a due giornate dal termine. Invece, Perisic e compagni hanno vinto in rimonta contro l’Empoli tra le mura amiche, trascinati da un superlativo Lautaro Martinez. Il talento argentino vive un periodo di forma strabiliante: la sua ultima doppietta gli ha permesso di raggiungere quota 23 gol, superando il suo vecchio record di gol in una singola stagione. Il Toro vuole continuare ad essere protagonista ed è pronto a lasciare il suo marchio in questa finale. Nell’arco di questa stagione, l’asso argentino non è stato esente da critiche, ma è stato in grado di superarle e di smentirle con i fatti. Nelle sfide contro la Juventus, l’attaccante dell’Inter ha trovato la via della rete per tre volte, tra cui uno proprio in Coppa Italia.
La difesa della Vecchia Signora dovrà preoccuparsi dello stato di grazia dell’ex Racing Club, cosi come delle fasce. Infatti, le vie laterali costituiscono il vero punto di forza dell‘Inter: da una parte Perisic, dall’altra Dumfries. L’esterno croato ha vissuto una stagione ad alto livello, rimanendo sugli stessi livelli dell’anno precedente, evidenziando una costanza assurda. Mentre, l’ex Psv è migliorato passo dopo passo, giorno dopo giorno. Ad un’inizio faticoso, si è contrapposta una fase di crescita esponenziale nella seconda metà dell’anno, integrandosi finalmente negli schemi di Inzaghi. Infine, non bisogna dimenticarsi di Gosens, il quale ha avuto poche possibilità per mettersi in mostra di fronte ai suoi nuovi tifosi. Le giocate degli esterni vengono supportate dalle sovrapposizione interne dell’inesauribile Nicolò Barella e del turco Calhanoglu, che portano via l’uomo ai propri compagni. Dunque i bianconeri dovranno prestare particolare attenzione anche alle fasce laterali, che potranno risultare una spina nel fianco.
Brozovic, il perno dell’Inter: Bernardeschi in marcatura?
Abbiamo parlato finora di Dumfries, Perisic e Lautaro Martinez, ma il vero giocatore inamovibile dell‘Inter ha un nome e cognome ben preciso: Marcelo Brozovic. Il tecnico dei nerazzurri Simone Inzaghi se n’è reso conto nel corso di questa stagione, quando il centrocampista croato era assente. La sua mancanza ha tolto alla squadra geometrie al centrocampo, protezione in fase di non possesso palla, qualità, rendendolo difatti imprescindibile. D’altronde, il classe 1994 rappresenta un punto di riferimento per i compagni, l‘equilibratore tra i reparti, l’uomo che detta i tempi e il ritmo della partita. Anche in fase di transazione negativa, si sentiva la sua assenza, date le sue capacità di intercettazione e di copertura, occupandosi di ampie zone di campo, come dimostrano i chilometri percorsi in media a partita: 11,65.
- Continua a leggere sotto -
Per tale ragione, negli ultimi Juventus-Inter, sia Pirlo, sia Allegri hanno pianificato una strategia nei confronti di Brozovic, per cercare di isolarlo dal gioco dei nerazzurri. Il Maestro affidò l’anno passato questa funzione al talento svedese Kulusevski, il quale seguiva a uomo tutti gli spostamenti del centrocampista croato con il tentativo di oscurare tutte le possibili linee di passaggi. Questa scelta portò all’esclusione di Dybala, ponendo più attenzione prima alla fase difensiva rispetto a quella offensiva. Questa medesima mossa tattica potrebbe avvenire anche in finale di Coppa Italia. Stavolta, il compito potrebbe toccare a Federico Bernardeschi, l’unico in grado tra i giocatori offensivi a poter eseguirlo, data la cessione del classe 2000 a gennaio. L’ex Fiorentina è stato provato nell’undici titolare dal tecnico Massimiliano Allegri al posto dell’attaccante spagnolo Alvaro Morata. Quest’ultimo dovrebbe partire dalla panchina, ed entrare in partita in corso per sfruttare la sua velocità, e dunque essere il cosiddetto “spaccapartite“.
Le probabili formazioni di Juventus-Inter
Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri si dovrebbe schierare con un 4-2-3-1, stesso modulo usato contro l‘Inter al ritorno in campionato. Ritorna Perin dal 1′: l’ex Genoa è il portiere titolare della competizione, offrendo un rendimento di alto livello. In difesa si rivede Danilo, dopo il turno di riposo concessogli a Genoa, mentre dall’altra Alex Sandro è in vantaggio su Pellegrini. Nella linea dei trequartisti, oltre a Dybala, ci saranno Juan Cuadrado e Federico Bernardeschi. Questo trio sarà al supporto dell’unica punta, l’attaccante classe 2000, Vlahovic.
Invece, il tecnico dell’Inter si affida al suo classico 3-5-2. In difesa, Di Marco si accomoda in panchina dopo la bella prestazione contro l’Empoli per lasciare spazio al titolare Bastoni, che affiancherà de Vrij e Skriniar. Il giovane difensore ha recuperato dall’infortunio, anche se non è al 100%. Il tecnico ex Lazio sarebbe pronto a scegliere D’Ambrosio in caso di forfait dell’ultimo minuto. Sulle fasce ovviamente agiranno Dumfries e Perisic, mentre in attacco Edin Dzeko dovrebbe giocare in coppia con Lautaro Martinez. Il bosniaco è partito dalla panchina nel precedente turno di campionato, venendo sostituito da Tucu Correa.
JUVENTUS (4-2-3-1): Perin; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Zakaria, Rabiot; Cuadrado, Dybala, Bernardeschi; Vlahovic. Allenatore: Allegri.
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, L.Martinez. Allenatore: S.Inzaghi.