Juventus-Inter, paga Allegri: sconfitta per ripartire da zero

Juventus-Inter non è andata come ci si poteva attendere: Allegri ha le sue colpe per le sostituzioni, adesso bisogna ripartire

Redazione
8 Minuti di lettura

Seguici sui nostri canali

La partita di mercoledì sera è stata piuttosto rappresentativa per quanto riguarda il percorso della Juventus in questa stagione, iniziata col piede sbagliato sotto la guida di Allegri, poi rimessa in piedi grazie ad una serie molto positiva e, infine, sono tornate le difficoltà proprio sul finire. La sconfitta in Coppa Italia contro l’Inter servirà per far riflettere tutto l’ambiente bianconero: una partita iniziata male, poi ripresa, e successivamente tornata nelle mani dell’Inter.

Juventus-Inter 2-4, scelte di Allegri senza successo

Si prospettava una partita complicata per la Juventus: i 9 punti di differenza in campionato con l’Inter rappresentano esattamente il divario tecnico-tattico che separa le due squadre. I nerazzurri si sono mostrati subito più aggressivi, hanno schiacciato il piede sull’acceleratore trovando il gol del vantaggio dopo appena 7 minuti grazie ad un missile venuto fuori dal destro di Barella. Ci si sarebbe potuti aspettare una reazione da parte dei piemontesi che invece non sono stati in grado di prendere il controllo del gioco e hanno continuato a subire le fiammate dei milanesi.

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri

La Beneamata è stata indiscutibilmente superiore sul piano di gioco, ma noi sappiamo bene che per vincere una partita il gioco è relativo. Infatti, in esattamente due minuti, la squadra di Allegri è riuscita a ribaltare il risultato, prima gol di Alex Sandro, poi ci ha pensato Vlahovic in un vis a vis con Handanovic dopo una ripartenza in contropiede. Siamo appena al 52esimo e la partita si prospetta in discesa per la Juventus visto che i nerazzurri sembrano ancora scossi dai due minuti di fuoco precedenti. Ecco che il tecnico toscano però decide di effettuare delle sostituzioni per chiudere gli spazi all’attacco dei milanesi: fuori Bernardeschi e Zakaria, dentro Bonucci e Locatelli.

I cambi di Allegri hanno ribaltato l’andamento della partita: la Juventus ha notevolmente abbassato il baricentro ed è tornata in apnea, situazione abituale per i bianconeri che però hanno dovuto far fronte anche a degli episodi arbitrali piuttosto discutibili che analizzeremo successivamente. Errare è umano, e in questo caso il tecnico livornese ha sbagliato le sostituzioni, che hanno portato prima al pari dell’Inter, poi alla rimonta nerazzurra ai tempi supplementari.

Juventus-Inter, episodi arbitrali discutibili

Hakan Calhanoglu in Juventus-Inter
Hakan Calhanoglu in Juventus-Inter

Oltre ai cambi sbagliati di Allegri, non si può non fare riferimento agli episodi arbitrali che hanno caratterizzato ancor di più l’esito finale della partita. Il rigore fischiato al 79esimo minuto da Valeri, realizzato poi da Calhanoglu, resta molto in dubbio: Lautaro Martinez si ancora alla gamba di Bonucci mentre carica la gamba per calciare verso la porta. Il difensore bianconero in realtà non ha fatto alcun movimento per ostacolare l’attaccante argentino, motivo per cui la decisione presa dal direttore di gara resta piuttosto inspiegabile.

Più evidente invece il fallo commesso da de Ligt nel primo tempo supplementare: l’olandese entra in ritardo sul suo connazionale, de Vrij, colpendo prima la gamba sinistra e successivamente il piede destro. Valeri ha lasciato giocare ma poi, richiamato dal Var e facendo ausilio dell’on field review, ha cambiato la sua valutazione e ha concesso il secondo penalty all’Inter, realizzato questa volta da Perisic e portando i nerazzurri sul 2-3. Sempre il croato allungherà le distanze segnando il gol del 2-4 appena tre minuti dopo.

Juventus, è ora di ripartire: prima stagione senza trofei dal 2011

Paulo Dybala, Juventus
Paulo Dybala, Juventus

Le ultime tre stagioni non sono state positive per l’ambiente Juventus: da quando Allegri ha lasciato la panchina nel 2019, i bianconeri non hanno più soddisfatto i propri tifosi nonostante nel 2020 sia arrivato il nono scudetto consecutivo e nel 2021 sia arrivata l’ennesima Coppa Italia. Dopo Sarri e Pirlo, si è deciso di tornare su Allegri per ripartire con un progetto vincente. Vero, questo anno sarebbe dovuto essere la base di un nuovo percorso, ma in realtà sono troppi i punti di domanda per considerarlo come fondamenta di un nuovo ciclo.

E forse, era anche necessario proprio non portare a casa alcun trofeo per considerare chiuso quello storico periodo storico a cui i tifosi bianconeri sono ancora romanticamente legati. È infatti il primo anno dalla stagione 2011 che la Juventus non porta in bacheca nessun successo, sinonimo che qualcosa, da adesso, deve cambiare. La Vecchia Signora deve allora ripartire con una sola certezza, proprio quella di Massimiliano Allegri sulla panchina.

Unica certezza perché dal prossimo anno cambieranno molte cose: Chiellini lascerà i bianconeri, forse per andare negli States o forse per appendere gli scarpini al chiodo, neanche Dybala vestirà più la maglia bianconera con cui si poteva vedere qualcosa in più ma che gli infortuni hanno profondamente limitato. Ci saranno anche molti cambiamenti in ottica calciomercato, con giocatori destinati a lasciare Torino in cerca di altre destinazioni, come ci saranno calciatori pronti ad avventurarsi per rilanciare il nuovo ciclo della Juventus.

Il futuro della Juventus dipende dal centrocampo

Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus
Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus

È chiaro che dopo una stagione così sia necessario analizzare cosa non abbia funzionato e, come dicevamo prima, sono molte le cose che non sono andate per il verso giusto. Ad esempio l’attacco, che nella prima metà di campionato non aveva un vero e proprio goleador visto che la partenza improvvisa di Cristiano Ronaldo aveva colto tutti di sorpresa e, come rimpiazzo, la dirigenza riuscì a prendere Moise Kean, non uno in grado di segnare 40 reti a stagione. A gennaio la Juventus ha quindi preso Dusan Vlahovic, il serbo della Fiorentina che aveva sorpreso tutti con le sue grandi doti all’interno dell’area di rigore. Dopo le prime uscite, in cui è riuscito a segnare alcuni gol, l’ex Viola si è però bloccato. Il valore dell’attaccante però non si mette in discussione.

Diverso è invece il discorso che riguarda il centrocampo, reparto che da diversi anni ha dimostrato grandi lacune. Manca probabilmente un regista, qualcuno che sia in grado di vedere i movimenti dei propri compagni e servirli nel posto giusto al momento giusto, qualcuno che dia idee al centro del campo. Mancano i gol di McKennie, centrocampista che ha dovuto fare i conti con un lungo infortunio. Arriverà sicuramente qualcosa dal calciomercato, adesso la palla passa alla dirigenza, prima di tornare nuovamente in campo per la prossima stagione.