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Dopo la conquista dei quarti di finale di Coppa Italia con la vittoria sul Monza e il ritorno al gol di Federico Chiesa in seguito al brutto infortunio, la Juventus deve già girare pagina. Nonostante l’insediamento del nuovo CdA le scorie della vecchia gestione rimangono e si ripresenta la patata bollente del caso plusvalenze, che ha portato al terremoto ai vertici della Vecchia Signora.
Oggi – venerdì 20 gennaio 2023 – intorno alle ore 13, presso la Corte d’Appello Federale della FIGC, si è tenuta l’udienza di revisione sul proscioglimento dei dirigenti bianconeri richiesta dalla Procura Federale. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il procuratore Giuseppe Chinè avrebbe richiesto nove punti di penalizzazione per la Juventus e l’inibizione dei protagonisti. Secondo questo provvedimento Andrea Agnelli dovrebbe stare fermo 16 mesi, Fabio Paratici 20 mesi e 10 giorni, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Paolo Garimberti un anno e Federico Cherubini 10 mesi e 20 giorni.
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Allegri trema: come sarebbe la classifica della Juventus con la penalizzazione?
Nonostante la precisa richiesta della Procura Federale la situazione sarebbe ancora tutta da definire. Sempre in data odierna dovrebbero intervenire le difese e solo a questo punto la Corte sarebbe pronta a riunirsi in camera di consiglio per esprimersi sull’ammissibilità del ricorso. A seconda di questa scelta la Juventus e gli altri club coinvolti potrebbero essere assolti o condannati. Il verdetto finale ed eventuali aggiornamenti, a meno di inaspettati colpi di scena, si dovrebbero conoscere già nella serata di oggi, venerdì 20 gennaio.
È tutto ancora in corso di svolgimento, ma negli uffici della società bianconera non mancherebbe la preoccupazione. Qualora dovesse essere accolta la richiesta della Procura e venissero assegnati già in questa stagione i nove punti di penalizzazione alla squadra di Allegri, reduce dalla vittoria contro il Monza, questa si ritroverebbe in 7ª posizione. Così la compagine piemontese avrebbe addirittura sei punti di ritardo sulla Roma di José Mourinho, uscendo momentaneamente dalla zona europea.
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In merito a ciò si sarebbe espresso lo stesso procuratore della FIGC Giuseppe Chinè, il quale – come riporta l’ANSA – ha commentato così la penalizzazione richiesta: “La pena deve essere afflittiva, la Juventus deve finire ora dietro la Roma e fuori dalle zona delle coppe europee”. Parlando della propria scelta, dunque, il magistrato calabrese avrebbe voluto sottolineare come la sanzione dovrebbe essere applicata immediatamente.
Juventus sotto assedio: le tappe dell’Inchiesta Prisma
Tutto ha inizio nel maggio 2021, quando la Procura di Torino apre l’Inchiesta Prisma sulla base di alcuni rilievi della Convisoc, che riportano 62 operazioni di calciomercato sospette, 42 delle quali effettuate dalla Juventus. Come sottolineato da Sky Sport, qualche mese dopo, precisamente a novembre, la Guardia di Finanza dà il via alla perquisizioni nelle sedi bianconere. Entrati nel nuovo anno, a marzo del 2022, sono iniziate le audizioni dei calciatori.

La prima svolta del cosiddetto “caso plusvalenze” si ha ad aprile del 2022, quando il Tribunale Nazionale Federale proscioglie la Vecchia Signora e le altre dieci società coinvolte e tutti i 59 dirigenti. Dopo la chiusura delle indagini e l’ipotesi dei reati, il 28 novembre la Juventus viene colpita da un nuovo scossone: Andrea Agnelli si dimette dalla carica di presidente della Juventus dopo 12 anni, insieme con il resto del CdA.
Tra la fine del mese di novembre e l’inizio di dicembre un polverone si alza intorno ai bianconeri. Dapprima viene aperto un fascicolo sulla cosiddetta “manovra stipendi” dalla Procura della FIGC. Successivamente viene richiesto il rinvio a giudizio sul proscioglimento della Juventus. Infine anche la UEFA apre un’inchiesta sulla società bianconera. Il 2023, invece, è l’anno dell’insediamento del nuovo CdA con Gianluca Ferrero come presidente, che oggi venerdì 20 gennaio si è collegato da remoto per seguire la vicenda. Novità sull’Inchiesta Prisma si potrebbero avere il 27 marzo 2023, data in cui è stata fissata l’udienza preliminare.