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Nel periodo di pausa per dar spazio al Mondiale in Qatar 2022, tra le tante squadre pronte a riprendere il proprio cammino da gennaio 2023, c’è soprattutto la Juventus. La situazione idilliaca dei bianconeri, che ha terminato la prima parte di stagione con sei vittorie consecutive, vincendo anche nel derby d’Italia per 2-0 contro l’Inter, ha subito uno scossone non indifferente. Infatti, nonostante il buon momento, qualcosa è andato storto e durante l’ultimo Consiglio di Amministrazione straordinario del club, un vero e proprio terremoto ha travolto i bianconeri. Arrivato come un fulmine a ciel sereno, i tre pilastri della Juventus hanno lasciato la Vecchia Signora, tra cui il presidente Agnelli e il vice presidente Nedved, e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene a cui, invece, resteranno le deleghe in questo periodo transitorio.
Negli ultimi mesi è stata una situazione difficile dal punto di vista dirigenziale in casa Juventus, che è arrivato al punto di rottura durante il Consiglio di Amministrazione straordinario della sera del 28 novembre. Una notizia che lascia perplessi i tifosi che cercano risposte a questo improvviso terremoto che ha coinvolto la dirigenza. Andrea Agnelli lascia dopo 12 anni e insieme a lui anche il vicepresidente Pavel Nedved non sarà più un dirigente della Vecchia Signora. Attualmente rimarrà in sella soltanto Maurizio Arrivabene con un incarico all’interno del club, fino alla nomina del nuovo CdA. Prende, invece, la carica di nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino.
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Juventus, dimissioni del presidente Agnelli: lo “score” della sua avventura bianconera

Al di là della notizia sconvolgente ed inaspettata che ha visto dimettersi in blocco tutta la dirigenza della Juventus, termina anche l’era del presidente Andrea Agnelli, salito al vertice del club nel lontano 2010. Sotto la sua presidenza, la Juventus ha compiuto delle vere imprese sportive, nonostante un ultimo periodo con più ombre che luci. Il suo palmares conta 19 trofei totali di cui 9 scudetti di fila, 5 volte la Coppa Italia e 5 la Supercoppa Italiana. La sua avventura parte da quando in panchina sedeva Del Neri e Marotta era l’uomo mercato della squadra bianconera. Al suo primo anno la Juventus arrivò al settimo posto. Da quell’anno in poi il club di Agnelli ha inanellato una serie di record su record, prima con l’avvento in panchina di Antonio Conte e poi con Max Allegri in panchina, fino ad arrivare a Maurizio Sarri ed Andrea Pirlo.
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Juventus, l’ascesa del club sotto la guida di Agnelli: da Conte ad Allegri

Il primo trofeo dell’era Agnelli risale al 2012, con Conte in panchina in grado di riportare la Juventus sul tetto del calcio italiano vincendo il campionato di Serie A da imbattuto. Quello scudetto riconquistato ha rappresentato soltanto l’inizio di un decennio vincente, con i bianconeri che si sono riaffermati anche nell’anno successivo ma, soprattutto, nell’anno 2013/2014 quando la Vecchia Signora raggiunse i 102 punti in campionato. Nonostante i tanti successi in campionato, la musica in Europa invece non è cambiata, con i bianconeri addirittura retrocessi in Europa League nella stagione 2013/2014, il cui cammino sarebbe stato interrotto in semifinale dal Benfica. Le cose cambiano quando sulla panchina della Juventus arriva Massimiliano Allegri. L’ex Milan sostituì Antonio Conte quando quest’ultimo lasciò inaspettatamente nell’estate del 2014.
Con Allegri in panchina la Juventus riprende esattamente da dove aveva lasciato, ossia con la vittoria dello Scudetto, ma questa volta è il cammino in Champions League a rendere fiera la dirigenza della squadra. Infatti, nel 2015, dopo un cammino strepitoso, la Juventus raggiungerà la finale di Champions, persa solo nel finale contro il Barcellona di Luis Enrique. Ma l’apice della storia recente bianconera è solo rimandato di due anni, visto che la Juventus si ripresenterà più matura alla finale di Cardiff del 2017 dove, tuttavia, questa volta è il Real Madrid a sconfiggere la squadra del presidente Agnelli sempre in finale, distruggendo il sogno triplete dei bianconeri.
Nel mentre, la Juventus continua a vincere in Italia, tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana fino a giungere al capolavoro di Agnelli nell’estate del 2018 con l’acquisto del fuoriclasse Cristiano Ronaldo. La stella portoghese arriva dal Real Madrid con l’obiettivo di continuare a vincere, puntando definitivamente l’attenzione sulla Champions League. Tuttavia, nonostante la mole di successi degli ultimi anni, Ronaldo con la squadra bianconera non riuscirà a sollevare al cielo la “Coppa dalle grandi orecchie” né con Allegri, né con Sarri e né con Pirlo. Tuttavia, il cinque volte Pallone d’Oro lascerà il segno con più di 100 gol segnati in maglia bianconera.
Juventus, l’ultima mossa di Agnelli: il ritorno di Allegri e la Superlega

Dopo attente valutazioni e riflessioni e sfumato il decimo scudetto di fila, il presidente della Juventus nell’estate del 2021 decide di richiamare Allegri per riportare a casa quella mentalità vincente che aveva permesso alla squadra bianconera sotto la guida del tecnico livornese di arrivare a vincere quasi tutto. La seconda volta di Allegri sulla panchina bianconera, tuttavia, non parte col piede giusto e culmina con un quarto posto in campionato, utile solo ai fini della qualificazione in Champions League, una finale di Coppa Italia e di Supercoppa Italiana persa in entrambi i casi contro l’Inter di Inzaghi ai tempi supplementari. Nel frattempo, per rimpinguare le casse bianconere, Agnelli con altri presidenti dei maggiori club europei, istituisce la Superlega, nata ed accantonata nel giro di pochi giorni nell’aprile del 2021.
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La Superlega nacque con l’obiettivo di fornire maggiore spettacolo e maggiori introiti prevedendo match tra le squadre più blasonate d’Europa in una specie di campionato. L’idea non piacque alla Uefa che andò contro Agnelli e gli atri club interessati, alcuni dei quali si tirarono subito indietro. Oltre al fallimento dell’idea della Superlega, i guai per la Juventus sono aumentati quando sono iniziati i controlli giudiziari per falso in bilancio dovuto a prestiti e cessioni di calciatori di proprietà dei bianconeri a cifre esorbitanti rispetto al proprio valore di mercato.
Tutti gli avvenimenti dell’ultimo decennio hanno portato il club di Andrea Agnelli dapprima quasi all’apice della storia bianconera, fino a giungere alle ultime tribolate settimane in cui le questioni extra calcistiche hanno preso il sopravvento, spingendo Agnelli e tutta la dirigenza a dimettersi in blocco, lasciando spazio a chi gli succederà in futuro alla guida del club. La speranza dei tifosi bianconeri è quella di poter tornare a rivivere i fasti dello scorso decennio il prima possibile anche con la nuova dirigenza visto che, al netto di tutto ciò che è stato, sportivamente parlando, Andrea Agnelli è entrato di diritto nella lunghissima storia della Juventus.