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Un contropiede nel finale e una stoccata vincente del solito Milinkovic-Savic consentono alla Lazio di strappare il punto decisivo per la qualificazione alla prossima Europa League, rovinando in parte la festa in casa Juventus. Già, perché nella serata in cui l’Allianz Stadium salutava in via definitiva il capitano Giorgio Chiellini ed il vice-capitano Paulo Dybala, la squadra di Massimiliano Allegri ha cullato per 90 minuti l’obiettivo di regalare una vittoria ai suoi tifosi nell’ultima gara casalinga, incoronando nella maniera corretta due pilastri all’interno dello spogliatoio.
Intenzione, questa, rovinata al 96°minuto, quando il Sergente non si è lasciato sfuggire la possibilità di ribadire in porta una respinta laterale effettuata in precedenza da Perin. Vittoria e tre punti mancati, quindi, a causa della rimonta avversaria, ma i 39743 spettatori accorsi allo Stadium non hanno smesso per un attimo di supportare i propri beniamini, regalando un vero tributo nei confronti di chi stava per salutarli un’ultima volta.
17 minuti per dirsi addio: abdica Chiellini, il guardiano della retroguardia
Tra le formazioni ufficiali appare il suo nome fra i titolari, come d’altronde 17 stagioni a questa parte. L’Allianz Stadium, però, questa volta non è concentrato sulla prestazione, bensì intrepida nell’attesa della sua uscita dal campo, per dedicargli il giusto saluto, che solo ai grandissimi è riservato avere. Passano 10 minuti di gioco ed il vantaggio realizzato da Dusan Vlahovic per un attimo allontana la sensazione di malinconia che imperversa nello stadio. Gioia ed esultanza che pochi minuti più tardi, precisamente qualche secondo dopo lo scoccare del 17° giro d’orologio, vengono messe da parte per fare spazio ad uno scrosciante applauso nei confronti di Giorgio Chiellini.
17 minuti per dirsi addio, dopo 560 presenze in bianconero, qualcosa come 20 trofei in bacheca e l’ultima da capitano dinanzi al tifo che lo accolto poco più che maggiorenne e lo saluta da uomo di primissima maturità. Il tabellone dello Stadium ribattezza la scritta Gr3at Chiello, per far capire l’importanza di un calciatore che, da quando è approdato a Torino, non ha mai smesso di sudare per i colori che man mano gli si sono tatuati addosso, abbracciando una mentalità ferrea ed un culto del lavoro, cardini fondamentali in ogni animo juventino.
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La concezione del lavoro: il simbolo della vera juventinità
Lavoro, fatica e sudore che nel trascorso in bianconero lo hanno contraddistinto come uno dei migliori interpreti nel suo ruolo. Giorgio Chiellini, che nasce terzino sinistro, è destinato a diventare il faro della retroguardia per una questione di marcatura asfissiante, di contrasti decisi, di anticipi ruvidi ed efficaci, di duelli arcigni nei confronti dei suoi diretti avversari. Qualità che lo riportano, all’apice delle 38 primavere, ancora fra i più competitivi al mondo e che gli consentono, per sua stessa ammissione, di salutare la famiglia juventina ad altissimi livelli.
Perché nonostante gli infortuni siano stati una costante negativa nel corso della sua carriera, King Kong non ha mai smesso di avere quella fame agonistica, quella voglia imperterrita, di scendere in campo e dire la sua. Proprio come quel 30 agosto del 2019, quando la rottura del legamento crociato del ginocchio destro metteva a repentaglio la sua carriera, il difensore della Juventus ritornò pochi mesi più tardi, conquistando anche la soddisfazione di aggiungere un Europeo da protagonista in bacheca.
Una mentalità da veterano: il lungo saluto sereno del capitano
Forza e tenacia sul rettangolo verde contrapposte ad un’incredibile maturità, ad una lucidità maniacale tipica di un dirigente datato, che lo riporteranno ben presto alla Continassa, possibilmente dietro una scrivania, ad infondere pienamente il diktat concettuale del “fino alla fine”. Prima di appendere gli scarpini al chiodo, però, Chiellini avrebbe intenzione di regalarsi un’ultima esperienza fuori dai confini europei, magari sposando un progetto in MLS, arricchendo così la sua già abbondante esperienza da calciatore.
Il destino futuro lascia spazio ai baci finali rivolti ai suoi tifosi, il lungo abbraccio immortalato da un giro di campo infinito per dire addio al suo popolo. Ciononostante l’ultima presenza casalinga possa sciogliere anche gli animi più persistenti, ricordando le lacrime di Del Piero o le emozioni del doppio addio rivolto a Buffon, Giorgio continua a sorridere, a godersi gli ultimi istanti che coronano una carriera infinita. La calma e la serenità disarmanti con le quali affronta i video a lui rivolti e la festa in suo onore, sono sensazioni tipiche di un veterano inossidabile.
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Al 17° minuto Giorgio Chiellini fa spazio al suo erede, il giovane Mathijs de Ligt, ma prima di lasciare il campo avviene la naturale consegna della fascia di capitano nei confronti di Paulo Dybala, e qui comincia un’altra storia.
Ovazione finale per Dybala: le lacrime struggenti all’addio
Ci ha provato in tutti i modi a trattenere l’emozione: ha espresso nuovamente una buona prestazione, ha salutato il pubblico, all’uscita dal campo, con il sangue freddo di un uomo duro, ha fatto il giro del campo autografando qualsiasi oggetto di matrice juventina, senza soffrire della malinconia naturalmente concessa dal momento. Sembrava quasi un addio silenzioso, ma l’ovazione finale riservata dall’Allianz Stadium, ha dato il via ad un pianto liberatorio, accumulato nel corso della serata. Dybala saluterà la Juventus al termine della stagione, ma i tifosi della Vecchia Signora non dimenticheranno mai le gesta realizzate dal numero 10 negli ultimi sette anni.
Arrivato per una cifra di 40 milioni dal Palermo, la Joya ha scritto la sua storia conquistando il pubblico a suon di giocate, e diventando, difatti, il simbolo del nuovo corso juventino, soprattutto una volta indossato quel 10 sulle spalle. 291 presenze e 115 reti in bianconero testimoniano lo score di un calciatore d’importanza colossale, di un ragazzo capace di incantare tramite assoli da fuoriclasse, ma ben spesso discontinuo a causa di una serie di problemi fisici che lo hanno relegato, per un tempo prolungato, in infermeria medica. Colui che sarebbe dovuto essere al centro del progetto, guarderà da lontano i suoi compagni, chissà magari proprio da avversario di primissima fascia.
Il pubblico si schiera a favore della Joya: fischi inaspettati per la dirigenza
La querelle andata avanti per fin troppo tempo, ha assunto connotati tragici per il popolo bianconero una volta arrivata l’ufficialità del mancato rinnovo fra Paulo Dybala e la Juventus. Il fatto che la stessa società, al giro di boa della trattativa, abbia deciso di salutare l’attaccante argentino, non è scesa giù ai suoi sostenitori, increduli dinanzi all’addio di uno dei calciatori più importanti nella rosa di Max Allegri. La dirigenza ha provato a spiegarne le motivazioni più che tangibili dietro tale scelta, di natura tattica, oltre ché economica, ma ciò non ha intaccato minimamente il pensiero della maggior parte dei supporters.
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E così ecco lo scenario che non ti aspetti: non appena le telecamere inquadrano saltuariamente il presidente Andrea Agnelli, e i componenti dirigenziali, piovono una marea di fischi inaspettati. Un segnale forte, visto il pieno attaccamento che i tifosi hanno sempre mostrato nei confronti del numero uno a capo della società, visto come la figura principale della rinascita post-Calciopoli. Una scena, guarda caso, già assistita all’addio del numero 10 per eccellenza: in quel caso fu il saluto struggente nei confronti di Alessandro Del Piero, ad incriminare i vertici del club.
Futuro pieno di incognite: possibile approdo in una rivale?
La settimana che sta per inoltrarsi sarà anche l’ultima di convivenza con il gruppo, prima di svuotare il fatidico armadietto e decidere la nuova destinazione. Nell’ultimo periodo le voci legate al futuro di Paulo Dybala sono incrementate a dismisura delineando un possibile soluzione estera, oppure una probabile permanenza in Serie A, percorrendo, in questo caso, la strada opposta da rivale. Manchester United ed Atletico Madrid sembrerebbero le piste, fuori dai confini, che sarebbero pronte ad accogliere l’estro e la fantasia della punta argentina. Roma ed Inter, invece, le soluzioni al momento più probabili, pronte a rispolverare la voglia di rivalsa della Joya, magari realizzando, un colpo ad effetto a margine di una sessione di calciomercato, pronta ad infiammare la prossima estate.