Juventus-Lazio 1-0, ad Allegri basta Bremer: bianconeri in semifinale di Coppa Italia

Nei quarti di finale di Coppa Italia, la Juventus batte 1-0 la Lazio di Sarri grazie alla rete di Bremer: Allegri raggiunge la semifinale dove affronterà l'Inter

Lorenzo Ferrai Topics:
11 Min di lettura

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La Coppa Italia ha ufficialmente concluso la sua tre giorni di partite, andando a decretare le quattro semifinaliste che si contenderanno la finale 2022/23. Nell’ultimo match dei quarti di finale, disputatosi all’Allianz Stadium, la Juventus ha sconfitto la Lazio con il punteggio di 1-0. Successo fondamentale per i ragazzi di Massimiliano Allegri, che accedono così in semifinale, dove incontreranno l’Inter.

Al termine di una sfida particolarmente intensa, pur non brillantissima da parte delle due squadre, i bianconeri sono usciti con la semifinale in tasca. Il match di Torino non si è disputato a ritmi elevatissimi. La Lazio ha provato a fare la partita ma senza particolare lucidità, favorendo così la Juventus che è riuscita a blindare la propria porta.

Per Allegri era fondamentale soprattutto tenere la rete inviolata, oltre che portare a casa il successo. Obiettivo raggiunto, grazie a un’ottima prestazione del comparto difensivo. La sua Juventus non ha brillato, non ha espresso un calcio frizzante. È stata corta, ordinata e ha lottato su ogni pallone. Come punto di ripartenza, va bene così.

Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri @livephotosport
Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri @livephotosport

Juventus-Lazio, la cronaca del match

Il match non si auspica semplice per la Juventus. Allegri è costretto a rinunciare a Pogba, per l’ennesimo infortunio stagionale del francese. La regia dei bianconeri è affidata così a Locatelli, spalleggiato da Fagioli e Rabiot. Torna titolare Cuadrado a destra, con Kostic a sinistra. Chiesa supporta l’unica punta Vlahovic, mentre la linea difensiva brasiliana protegge la porta di Perin.

La Lazio recupera il capitano Ciro Immobile, lanciato subito titolare nel tridente con Felipe Anderson e Zaccagni. Fra i pali prende il proprio posto il portiere di coppa, Maximiano. I terzini sono Lazzari e Marusic con il nuovo acquisto, Luca Pellegrini che si accomoda in panchina. In mediana, Vecino parte titolare con Cataldi e Luis Alberto.

La Juventus prova subito a prendere in mano il pallino del gioco, anche se la Lazio alza gradualmente il baricentro provando a portare il possesso palla nella metà campo avversaria. La partita è intensa ma le occasioni scarseggiano. Il primo vero squillo è bianconero. Kostic si libera di Lazzari e scaglia un gran diagonale su cui Maximiano è bravissimo ad allungare in calcio d’angolo.

Federico Chiesa (Juventus) @livephotosport
Federico Chiesa (Juventus) @livephotosport

I padroni di casa protestano per un intervento dubbio di Romagnoli in area su Chiesa, per Maresca si gioca. Rabiot spreca una buona opportunità di testa, concludendo centrale fra le braccia di Maximiano. Al minuto 34 è la Lazio di Sarri ad affacciarsi dalle parti di Perin e a rendersi pericolosa. Felipe Anderson carica il destro e prova dalla lunga distanza. Il portiere bianconero controlla la traiettoria e accompagna la sfera sul fondo.

La Vecchia Signora si riversa in avanti e crea non poca apprensione ai biancocelesti, soprattutto dalle fasce. Al 44′ arriva il vantaggio bianconero. A seguito di un corner, Chiesa tiene vivo un pallone che sembrava morto e sepolto, mette in mezzo un cross troppo lungo per tutti. Dall’altra parte, arriva Kostic e ributta la sfera a centro area. Bremer si stacca dalla marcatura di Patric e anticipa di testa un colpevole Maximiano, autore di un’uscita a vuoto. La Juventus passa così in vantaggio in chiusura di primo tempo.

Nella ripresa, Sarri getta nella mischia Pedro al posto di Ciro Immobile, troppo isolato e ancora fuori condizione. La Lazio inizia il secondo tempo con un piglio diverso, prendendo gradualmente coraggio. Un attento Mattia Perin neutralizza la punizione dalla distanza di Cataldi. Negli ospiti fa il suo ingesso anche Milinkovic-Savic. Allegri risponde con Miretti e Kean, che rilevano Fagioli e un Vlahovic poco lucido e ancora fuori condizione.

Angel Di Maria - @livephotosport
Angel Di Maria – @livephotosport

Kean ha l’opportunità per sigillare il match a metà ripresa ma calcia addosso a Maximiano sul primo palo. La Lazio ribatte ma il destro di Marusic termina largo. Gli ospiti sono rei di troppa confusione nella manovra offensiva, cosicché la Vecchia Signora riesce a chiudere tutti gli spazi. Nella Juventus entra anche Angel Di Maria, che dispensa un paio di giocate di livello per lo Stadium. Sono le ultime fasi degne di nota.

Il risultato non cambia più. La Juventus di Massimiliano Allegri si rialza dopo la disfatta contro il Monza e porta a casa una vittoria importantissima per il morale. In vista del prosieguo della stagione, Madama torna al successo di corto muso, ottenuto contro una Lazio impaurita e sottotono. In semifinale, la Vecchia Signora sfiderà l’Inter, in quella che sarà la rivincita dello scorso anno. Questa Juve è concentrata e insegue l’obiettivo Coppa Italia.

Juventus, bene Chiesa: Vlahovic indietro

Allegri ha schierato Federico Chiesa alle spalle di Dusan Vlahovic, per permettere al proprio numero 7 di muoversi incessantemente lungo tutto il fronte d’attacco. Lo scopo di Max era quello di non offrire punti di riferimento alla retroguardia laziale. Con due esterni offensivi come Cuadrado e Kostic, in fase d’attacco la Vecchia Signora riusciva a portare diversi uomini in avanti per creare grattacapi alla Lazio.

Vlahovic (Juventus) - @livephotosport
Vlahovic (Juventus) – @livephotosport

Da segnalare positivamente la prestazione del classe ’97, libero di muoversi e apparso sul pezzo dopo il forfait contro il Monza. Chiesa è stato di fatto l’interruttore che accendeva la manovra a proprio piacimento. La verve e la vivacità dell’ex Fiorentina sono stati degli ingredienti fondamentali per vincere. Non a caso, la rete dell’1-0 nasce dalla sua caparbietà nel tenere in gioco un pallone destinato alla rimessa laterale a favore.

Da un ex viola all’altro. Se Chiesa è stato il protagonista, ormai tornato trascinatore, Vlahovic appare ancora fuori forma. Il serbo ha disputato la sfida da terminale offensivo, a battagliare nell’area di rigore avversaria con Romagnoli. Ma la partita ha visto spesso e volentieri il difensore uscire vincitore dai duelli instaurati con l’ariete juventino.

Vlahovic è appena rientrato dall’ennesimo infortunio. Allegri sa perfettamente che il suo numero 9 ha bisogno di mettere minuti nelle gambe per recuperare pienamente ed essere decisivo nella volata finale. Il serbo ha manifestato una voglia matta di mettersi in mostra, segno che il ragazzo ha voglia di essere protagonista. Dusan ha mostrato altresì una scarsa lucidità e poca incisività, segno che l’attaccante di Max è ancora indietro di condizione.

Gleison Bremer, Juventus
Gleison Bremer, Juventus @ImageSport

Juventus, solidità ritrovata: Allegri si gode Bremer

L’altra buona notizia per Max Allegri è il clean sheet ritrovato. Dopo un mese di gennaio da incubo, con undici reti incassate in quattro uscite, febbraio si apre con due buone notizie. Semifinale di Coppa Italia e rete inviolata dopo quasi un mese. Il tecnico livornese ha schierato la linea carioca, con Danilo, Bremer e Alex Sandro, a protezione dei pali della porta di Perin.

Il toscano può sorridere anche in virtù della ritrovata affidabilità di Bremer, nelle ultime gare apparso un pesce fuor d’acqua, con errori marchiani che hanno pregiudicato le sicurezze difensive della Juve. Invece, nella serata dello Stadium, l’ex Torino è tornato a essere quel difensore elegante e sicuro di sé ammirato in maglia granata e durante il mese di novembre del 2022.

Il numero 3 juventino ha governato con autorità il reparto difensivo, concedendosi solo una piccola sbavatura, non capitalizzata da Felipe Anderson. Ma Bremer ha recuperato fiducia anche rendendosi decisivo in avanti, con un gol da centravanti vero, su invito a nozze di un ottimo Kostic. Un anticipo secco e deciso sul portiere avversario Maximiano, non esente da colpe in quella circostanza.

Danilo, calciatore della Juventus @livephotosport
Danilo, calciatore della Juventus @livephotosport

Ottima anche la partita di Danilo, leader carismatico in campo e fuori. Il capitano bianconero è stato la spalla ideale di Bremer. Sempre puntuale in copertura, sicuro di sé e disponibile ad accompagnare l’azione. Il numero 6 ha ringhiato sulle caviglie di Zaccagni per tutto il tempo, neutralizzando uno degli uomini più in forma dell’undici di Sarri.

Alex Sandro a sinistra ha faticato un po’ di più, al cospetto di un Felipe Anderson ispirato anche se poco incisivo. Il 12 bianconero non ha commesso nessun errore di rilievo e si è limitato al compitino, senza strafare, conscio del fatto che la cosa più importante fosse portare a casa la vittoria. Alla solidità difensiva si lega il discorso del centrocampo. La mediana di Allegri, in attesa di riavere Pogba, ha disputato un match intenso, volto a proteggere la linea arretrata.

Con Locatelli perno centrale, la manovra ha goduto di una certa fluidità, pur senza entusiasmare. Qualche appoggio sbagliato di troppo, specie in fase di disimpegno, poteva costare caro. Ma i centrocampisti di Max non hanno sfigurato. Rabiot è stato spesso e volentieri un attaccante aggiunto, grazie ai suoi centimetri. Nonostante tenda a prendersi un po’ troppe pause, Cavallo Pazzo rimane un elemento molto importante per la Juventus. Chissà che non sia stata la fumata bianca per rinnovargli il contratto.

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