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La stagione 2021-22 di Serie A si è appena conclusa, ma in casa Juventus il campionato ha lasciato l’amaro in bocca. La squadra infatti, che ha raggiunto la qualificazione in Champions League con quattro giornate di anticipo, a differenza di quanto successo nel biennio 2020-21, ha chiuso la stagione con zero trofei. Gli uomini di Allegri, insieme alla stessa società, hanno subito la stagione, più che dettarla. Una stagione che, seppur migliore della precedente sotto molti aspetti, rispecchia ancora la crisi piena che – da qualche anno a questa parte – sembra essersi impadronita dei bianconeri.
Ad inaugurare la stagione, infatti, è il match in casa dell’Udinese finito 2-2 con le reti di Dybala (3’), Cuadrado (23’), Pereyra (51’) e Deulofeu (83’). Archiviata la prestazione alla Dacia Arena di Udine, arrivano le pesanti sconfitte contro Empoli e Napoli, finite rispettivamente 1-0 e 2-1. È poi il momento dello scontro con il Milan, che finisce in pareggio, perpetuando la scia negativa che porterà la Juventus a chiudere la stagione senza aver registrato alcuna vittoria negli scontri diretti. Queste prestazioni, oltre ad essere una pessima presentazione dell’Allegri bis, sono state ulteriori sintomi dello stato della società. Ripercorriamo insieme alcuni dei momenti più bui della stagione bianconera attraverso il ricordo di alcune delle prestazioni più deludenti.
Juventus, i primi mesi terribili: lo scoglio Napoli
L’estate della Juventus non comincia nei migliori dei modi. Sulla panchina non siede più Andrea Pirlo – esonerato a seguito della deludente stagione 2020-21 – bensì Massimiliano Allegri, già tecnico bianconero nel lustro 2014-2019. Il cambio di allenatore non arriva senza qualche polemica, ma il feeling tra Allegri e la società bianconera appare sempre forte. Entrambe le parti, infatti, appaiono fiduciose rispetto al proprio progetto, e sembrano prestare poca attenzione alle chiacchiere. Ad aggravare la situazione, però, è l’addio di Cristiano Ronaldo, che a fine agosto decide di lasciare il club torinese per dirigersi in Inghilterra, al Manchester United.
È in questo periodo che la Juventus – perso il miglior marcatore delle ultime tre stagioni, che ha segnato 81 reti in 98 presenze – si ritrova allo sbando. Priva di ogni certezza, la Vecchia Signora è completamente persa, in balia degli eventi. A dimostrazione di ciò ci sono alcune delle prestazioni più deludenti della stagione: a partire dalla sconfitta contro l’Empoli fino alla disfatta contro il Verona, passando per l’1-2 di Juventus-Sassuolo. Il match decisivo, però, è un altro: si tratta di Napoli-Juventus dell’11 settembre. La partita in questione può essere considerata, probabilmente, uno dei momenti più bassi della stagione bianconera.
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Nell’avvio di gara, la Juventus trova subito il gol con un’ottima azione di Alvaro Morata, che sfrutta una grave distrazione di Kostas Manolas e mette a segno il gol del vantaggio al 10’. Per David Ospina, posizionato tra i pali, non c’è nulla da fare: per i bianconeri è gol. Da quel momento, il match continua con un Napoli piuttosto offensivo e una Juventus che non si tira affatto indietro. Insieme al numero 9 bianconero, Weston McKennie e Dejan Kulusevski, la Juventus torna pericolosa e ritrova quell’organizzazione tattica che era mancata nei match con l’Udinese e l’Empoli. Dopo il primo terzo della partita, però, per la squadra di Allegri iniziano i primi problemi: il Napoli continua ad attaccare e la difesa, seppur egregia, della Juventus appare troppo sotto pressione.
Ciononostante i bianconeri mantengono il vantaggio per tutto il primo tempo. Alla ripresa, però, il Napoli parte fortissimo. È al 57’ che il muro difensivo della Juventus crolla. Lorenzo Insigne prova il tiro, bloccato e respinto da Wojciech Szczesny in maniera imperfetta. A chiudere l’azione c’è Matteo Politano, che arriva davanti alla porta vuota e trova la conclusione e la rete del pareggio. La Juventus, sempre più costretta nella sua area di campo, trova solo un paio di occasioni interessanti in una partita che appare sempre più a senso unico. A risolvere il match, di lì a poco, è Kalidou Koulibaly. L’errore che porta al gol dell’85’ è – ancora una volta – tutto bianconero.
Le poche azioni offensive intavolate dalla Juventus negli ultimi minuti di gioco non bastano nemmeno a trovare il pareggio. Al triplice fischio il risultato è chiaro e il Napoli esce vincitore dalla sfida al Diego Armando Maradona. Oltre a registrare una terribile sconfitta che non fa altro che sottolineare la rivalità che – da sempre – intercorre tra i due club, la Juventus esce sconfitta da un match che l’ha vista subire, più che reagire. Il 2-1 di Napoli, inoltre, è il primo di una lunga serie di scontri importanti persi. Nella stagione 2021-22, infatti, la Juventus non ha vinto nemmeno uno scontro diretto.
Juventus, stagione senza Coppe: la maledizione Inter
Dopo alcuni mesi deludenti, ma non completamente fallimentari, la Juventus inaugura la seconda parte della stagione con il pareggio contro il Napoli per 1-1 e la vittoria straordinaria dell’Olimpico. La soddisfazione di Roma – in una partita che è passata dal 3-1 al 3-4 in appena sette minuti con i gol di Tammy Abraham (11’), Paulo Dybala (18’), Henrikh Mhkitaryan (48’), Lorenzo Pellegrini (53’), Manuel Locatelli (70’), Dejan Kulusevski (72’), Mattia De Sciglio (77’) – sembra dare alla squadra la giusta carica per affrontare l’Inter in Supercoppa Italiana. Inter e Juventus, infatti, sono automaticamente arrivate in finale di in qualità, rispettivamente, di campioni d’Italia 2021 e vincitori della Coppa Italia nella scorsa stagione.
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È il 12 gennaio e le squadre di Inzaghi e Allegri scendono in campo a San Siro per andare alla conquista del primo trofeo stagionale. Un trofeo, questo, già importante di per sé, ma ancora di più per le due squadre in questione. Se per la Juventus, infatti, si tratterebbe della decima SuperCoppa della sua storia, per l’Inter sarebbe l’occasione di aggiungere la seconda stella sulla maglia raggiungendo i venti scudetti. Inoltre, è questa la serata in cui per Massimiliano Allegri viene scritto un pezzo di storia e di carriera: si tratta, infatti, della sua settima partecipazione alla Supercoppa Italiana, una in più rispetto al collega Marcello Lippi.
La partita inizia con una forte presenza neroazzurra: prima con i tiri in porta di Perisic e Dzeko, poi con quelli di Lautaro e De Vrij, i giocatori dell’Inter lasciano alla Juventus poco tempo per pensare. Passati i primi venti minuti di gioco, la squadra di Allegri torna a respirare e guadagna qualche metro di campo. Gli uomini di Inzaghi mantengono il possesso palla, ma la Juventus si fa sempre più pericolosa con l’azione in area di Bernardeschi. Dopo qualche momento, al 25’, arriva il gol di Weston McKennie. A dare il via all’azione è Alvaro Morata che lavora un buon pallone e lo mette in mezzo per il compagno. Il numero 14 bianconero – solo nell’area piccola – approfitta dell’assist e della deviazione per mettere a segno un bellissimo gol di testa. Così facendo, lo statunitense diventa il primo centrocampista bianconero a segnare in Supercoppa dopo la rete del 2013 di Paul Pogba.
L’Inter reagisce subito con le conclusioni di Calhanoglu e Bastoni, che però non fruttano alcuna rete. È al 34’ che tutto cambia: De Sciglio commette fallo su Dzeko e l’arbitro Daniele Doveri decide di assegnare il calcio di rigore in favore dell’Inter. Sul dischetto c’è Lautaro Martinez che, da buon marcatore, non commette errori e annulla il vantaggio bianconero: davanti ad un pallone del genere, Mattia Perin non può nulla. Il secondo tempo procede in maniera piuttosto unidirezionale – tra ammonizioni e sostituzioni di routine – con un Inter spesso vicino al raddoppio. Alla fine dei 90’, insomma, il risultato è 1-1: la sfida, quindi, proseguirà ai tempi supplementari.
Ai supplementari, la partita prosegue con il possesso straripante dei neroazzurri, che trovano la rete del vantaggio al 121’ con una giocata di Alexis Sanchez. L’occasione del gol, derivata da una disattenzione difensiva della Juventus, viene sfruttata dal cileno con estrema maestria. Si conclude, così, la finale di SuperCoppa Italiana con la meritata vittoria dell’Inter. Per i bianconeri, oltre a trattarsi di una pessima prestazione, giocata per lo più sul mantenimento – fallito – del vantaggio iniziale, si tratta anche di un’ulteriore partita sprecata contro una big. Il match di Supercoppa, poi, segna anche l’ennesimo mancato trofeo in una stagione che – con la sconfitta in Coppa Italia, sempre contro l’Inter – ha visto l’eliminazione o la disfatta in finale da ogni competizione.
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Juventus, problemi con le piccole: il Bologna annienta i bianconeri
È il 16 aprile 2022 ed in campo, allo Stadium, si affrontano la Juventus di Massimiliano Allegri e il Bologna di Sinisa Mihajlovic per la 33ª giornata di campionato. La Juventus arriva dal successo per 0-2 in casa del Cagliari – successo che porta le firme di Matthijs de Ligt e Dušan Vlahović – ed è quarta in classifica, con cinque punti di vantaggio sulla Roma in quinta posizione ed altrettanti punti da recuperare ad Inter e Napoli, rispettivamente in seconda e terza posizione. I rossoblù, invece, dodicesimi in classifica, sono reduci dalla vittoria casalinga contro la Sampdoria, successo conquistato grazie alla doppietta di Arnautovic. Molte le statistiche attorno a questa partita per i giocatori della Vecchia Signora: Dybala, ad esempio, ha partecipato ad otto gol – sette reti ed un assist – nelle 11 sfide che ha giocato, con la maglia bianconera – contro il Bologna.
Il primo tempo si apre subito con il pressing bianconero e con la preziosa azione di Morata che fornisce l’assist, poi sprecato, per Vlahovic. Arrivano, poi, le azioni di Cuadrado, Danilo e Dybala, ma sono pochissimi i palloni che centrano lo specchio della porta e ancora meno quelli che preoccupano Skorupski, che resta indisturbato tra i pali. Alla fine del prima metà della gara, il risultato è ancora equilibrato con un netto 0-0. Quando l’arbitro Juan Luca Sacchi segnala la ripresa della gara, il Bologna si mostra da subito offensivo. Al 52’ Arnautovic firma il gol del vantaggio con un’ottima azione, sfruttando la verticalizzazione fornitagli dal compagno Soriano. Per Szczesny non c’è niente da fare: la palla è dentro. Il vantaggio degli ospiti, più che suscitare una reazione da parte dei bianconeri, li trova ancora più assopiti, in una ripresa a senso unico. Dopo qualche minuti, la Juventus appare nuovamente sveglia: per lei fioccano le occasioni, che mettono spesso in difficoltà l’avversario, ma non sfociano mai in gol.
È all’83’, però, che i bianconeri tornano a sperare. Gli uomini di Allegri protestano per un fallo – in area – di Soumaoro su Morata e chiedono il calcio di rigore. Dopo essere andato a rivedere l’azione al Var, l’arbitro tira fuori il cartellino rosso per l’autore del fallo. Ad essere espulso, qualche attimo dopo, è anche Medel, che riceve il doppio giallo per proteste. Rimasti in 9, i giocatori del Bologna non possono far altro che stringere i denti per i pochi minuti che rimangono da giocare. Al 95’, però, la difesa rossoblù crolla di fronte alla potenza Vlahovic, che sfrutta un’assist di Morata per andare a segno e trovare il 50° gol in Serie A, a soli di 22 anni. La partita finisce così, sull’1-1. Nonostante il recupero last-minute della Juventus, la prestazione della squadra non può dirsi soddisfacente. Dopo una seconda parte di stagione più serena e proficua rispetto alla prima, infatti, il match con il Bologna rappresenta per i bianconeri l’ennesima delusione della stagione.