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Adrien Rabiot è argomento di discussione alla Juventus già da un paio d’anni, nessuno riesce ancora ad inquadrarlo. I tifosi spesso lo criticano e non sono contenti di lui, la sua possibile partenza in estate, poi non conclusasi, aveva scatenato l’entusiasmo degli juventini. Ad oggi, però, senza di lui in campo la Juventus annaspa, Rabiot è un titolarissimo per mister Allegri e quando non c’è la sua mancanza si sente. Il giocatore ha tutte le qualità giuste: fisico, corsa e una discreta tecnica, l’unica cosa che forse un po’ gli manca è la mentalità. Certo è, però, che in questa Juve il suo contributo è fondamentale.
Rabiot: il pupillo di Allegri

Nonostante le critiche dei tifosi, l’allenatore della Juventus si è sempre messo in prima linea per difenderlo. Rabiot è nel pieno della maturità calcistica e, quando è in giornata, non lo ferma nessuno. “Rabiot è forte, semplicemente gli ci vuole un po’ più tempo degli altri per prendere il ritmo“, disse Allegri la scorsa stagione durante un’intervista. Questa frase si è verificata più vera che mai a circa metà della scorsa stagione quando “il duca” si è scatenato è ha collezionato tutta una serie di prestazioni eccellenti e ha fatto girare la squadra. Perché si sa che i centrocampisti sono quelli che fanno davvero la differenza nella squadra e lui, quando da il meglio, la differenza la fa eccome. Quindi Allegri probabilmente ha ragione e fa bene a difenderlo contro tutto e tutti perché è un giocatore che davvero può fare e fa la differenza.
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I pochissimi gol

Nonostante le infinite potenzialità il francese ha un grosso difetto: segna poco. Seppur abbia una corsa inarrestabile e riesca spesso ad arrivare in area o vicino alla porta, non riesce mai a concludere nel modo migliore, sono solamente 5 le reti segnate in 4 anni alla Juventus, troppo poche per un giocatore con le sue potenzialità e caratteristiche. Il problema potrebbe appunto essere il fatto che non sempre riesce a dare il meglio di sé, alternando prestazioni sfavillanti a partite molto deludenti. Anche gli assist scarseggiano o, spesso, non sono precisi come dovrebbero e un’ottima azione finisce per concludersi con un nulla di fatto.
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Il problema del centrocampo

Negli ultimi anni il centrocampo della Juventus ha avuto molti problemi, non ci sono più Pirlo e Marchisio a tenere a galla la squadra e, visti anche i molti infortuni, spesso Rabiot si è trovato a dover reggere il reparto quasi da solo e non sempre ne è stato in grado. Forse gli è stata messa addosso troppa pressione, forse, appunto, non aveva i giusti compagni a sostenerlo, fatto sta che spesso si è trovato in difficoltà e con lui l’intera squadra. Ora, pian piano, con l’acquisto di Locatelli prima, di Paredes poi e l’inserimento in pianta stabile di Miretti, le cose stanno migliorando e sta migliorando Rabiot stesso. Perchè infondo, essendo il reparto che sostiene l’intera squadra, il centrocampo dev’essere forte e compatto e tutti devono dare il massimo. Rabiot sta migliorando grazie ai compagni come loro stanno migliorando grazie a lui, si sta creando la giusta chimica e pian piano il tanto discusso centrocampo della Juventus sta cominciando ad ingranare.
Le assenze che condizionano la squadra
Un dato molto interessante è rappresentato dal fatto che, seppur le assenze di Rabiot siano state pochissime, hanno sempre condizionato la squadra. Senza il francese in campo vincere è molto difficile, la squadra non gira come dovrebbe e creare azioni da gol è un’utopia. Gli infortuni in questa Juventus non mancano mai, ma è senza Rabiot che si vede davvero la differenza, il francese è fondamentale per la squadra e lo si vede ogni volta che non è disponibile. Quando torna le cose cambiano, sempre, ormai è diventato imprescindile. Il centrocampo è forte ora e se lui si impegnerà non ci saranno più problemi e la squadra potrà dimostrare il suo valore. Sarà importante dimostrarlo creando più azioni da gol, pratica nella quale il francese può eccellere. Le basi ci sono, con il giusto impegno ed equilibrio la Juventus e Rabiot potrebbero andare lontano.