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È una stagione difficile quella vissuta dalla Vecchia Signora che, ad oggi, ha disatteso non solo la voglia di riscatto dei tifosi bianconeri a causa di una stagione, la scorsa, non proprio indimenticabile, ma ancor più le aspettative della stessa dirigenza juventina. Premesso ciò, qualche spiraglio di luce è comparso proprio nella serata di domenica, 2 ottobre, durante il match disputato dalla Juventus in casa contro il Bologna e vinto per 3 reti a zero. Un ritorno al successo che mancava dal 31 agosto e di conseguenza un mese, quello di settembre, in cui la squadra di Massimiliano Allegri non ha mai convinto ed anzi ha sollevato, intorno a se, non poche polemiche. Questioni relative alle scelte dell’allenatore e alle scarse prestazioni da parte, in particolare, di quei giocatori dai quali ci si aspettava tanto ma che sono spesso risultati sottotono e non capaci di esprimere al meglio le proprie capacità.

Si riparte quindi da qui, con la Juventus in forte difficoltà ma reduce da una vittoria, dalla quale ripartire, che potrebbe permettere ai bianconeri di poter scrivere un nuovo capitolo in una stagione, per fortuna, ancora alle battute iniziali. La partita di Champions League che andrà in scena all’Allianz Stadium mercoledì, 5 ottobre, contro il Maccabi Haifa potrebbe rappresentare la gara della rinascita, quel match in cui la squadra capitanata da Bonucci, si auspica, ritorni ad essere la tanto rispettata Vecchia Signora, il club che ha sempre dimostrato il proprio valore sia in terra italiana, sia al di fuori degli stessi confini nazionali. La Torino bianconera si avvicina all’impegno con diversi nodi da sciogliere. Sono tanti i dubbi che attanagliano mister Allegri, intento a studiare le ultime mosse: il modulo di gioco, i giocatori che lo possano interpretare al meglio, ed il ritorno di Angel Di Maria, una presenza, quella dell’argentino, fondamentale in quanto l’attaccante, dotato di grandi qualità tecniche, si presume possa inserirsi al meglio nelle logiche tattiche offensive juventine. Insomma per il tecnico toscano la parola d’ordine è solo una: vietato sbagliare.
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Juventus-Maccabi Haifa, ci siamo: Di Maria scalda i motori
Assente giustificato a Parigi e giocatore part time contro i portoghesi, finalmente la Champions League di Angel Di Maria dovrebbe cominciare, a pieno regime, domani in serata quando all’Allianz Stadium si presenterà il Maccabi Haifa, prossimo avversario dei bianconeri. L’argentino scalda i motori e si spera che il suo ritorno possa coincidere anche con la ripartenza della Juventus che, ad oggi, nella competizione europea ha totalizzato zero punti, a causa delle due partite perse rispettivamente contro Psg e Benfica. Due partite che hanno lasciato l’amaro in bocca soprattutto perché i ragazzi di Allegri, in entrambi i match, non sono mai scesi in campo con la giusta motivazione e la fame che, in passato, ha sempre contraddistinto lo spirito juventino.

Quello spirito che si spera sia rappresentato al meglio dagli 11 uomini che scenderanno in campo. Di questi, il Fideo, insieme a Danilo, è l’unico della rosa ad aver alzato la coppa della massima competizione europea e la sua presenza, nel rettangolo di gioco, non solo potrebbe diventare determinante grazie alle qualità tecniche di cui è dotato, ma anche in relazione all’esperienza maturata nel contesto europeo. Esperienza che in una squadra in fase di costruzione, come quella della Juventus, potrebbe rivelarsi decisiva. Di certo c’è che la presenza del numero 22 bianconero, dal primo minuto di gioco, è quasi una certezza soprattutto perché viene difficile pensare che mister Allegri decida di privarsi, in una situazione già di per se complicata, del fuoriclasse argentino.
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Juventus-Maccabi Haifa, i dubbi di Allegri: Vlahovic, Milik, Di Maria?

Come detto la gara della Juventus contro il Maccabi Haifa vedrà il ritorno in campo di Di Maria. Il recupero del centrocampista offensivo argentino se da un lato potrebbe determinare la svolta e di conseguenza la ripartenza della squadra guidata da Allegri, dall’altro pone dei dubbi all’allenatore stesso in relazione non solo al modulo di gioco da impiegare, ma anche rispetto agli uomini che poi possano interpretarlo al meglio. Vlahovic, Milik o Di Maria? Chi resterà fuori? Ancora non è dato saperlo in modo ufficiale, ma non sarà sicuramente una scelta facile poiché, per ragioni diverse, tutti e tre i giocatori potrebbero diventare la pedina necessaria per conquistare i tre fondamentali punti e riaprire, temporaneamente, il discorso Champions.
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Se si volessero stilare alcune considerazioni in relazione alle tre valide opzioni, sicuramente Vlahovic rappresenta l’investimento più importante compiuto dal club, avvenuto durante la finestra di calciomercato invernale, lo scorso gennaio. Un attaccante che potrebbe inserirsi al meglio nello scacchiere di gioco bianconero qualora avesse come spalla il Fideo. La confidenza mostrata dai due attaccanti, all’interno del rettangolo di gioco, fa ben sperare tutti i tifosi juventini anche se con qualche riserva poiché, il numero 9, nonostante la buona prova contro il Bologna e il conseguente gol, continua tutt’oggi a non convincere pienamente. Senza sottovalutare poi le ottime prestazioni fin qui mostrate dal compagno di reparto Milik, acquistato con un ruolo, almeno iniziale, previsto da riserva ma che continua inaspettatamente a garantire un rendimento da titolare. E se rinunciare a Di Maria pare obiettivamente impossibile, saranno con maggiore probabilità proprio il serbo ed il polacco a contendersi la maglia che scenderà in campo dal primo minuto di gioco.

Juventus-Maccabi Haifa, amarcord: due i precedenti
Tralasciando le questioni meramente più tattiche, è curioso osservare come siano stati solo due i precedenti, nella storia della Champions League, in cui Juventus e Maccabi Haifa si sono scontrate. Entrambi gli appuntamenti, disputati rispettivamente il 21 ottobre e 3 novembre del 2009, raccontano come i bianconeri siano riusciti a superare gli israeliani con un unico gol di scarto. Non stupisce, di conseguenza, il fatto che la Vecchia Signora, in quegli anni, non solo non andò oltre la fase a gironi nella medesima competizione, ma terminò la stagione anche con un scarso settimo posto in campionato.
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Detto ciò, si spera che i precedenti tra le due squadre si ripetano, magari con un finale diverso, anche perché la Juventus per tenere in vita la speranza di poter lottare, fino all’ultimo, per la qualificazione agli ottavi ha bisogno di due vittorie contro gli israeliani, e la prima è fondamentale che arrivi già nella serata di mercoledì. Una vittoria che, se dovesse concretizzarsi, potrebbe ribaltare le prestazioni opache fin qui mostrate dai bianconeri in Europa e in campionato, viceversa un pareggio o addirittura una sconfitta contro un avversario non alla pari, per qualità e leadership, comporterebbe, con molta probabilità, la fine del capitolo Allegri. Un vero e proprio capitolo che da diverso tempo non convince più i supporters juventini e che inizia a far scricchiolare anche le sicurezze che nel mister toscano aveva riposto la dirigenza bianconera. Che dire: “Ai posteri l’ardua sentenza”.