È un periodo particolare che, come risaputo, sta cambiando in toto l’intera stagione. La Juventus è sempre più in difficoltà non solo a causa delle vicende extra calcistiche in cui è immersa. Ma in virtù anche delle problematiche riscontrate dai giocatori all’interno del terreno di gioco. Certo, la fortuna non si può dire che quest’anno abbia bussato alle porte della Vecchia Signora, ma ciò che preoccupa di più in realtà è la sensazione di impotenza provata da chi quei colori li ha sempre amati.
Penalizzazione, costanti infortuni, nervosismo, poca concretezza. Un mix sicuramente non di poco conto che ha inciso e incide nel percorso di Bonucci e compagni. E quel che più manca è un piano B, perché se è pur vero che Allegri sta cercando le giuste soluzioni, viceversa non appare facile trovare le risposte. Ma quali sono i nodi da sciogliere che ad oggi più preoccupano società e tifosi? E quali potrebbero essere le scelte più adatte, affinché i bianconeri riescano a dara un senso ad una stagione fortemente compromessa?

Juventus, il nodo penalizzazione
Tolto il dente, tolto il veleno. Sarebbe falso omettere il fatto che i -15 punti inflitti alla Juventus dalla giustizia sportiva non abbiano inclinato gli equilibri di un campionato, quello di Serie A, totalmente dominato dal Napoli. Il nodo penalizzazione è stata una batosta, a livello mentale quanto di classifica. Asserire con certezza che la pena applicata ai bianconeri abbia totalmente stravolto il futuro della Vecchia Signora è un dato di fatto, poiché con il reale punteggio le cose sarebbero oggettivamente diverse.
Certo, la gara contro il Napoli, o per meglio dire la goleada subita dai campani, è antecedente al nodo penalizzazione. Ma se in quell’occasione la Juventus ha fortemente compromesso la corsa scudetto, viceversa con i +15 punti tolti dalla giustizia sportiva i bianconeri starebbero comunque lottando per conquistare l’accesso diretto in UEFA Champions League. Uno degli obiettivi primari del club. Oggi la situazione è alquanto critica, anche perché il clima che attanaglia gli stessi giocatori non è dei migliori.

Ciò che più preoccupa la dirigenza e Allegri è l’incapacità mostrata dalla formazione bianconera di riuscire a trovare una continuità che permetta di cercare, per lo meno, di conquistare un posto in Europa. Il nodo penalizzazione per la Juventus non ha colpito solo la parte più agonistica, ma anche la sfera privata dei giocatori. Partendo dal presupposto che tale decisione vissuta come un’ingiustizia non ha tenuto comunque tranquillo lo spogliatoio. Un ambiente viziato da nervosismo e da un futuro ancora molto incerto.

Juventus, il nodo Vlahovic
Se è pur vero che ad Allegri manca un piano B per superare i molteplici problemi emersi, tattici e mentali. D’altro canto chi più sta subendo tale momento di smarrimento sono gli stessi giocatori, che alternando gare più o meno convincenti sono le figure a risentire maggiormente del momento di forte instabilità. Tra questi, il nodo Vlahovic sta diventando un vero e proprio caso. L’attaccante non segna in campionato dalla doppietta rifilata alla Salernitana, il 7 febbraio scorso, e continua a mostrate un rendimento discontinuo.
Una situazione che, unita al particolare nervosismo dell’attaccante, non aiuta certamente l’intero spogliatoio. Ma il nodo Vlahovic per la Juventus è solo la punta dell’iceberg poiché sono diversi i giocatori a subire le problematiche della società. Basti pensare all’entrata in campo di Kean contro la Roma, partita in cui il numero 18 è riuscito a farsi espellere in appena 40 secondi. Un cartellino rosso arrivato in un momento importante del match, quando i bianconeri provavano a recuperare l’1-0 inflitto dai Capitolini.

E se è pur vero che nel corso della stagione gli episodi di nervosismo dei giocatori bianconeri sono stati per Allegri pane quotidiano. Sicuramente la penalizzazione ha compromesso ancora di più un clima per nulla disteso. Ecco perché il nodo Vlahovic è solo uno dei tanti problemi emersi, ma con una variabile diversa. L’ex Fiorentina avrebbe dovuto rappresentare la Juventus del futuro e visto le difficoltà emerse, nonostante smentite, potrebbe essere tra i prossimi a lasciare Torino a fine stagione. Un gran peccato.

Juventus, il nodo Allegri
Tanti sono i problemi dentro e fuori al terreno di gioco. Gli infortuni, la penalizzazione, la situazione di nervosismo vissuto dai diversi giocatori, primo su tutti Vlahovic ed ancora un ambiente che stenta a trovare la giusta serenità. E tra queste problematiche sicuramente la figura dell’allenatore è una variabile fondamentale. Il nodo Allegri è il problema che paradossalmente preoccupa di più i tifosi. Infatti, è da inizio stagione che i bianconeri non riescono a giocare da Vecchia Signora.
Il tecnico toscano, spesso additato come artefice del brutto momento della squadra, d’altro canto ha sempre provato a risistemare l’assetto con cui la Juventus nel corso della stagione è scesa in campo. Talvolta remissiva, come in Champions League, un’eliminazione che come avvenuta brucia ancora. In altre situazioni più che determinata, come ad esempio nel derby. Gara in cui il pressing della Vecchia Signora non è mancato e si è rivelato al quanto decisivo, regalando tre punti fondamentali per la zona Europa.

Ma quello che più preoccupa è l’instabilità, forse, dell’allenatore stesso. Un’altra problematica difficile da sistemare nell’immediato. Il nodo Allegri è un’altra situazione su cui la dirigenza della Juventus dovrà mettere mano al termine della stagione, rivalutando in toto tutto quel che non ha funzionato, penalizzazione a parte. Perché se è pur vero che i -15 punti hanno influito, anche la stagione del tecnico juventino non è stata tra le migliori, in virtù di un passato caratterizzato da risultati totalmente differenti.

Juventus, la luce in fondo al tunnel
Come in qualsiasi storia calcistica o meno, dai momenti più brutti nascono spesso nuove opportunità e orizzonti. La luce in fondo al tunnel per la Juventus, nonostante tutto, c’è. E questa dimensione è rappresentata dai tanti giovani che sono riusciti ad occupare un posto in una rosa, causa infortuni, spesso decimata. Miretti, Fagioli, De Winter e Soulè sono solo alcuni dei nomi che, la società spera, andranno a rappresentare la Vecchia Signora del futuro.
Nel caso di Fagioli e Miretti, poi, si parla di calciatori nati e cresciuti nel vivaio bianconero. Talenti made in Juventus che potrebbero risultare determinanti anche in questa fine di stagione piuttosto intricata. Forze giovani che unite all’esperienza dei più vecchi potrebbero diventare un mix letale per continuare a sognare un futuro in Europa. E la luce in fondo al tunnel potrebbe partire proprio dai due baby talenti che hanno mostrato di poter giocare, fin da subito, a livelli importanti.

Questa potrebbe rivelarsi la soluzione più interessante. Quel piano B che in realtà Allegri ha provato tante volte, senza però mai andare a fondo. Perché se è pur vero che anche in questo caso gli infortuni non hanno lasciato in pace nemmeno i più giovani bianconeri. Viceversa, disegnare uno schema tattico affine e regalare maggiore continuità al medesimo potrebbe rivelarsi la scelta giusta. La mentalità storica della Juventus: un mix di esperienza e gioventù. Ingredienti pronti ad accendere la luce in fondo al tunnel.