Juventus, Perin, altro che secondo portiere: Allegri può sorridere

Perin si è dimostrato un'affidabile riserva e forse anche qualcosa in più per mister Allegri: la Juventus può vantare, assieme a Szczesny, due portieri di alto livello

Lorenzo Ferrai
8 Minuti di lettura

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Nel gioco del calcio il ruolo del portiere è il più delicato all’interno di una squadra. L’estremo difensore non possiede la visibilità di un attaccante, il cui compito è quello di segnare, ma finisce spesso e volentieri in secondo piano. Difendere i pali è un mestiere molto spesso ingrato, un gol subito è sufficiente per porre il portiere sotto i riflettori e renderlo bersaglio facile per ogni tipo di critica. È sufficiente un minimo errore, anche isolato, dell’estremo difensore per decidere le sorti di una partita. E non di rado la carriera di un portiere rimane segnata a causa di una partita. Basti pensare solo a Loris Karius, nella finale di Champions League 2018, quando con le sue papere condannò il Liverpool a capitolare sotto i colpi del Real Madrid di Cristiano Ronaldo.

Ma il ruolo del numero 1 non è solamente colmo di preoccupazioni e ansie ma permette a chi ne veste i panni di ottenere grandi soddisfazioni. L’estremo difensore è il primo giocatore di una formazione, è colui che si incarica dell’inizio di un’azione, sia essa offensiva o difensiva. Nella prima circostanza è il portiere che deve iniziare l’azione e consentirle di svilupparsi nel migliore dei modi. La fase difensiva è atta a blindare la porta, ad impedire agli avversari di segnare. L’estremo difensore ha il compito di organizzare le linee di difesa dinnanzi a lui e assicurarsi che la muraglia dei propri compagni sia invalicabile. Nel campionato italiano la Juventus di Andrea Agnelli è la massima espressione di compattezza difensiva. I bianconeri storicamente hanno fondato i propri successi -in Italia- sulla tenuta del reparto arretrato.

Mattia Perin, portiere della Juventus @Image Sport
Mattia Perin, portiere della Juventus @Image Sport

Mattia Perin, un secondo affidabile

Un portiere deve possedere una sufficiente dose di carisma e soprattutto la sicurezza. Un estremo difensore sicuro inevitabilmente saprà infondere fiducia nei propri compagni, i quali si esprimeranno al meglio per difendere la propria porta. Una grande squadra che lotta per i massimi obiettivi deve possedere un grande portiere, è un requisito essenziale. Non di rado, però, può rivelarsi una carta vincente quella di avere in rosa anche la riserva dotata di ottime qualità. La Juventus di Massimiliano Allegri, per la prima partita di campionato ha dovuto rinunciare all’estremo difensore titolare Wojciech Szczesny -out per una ventina di giorni circa. Contro il Sassuolo, il tecnico bianconero ha schierato quindi Mattia Perin, il quale si è rivelato tra i migliori in campo blindando la propria porta ed esibendosi in alcune ottime parate per conservare la rete inviolata.

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Mattia Perin non è mai stato un portiere particolarmente fortunato. Le sue qualità sono state indiscutibili sin dalle prime apparizioni, dalla reattività ai riflessi. Poi, complici gli infortuni, non ha mai potuto avere quella possibilità di provare a farsi valere in una big. È arrivata la Juventus nel 2018 che lo ha acquistato dal Genoa come secondo di Szczesny. In panchina sedeva proprio Massimiliano Allegri, Perin ha avuto alcune possibilità di mostrare le proprie doti ma senza minacciare lo status di prima scelta del collega polacco. Dopo una seconda parentesi al Genoa è tornato a vestire la casacca bianconera lo scorso anno, totalizzando 12 presenze nelle varie competizioni e confermandosi un portiere affidabile.

Perin, molto più di una riserva

L’inizio della stagione 2022/23 della Juventus vedeva Szczesny come titolare indiscutibile per Allegri. Perin avrebbe avuto, come da tradizione allegriana le partite di Coppa Italia, salvo infortuni o defaillances per Szczesny. Detto fatto. Il 7 agosto nell’amichevole contro l’Atletico Madrid, il portiere polacco ha accusato un fastidio alla coscia sinistra, che lo ha costretto a dare forfait. Dalla diagnosi emerge che Szczesny deve saltare le prime quattro partite di campionato. Mattia Perin viene chiamato in causa da Massimiliano Allegri che gli affida il compito di chiudere la porta. Perin è reduce da un buon precampionato dove ha sfoderato un’ottima prestazione contro il Real Madrid. La Juventus è ben consapevole dell’affidabilità di Perin, tanto da avergli rinnovato il contratto fino al 2025, sempre in qualità di vice-Szczesny. Ruolo che Mattia ha accettato, una decisione complicata da prendere, segno di forza mentale del portiere di Latina.

Il secondo portiere deve possedere, oltre alle conclamate qualità tecniche e doti fisiche, anche una grande mentalità. La forza mentale consente di scendere in campo con la massima concentrazione, con la consapevolezza di potersi ritrovare in panchina la partita seguente. Perin possiede questo tipo di mentalità, non ha mai fatto trapelare nessun tipo di malumore. È ben conscio di essere il rincalzo, ciò nonostante risponde presente ogni volta che viene chiamato in causa. In casa Juventus si riscontra ancora qualche lacuna a livello di rosa, specie alla luce dei lievi infortuni di Pogba e di Di Maria. La porta bianconera può senz’altro essere definita come l’ultimo dei problemi, una grana in meno per Massimiliano Allegri.

Perin e Szczesny
Perin e Szczesny

Szczesny-Perin, cambiano le gerarchie?

Perin ha disputato una grande partita contro il Sassuolo, andando a ribattere ogni tentativo degli emiliani e mantenendo immacolata la propria porta. Il portiere bianconero ha mantenuto alta la propria concentrazione per tutto il match, andando a disinnescare a 10 minuti dal termine un tiro angolato di Pinamonti, a risultato già acquisito. Questo intervento, tutt’altro che semplice, ha dimostrato la dedizione e l’affidabilità dell’estremo difensore ex-Genoa. Szczesny può rientrare con calma, Allegri al momento non ha nessuna fretta, è perfettamente conscio di essere al sicuro con Perin tra i pali.

Il portiere polacco rimarrà ai box per almeno altri 20 giorni e sarà costretto a saltare almeno altre tre partite. Perin giocherà quindi titolare in pianta stabile per l’intero mese di agosto. Per il numero 36 non sarà impossibile pensare di scalare le gerarchie all’interno del ruolo e mettersi al pari di Szczesny. Certo, il polacco è un estremo difensore di assoluto livello, non sarà compito facile per Perin prendersi la titolarità. Mattia ha però dimostrato di essere sul pezzo, concentrato per dare il massimo e ripagare la fiducia riposta in lui dalla dirigenza bianconera e da Massimiliano Allegri. Naturalmente spetterà al tecnico livornese prendere la decisione sulla titolarità e per questo bisognerà attendere il rientro in campo di Szczesny. Nel frattempo Allegri può sorridere, avendo appurato che il ruolo del portiere non desta alcun tipo di preoccupazione. La strada per lo scudetto passa anche dalla tenuta difensiva per garantirsi pochi gol subiti: i portieri ci sono, la via è quella corretta.